20 Aprile 2024 - 12:07

Ungaro (IV) al MEF: “Mettere al sicuro il settore del gioco legale, a rischio 150 mila lavoratori”

“Quali iniziative il Ministro Roberto Gualtieri intende adottare per mettere al sicuro il settore dei giochi già in precedenza vessato enormemente e soggetto ad una serrata che dura da 190

14 Gennaio 2021

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“Quali iniziative il Ministro Roberto Gualtieri intende adottare per mettere al sicuro il settore dei giochi già in precedenza vessato enormemente e soggetto ad una serrata che dura da 190 giorni, coinvolge 150 mila lavoratori e tremila aziende, specializzate, che contribuiscono in maniera determinante al bilancio dello Stato? Quali iniziative si intendano adottare per arginare il fenomeno del gioco illegale che danneggia ulteriormente gli operatori del gioco pubblico e minaccia la salute pubblica?

A chiederlo è l’on. Massimo Ungaro di Italia Viva che ha presentato un’interrogazione parlamentare al Mef.

“Le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica – afferma Ungaro – stanno avendo degli effetti sociali ed economici che hanno delle conseguenze su svariati settori produttivi;

tra gli effetti meno auspicabili risulta esserci la rivitalizzazione dell’offerta di gioco illegale e, conseguentemente, del fenomeno della ludopatia, resa più evidente durante il periodo di lockdown come dimostrato dalla crescita del numero di chiamate al numero verde dell’Istituto superiore di sanità. In tal senso, si segnalano le parole di Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, nella trasmissione «Uno Mattina» a Rai Uno: «Il lockdown ha determinato una riduzione del 25/30% dalla chiusura del gioco legale, facendo riscontrare però un aumento del gioco illegale. Numerosi sono stati gli interventi del Copregi (Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale) di repressione in più di 50 capoluoghi di provincia, controllando 250 sale illegali e comminando sanzioni per oltre 1 milione di euro»; il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’8 marzo 2020 e la successiva direttiva n. 82295/RU dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno disposto la chiusura delle sale scommesse, slot, bingo e le postazioni videolottery nei bar, ristoranti e tabaccherie. È stata poi disposta la loro riapertura con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’11 giugno 2020, salvo poi stabilirne la chiusura anticipata alle ore 21 e l’adeguamento alle misure di sicurezza anti-Covid con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020. Infine, questi punti di gioco sono stati poi definitivamente sospesi e chiusi con il decreto del Presidente del Consiglio del 3 novembre 2020 che ha suddiviso le regioni italiane nelle zone: «gialla», «arancione» e «rossa».

La situazione del settore è critica e a rischio ci sono 150.000 posti di lavoro, tra dipendenti dei concessionari e lavoratori dell’indotto, appena terminerà il blocco dei licenziamenti, mentre il rischio occupazionale potrà interessare più di 30.000 addetti impiegati nella distribuzione fisica del gioco; nonostante questi dati poco confortanti per la tenuta della rete del gioco pubblico, l’articolo 69 del decreto-legge «Cura Italia» n. 18 del 2020 ha sancito soltanto la proroga del versamento del prelievo erariale unico e del canone accessorio sugli apparecchi cosiddetti Amusement With Prizes (AWP o new slot) e Video Lottery Terminal (VLT), del canone per la concessione della raccolta del bingo, nonché la proroga dei termini per l’indizione, da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, di una gara per una serie di concessioni in materia di apparecchi da divertimento e intrattenimento e gioco a distanza, la proroga dei termini per l’indizione di gare per le scommesse e il bingo, del termine per la sostituzione degli apparecchi da gioco e per l’entrata in vigore del registro unico degli operatori del gioco pubblico.

Recentemente, – conclude l’onorevole – l’articolo 13-novies del decreto «Ristori» ha previsto che il versamento del saldo del prelievo erariale unico (Preu) sugli apparecchi da intrattenimento e del canone concessorio relativo al quinto bimestre 2020, con scadenza al 18 dicembre 2020, sia versato nella misura del 20 per cento; la legge di bilancio 2021 ha introdotto infine ulteriori modifiche alla disciplina del gioco legale in Italia”.

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