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Udine. Aperto sportello contro il Gap: 30 le persone seguite contro i 1.560 dipendenti da alcol e 1.157 da stupefacenti

Per contrastare il gioco patologicol’Azienda per l’assistenza sanitaria 4 del Friuli Centrale a Udine ha aperto uno sportello dedicato. «Il servizio – informa il direttore Francesco Piani – è stato

20 Luglio 2015

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Per contrastare il gioco patologicol’Azienda per l’assistenza sanitaria 4 del Friuli Centrale a Udine ha aperto uno sportello dedicato. «Il servizio – informa il direttore Francesco Piani – è stato attivato dal Dipartimento delle dipendenze, che fornisce informazioni inerenti il gioco d’azzardo, di valutazione, ed eventualmente un trattamento specifico».

In passato i malati in provincia di Udine avevano come riferimento solo l’Agita, un’associazione che da un decennio si occupa con impegno e competenza di queste dipendenze.

«Una trentina le persone che sono già seguite dal servizio dall’Ass4, fa il punto Piani, a fronte di 518 pazienti seguiti per dipendenza da tabacco, 1.560 da alcol e 1.157 da stupefacenti». Ma a livello regionale le vittime del gioco d’azzardo sono ben più numerose: oltre 250 le persone seguite dall’associazione Agita di Campoformido, 390 i giocatori d’azzardo patologici seguiti a livello regionale, 198 i nuovi ingressi ogni anno.

«Mediamente si tratta di persone di età compresa fra i 30 e i 50 anni, anche se non mancano i pensionati – fa il punto Piani – di norma il 70 per cento è di sesso maschile».

Ma il numero delle donne aumenta con l’avanzare dell’età. Livello di scolarizzazione medio, spesso in possesso di un diploma, il giocatore tipo possiede una fonte di reddito, un lavoro o una pensione e una famiglia, che resta all’oscuro della situazione per lungo tempo.

«Purtroppo – osserva Piani –, la crisi non fa che accentuare questo problema, perché materializza la possibilità di risolvere le difficoltà economiche affidandosi alla fortuna. Oltre al lavoro dei casinò, ad attrarre queste persone sono giochi apparentemente innocui come i “gratta e vinci” e abbiamo pazienti che spendono migliaia di euro al mese per comprarli, oltre alle slot nei bar.

«Per questo – ragiona il direttore del servizio – la nostra attività si muove su due binari: da un lato vi sono aspetti di tipo clinico che devono essere trattati da medici e psicologi per curare i disturbi comportamentali, d’altro canto però bisogna anche agire sulla protezione del patrimonio, predisponendo i piani di rientro per le situazioni debitorie, puntando alla salvaguardia del patrimonio, disponendo un controllo del denaro e delle carte di credito del paziente».

Le risorse, al momento, sono ridotte e non vi sono stati aumenti in organico, d’altro canto, fanno sapere dal servizio, il problema sta diventando talmente ampio che c’è da aspettarsi un notevole afflusso allo sportello. Nel frattempo, prosegue anche l’attività dell’Agita di Campoformido, che ha avviato un metodo esportato anche in Sardegna, in Spagna e in Argentina.

 

PressGiochi