09 Luglio 2025 - 15:17

UK Gambling Commission:” I controlli del rischio finanziario non sono verifiche di accessibilità economica”

La UK Gambling Commission (UKGC) ha chiarito che i controlli del rischio finanziario non devono essere confusi con le verifiche di accessibilità economica, mentre si prepara a far proseguire il

22 Maggio 2025

La UK Gambling Commission (UKGC) ha chiarito che i controlli del rischio finanziario non devono essere confusi con le verifiche di accessibilità economica, mentre si prepara a far proseguire il progetto pilota di queste misure verso la fase successiva. Introdotti come una delle principali iniziative della revisione del Gambling Act del 2005, i controlli del rischio finanziario sono pensati come una versione più mirata delle verifiche di accessibilità e mirano a garantire che i clienti delle scommesse spendano entro i propri limiti.

La Commissione ha avviato un progetto pilota in quattro fasi a partire da settembre 2024, con l’obiettivo di rendere questi controlli il più possibile non invasivi, utilizzare correttamente i dati e affrontare eventuali problemi di implementazione.

Attualmente, il progetto è alla terza fase, precisamente nella fase di analisi dei risultati, dopo aver concluso il segmento dedicato alla condivisione dei dati il 30 aprile.

L’UKGC spera che l’analisi in corso possa migliorare il modo in cui i controlli sono mirati, ridurre le “inutili incoerenze” tra le agenzie di credito e supportare gli operatori nell’implementazione futura.

Come sottolineato, l’UKGC intende chiarire che i controlli del rischio finanziario non sono verifiche di accessibilità economica. Questo termine è diventato controverso durante la revisione del Gambling Act, con vari operatori del settore contrari perché temevano impatti negativi sui profitti.

Anche il settore ippico ha condiviso tali preoccupazioni, vista la sua dipendenza finanziaria dalle scommesse tramite un’imposta annuale. Una diminuzione dei ricavi dovuta a questi controlli avrebbe potuto compromettere l’intero ecosistema.

Nell’ultimo aggiornamento sul progetto pilota, l’UKGC ha dichiarato: “Le valutazioni del rischio finanziario sono un metodo proposto per identificare i clienti del gioco d’azzardo online con spese elevate che potrebbero trovarsi in difficoltà economiche, al fine di fornire loro supporto.
Questo non equivale alle ‘verifiche di accessibilità economica’: la Commissione non ha alcun requisito normativo in merito e non ne propone l’introduzione.”

Le valutazioni, quindi, sarebbero un metodo più mirato per identificare i clienti potenzialmente vulnerabili, senza influire sul loro punteggio di credito.

Il regolatore afferma di avere ora una comprensione migliore del profilo finanziario dei clienti che superano le soglie di rischio. Questi soggetti risultano da 2 a 4 volte più propensi ad avere un piano di gestione del debito e da 2 a 5 volte più a rischio di registrare un’inadempienza negli ultimi 12 mesi.

L’aspetto più rilevante è che i dati hanno rafforzato la convinzione della Commissione: i controlli possono essere condotti in maniera minimamente invasiva. Secondo le stime, solo lo 0,1% dei clienti sarà soggetto a valutazioni non “frictionless” (cioè più intrusive), pari a 1 cliente su 1.000.

Durante la prima fase del pilota, il 95% delle valutazioni è stato eseguito senza frizioni, percentuale salita al 97% nella seconda fase. In quest’ultima, il numero di controlli effettuati presso tre agenzie di credito è passato da 860.000 a 1,7 milioni.

L’analisi della terza fase proseguirà per tutta l’estate. Successivamente, si passerà alla quarta fase, incentrata su temi critici per gli operatori, come l’integrazione di queste misure nei processi di interazione con i clienti.

Helen Rhodes, direttrice dei progetti normativi principali della Commissione, ha dichiarato: “Questi risultati ci hanno aiutato a capire quanto le valutazioni possano essere effettuate senza frizioni. Proseguiremo ora con l’analisi della coerenza dei dati tra le agenzie di credito e su come supportare gli operatori nell’identificare il grado di difficoltà economica dei clienti, per offrire loro l’assistenza necessaria.”

 

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