26 Aprile 2024 - 00:37

Ticket e gioco d’azzardo, evitare rischi puntando su educazione all’altruismo e all’autocontrollo

Questa è la ricetta dettata dalla professoressa Maria Francesca Renzi dell’Università di Roma Tre che dopo aver realizzato negli ultimi tre anni lo studio volto ad indagare le connessioni tra

31 Marzo 2022

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Questa è la ricetta dettata dalla professoressa Maria Francesca Renzi dell’Università di Roma Tre che dopo aver realizzato negli ultimi tre anni lo studio volto ad indagare le connessioni tra ticket redemption e gioco d’azzardo è giunta a questa conclusione.

Si è tenuta oggi, ad Enada Rimini la presentazione della ricerca commissionata dalle associazioni del puro intrattenimento.

“L’obiettivo era analizzare lo stato dell’arte della conoscenza verso i giochi senza vincita in denaro ed eventuali relazione tra ticket redemption e giochi a vincita e capire se ci fossero elementi che rischiassero di sviluppare forme di dipendenza.

Oggi – ha spiegato la ricercatrice – presentiamo la terza fase del lavoro per comprendere questi comportamenti su una fascia di giovani tra i 18 e i 30 anni: quelle persone che hanno vissuto l’esperienza sia del ticket redemption che dei giochi con vincita in denaro. La ricerca si è sviluppato tramite una indagine su questionario.

Il 47% ha frequentatole sale giochi, il 62% non ha collezionato ticket redemption ma ha avuto esperienza di giochi con vincita in denaro.

Chi è più giovane è meno interessato a collezionare i ticket. Oggi sembra che i più giovani sono meno dediti a questa attività. Amano frequentare le sale amusement perché le trovano divertenti e considerano la sala come un punto di ritrovo.

Il 24% di coloro che frequentano le sale conosce i ticket redemption. Soltanto una piccola parte degli intervistati, il 3% ritiene, che i ticket redemption ha fatto scoprire loro i giochi a vincita e l’8% credono possa rappresentare una problematicità.

Abbiamo compreso che esiste una relazione tra l’atteggiamento positivo verso i giochi con vincita in denaro e la reale abitudine, esiste una mediazione del ruolo del ticket in questa relazione. Il ticket gioca un ruolo secondario, limitato, ma una parte di mediazione esiste. I fattori di mitigazione nel rapporto tra ticket e gioco, possono essere altruismo e autocontrollo.

Si può pensare ad una azione delle sale volte a trasformare l’amusement, con iniziative che possano favorire altruismo e autocontrollo. Se si possono trovare elementi positivi e valoriali questo aiuterebbe anche chi frequenta sale giochi facendo crescere i giovani giocatori con azioni che partono dagli stessi operatori. Azioni che possono essere implementate anche dalle associazioni di categoria. Iniziative che possano permettere al ragazzo di imparare autoefficacia e autocontrollo, onde evitare che si sviluppo un rapporto ossessionato con la macchina” ha concluso Renzi.


Si è conclusa la terza e ultima fase del progetto di ricerca Family Amusement, finanziato da Consorzio FEE, Sapar e New ASGI Italia, che ha visto coinvolto un gruppo interdisciplinare di esperti dei Dipartimenti di Economia Aziendale e di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre.
A valle delle prime due fasi del progetto, di natura esplorativa (rassegna sistematica della letteratura nazionale e internazionale e indagine qualitativa con interviste in profondità e focus group) è stato realizzato un sondaggio con questionario che ha visto coinvolti 1.000 individui tra i 18 e i 30 anni; il campione è rappresentativo di tutto il territorio nazionale. Obiettivo della ricerca è stato quello di esplorare le abitudini e i comportamenti di gioco nelle sale Amusement, le preferenze verso i ticket e la propensione verso i giochi con e senza vincita di denaro. Il sondaggio è stato somministrato in modalità mista sia web che face to face ed è stato garantito l’anonimato dei rispondenti.
I risultati delle interviste sono stati analizzati da esperti metodologi di diverse discipline: management e marketing, psicologia di ricerca sociale e statistica.
Ma cosa è emerso dal sondaggio?
Il campione è composto per il 51% da femmine e per il 46% da maschi. Le età (18-30 anni) sono così distribuite: 18-20 anni: 176 persone; 21-25 anni: 423; 26-30 anni: 420. Il titolo di studio maggiormente ricorrente è il diploma di scuola superiore (56%), seguito dalla laurea (27%). Le aree geografiche con il maggior numero di rispondenti sono Sud (24%) e Nord Est (23%).
Il 53% dichiara di non frequentare o aver frequentato le sale Amusement, mentre il 47% afferma di frequentarle/averle frequentate.
Di questi, il 62% dichiara di non collezionare/aver collezionato mai i ticket, mentre il 38% li colleziona con diversi livelli di intensità. In particolare:
– il 9% dichiara di collezionare/aver collezionato sempre o spesso i ticket;
– il 29% di collezionarli/averli collezionati saltuariamente.
È stata valutata anche l’opinione del campione in merito alla relazione tra ticket redemption e giochi con vincita di denaro.
Solo una piccola parte dei rispondenti (3%) ritiene che i ticket gli abbiano fatto scoprire il gioco con vincita in denaro; una piccola percentuale ritiene che questi possano influenzare la propensione a questa tipologia di gioco (5%). Inoltre, il 6% del campione ritiene che i ticket siano simili alle scommesse e l’8% percepisce i ticket come pericolosi.
Al campione è stato chiesto anche quali fossero le abitudini rispetto al gioco con vincita in denaro.
Negli ultimi 12 mesi i rispondenti hanno giocato più volte alla settimana o una volta alla settimana ai gratta e vinci (35%), ai giochi virtuali (30%), al superenalotto (24%), al Lotto (22%) e alle Scommesse nelle agenzie di scommesse (20%); alle Scommesse on-line (18%).
I risultati hanno consentito altresì di analizzare gli antecedenti delle abitudini e dell’atteggiamento verso i giochi con vincita di denaro: si tratta in particolare di caratteristiche personali come la propensione al rischio per il guadagno o per ottenere stimoli, unite a fattori contestuali/familiari.
Dall’analisi dei dati emerge che esiste una debole mediazione tra ticket, atteggiamento positivo e utilizzo di giochi con vincita in denaro.
La ricerca evidenzia che esistono dei fattori protettivi e di mitigazione quali il valore dell’altruismo e della solidarietà, l’auto efficacia e l’autocontrollo. Questi elementi di mitigazione possono avere un importate impatto trasformativo nella gestione delle sale Amusement in luoghi di edutainment e socializzazione.
Un nuovo sforzo è richiesto alle sale Amusement per rilanciare il proprio business potenziando una immagine positiva verso la comunità. Le sale potrebbero orientarsi verso un modello più sostenibile e socialmente responsabile. Utile sarebbe a tal fine un codice etico promosso dal settore per supportare i gestori in un processo di cambiamento e maggiore integrazione sociale.

 

“Siamo molto soddisfatti da quanto emerso dal progetto di ricerca Family Amusement che si è appena concluso- ha dichiarato Alessandro Lama, Presidente Federamusement e Vice Presidente FEE -. Un gruppo interdisciplinare di esperti dei Dipartimenti di Economia Aziendale e di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre ha esplorato abitudini e comportamenti di gioco nelle sale Amusement, indagando le preferenze verso i ticket e la propensione verso i giochi con e senza vincita di denaro. La ricerca dimostra la debolezza della mediazione tra ticket, atteggiamento positivo e utilizzo di giochi con vincita in denaro e fa emergere con forza quanto le nostre sale siano un potenziale luogo di aggregazione e di sviluppo sociale di bambini, ragazzi e famiglie. Come l’esperienza della pandemia ha ulteriormente evidenziato, i giovani hanno bisogno di incontrarsi, confrontarsi, trovare stimoli in un gioco condiviso che non sia sempre e solo il monitor di una console. In quest’ottica è molto importante l’esistenza di spazi che siano al contempo attrattivi per la loro natura ludica ma anche formativi da un punto divista socio-relazionale. Per questo recepiamo con grande attenzione il suggerimento della squadra di ricerca dell’Università degli Studi Roma Tre a lavorare ancora più e meglio affinché le sale amusement si orientino sempre maggiormente verso un modello più sostenibile e socialmente responsabile. Questo può valere per il meccanismo premiale stesso, che potrebbe essere organizzato con criteri anche educativi, solidali o di integrazione, per esempio attraverso la scelta di oggetti utili a stimolare l’apprendimento dei bambini, come libri, dvd, iscrizioni a laboratori, o l’istituzione di premi da ottenersi collettivamente o che prevedano una parte di donazione ai bambini meno fortunati.  Per percorrere in una maniera uniforme questa strada da parte di tutta la categoria, sarà utile per tutto il comparto rappresentato dagli Stati Generali dell’Amusement istituire un codice etico che possa accompagnare in questo cambiamento e sarà molto importante la presenza dei nostri associati, garanzia e prima linea per veicolare l’offerta nei modi e nei tempi corretti”.

 

PressGiochi