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Trento. Con la nuova legge via le slot entro cinque anni, ma dove c’è un solo bar i comuni potranno prorogare il termine

Via le slot entro cinque anni e dove c’è un solo bar i Comuni potranno prorogare il termine. Con questo emendamento è stata raggiunto l’intesa sulla questione delle sale gioco,

17 Luglio 2015

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Via le slot entro cinque anni e dove c’è un solo bar i Comuni potranno prorogare il termine. Con questo emendamento è stata raggiunto l’intesa sulla questione delle sale gioco, che ha permesso al Consiglio provinciale di approvare ieri all’unanimità (29 voti) il testo unificato “Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco”, dei disegno di legge proposti da Walter Viola (Progetto Trentino) e da Violetta Plotegher del Pd.

Viola ha spiegato che tenuto conto delle osservazioni di Fugatti, vi sono state verifiche sull’articolo 5 circa il rischio di penalizzare i piccoli esercizi come i bar e di favorire solo le sale gioco. Per sciogliere il nodo gli emendamenti proposti da Viola, sottoscritti da molti consiglieri e poi approvato, hanno introdotto due importanti modifiche al testo. La prima prevede lo slittamento da tre a cinque anni dei tempi entro cui rimuovere le slot machine in tutti i locali  situati entro un raggio di 300 metri da luoghi sensibili (scuole, ospedali centri anziani, centri sportivi frequentati da giovani, chiese) compresi – e questa è la maggiore novità – anche le sale gioco che fino a ieri erano escluse da quest’obbligo. L’altro emendamento proposto da Viola e accolto dall’aula permette ai piccoli Comuni in cui esiste un unico bar con apparecchi da gioco, la possibilità di prorogare ulteriormente il termine di cinque anni per la rimozione delle macchinette.

Condividendo questi emendamenti Maurizio Fugatti (Lega) ha ritirato i propri “perché ora si stabiliscono regole uguali per tutti eliminando i privilegi per le sale gioco”.

Accolto anche un emendamento proposto da Violetta Plotegher per assoggettare alla nuova legge sia gli esercizi commerciali che gli esercizi pubblici. La consigliera ha anche evidenziato l’emendamento da lei proposto per togliere i contributi pubblici agli esercizi che installeranno apparecchiature da gioco.

 

 

Plotegher: rendicontare bene l’efficacia di questa normativa –   Sempre Plotegher nelle dichiarazioni finali ha sottolineato l’importanza sociale di questa legge che impegnano la Provincia ad attuare politiche che  promuovano un’informazione adeguata rispetto all’uso del denaro, che non va sprecato per tentare la fortuna con le slot machine (”mercato in cui molti perdono e pochi guadagnano”). Con questa legge la Provincia promuove la scelta di non giocare ma occorre anche che sia vicina a quegli esercizi come i bar che decidono di non offrire questi apparecchi da gioco. La firmatario del disegno di legge si è detta assolutamente contraria a tasse di scopo in questo come in altri settori: meglio investire nella prevenzione risorse adeguate. “Per questo abbiamo previsto che la Giunta relazioni alla Commissione consiliare competente quanto la Provincia investe e vuole investire a questo scopo”. Infine per la tutela della salute Plotegher ha ricordato il divieto di fumo introdotto nel provvedimento nelle aree in cui sono collocate le macchine da gioco.

 

Viola (PT): provvedimento equilibrato per tutelare la salute e fare rete – Per l’esponente di Progetto Trentino questa nuova legge è importante anche se per fortuna in Trentino la dipendenza da gioco è ancora contenuta anche se il trend è in crescita, perché mette in rete tutti i soggetti interessati a prevenire la ludopatia. Gli emendamenti hanno introdotti due correttivi di rilievo rendendo questo testo equilibrato per affermare due principi: la promozione e la cura della salute; e il mettere a disposizione della comunità  tutti gli enti e i soggetti che possono sensibilizzare sui gravi danni derivanti dipendenza da gioco, fare opera di prevenzione e curare laddove necessario.

 

Civettini (Civica Trentina): perché aumentare l’Irap ai bar senza slot? –  Qualche dubbio sul disegno di legge è stato espresso da Civettini, che ha chiesto perché chi tra gli operatori ha scelto di non avere macchinette da gioco nel proprio locale ha subito un aumento anziché uno sgravio dell’Irap.

 

PressGiochi