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Termoli. Simone (Sert): “La dipendenza da gioco spesso accompagna quella da alcol e cocaina”

Sono già venti le richieste di disintossicazione approdate nel 2017 nel Sert di Termoli, dove fino allo scorso anno le vittime della dipendenza da gioco d’azzardo restavano un fenomeno “sommerso”.

16 Ottobre 2017

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Sono già venti le richieste di disintossicazione approdate nel 2017 nel Sert di Termoli, dove fino allo scorso anno le vittime della dipendenza da gioco d’azzardo restavano un fenomeno “sommerso”. «Ora si registra una certificazione del pericolo causato da questa dipendenza» spiega il dottor Felice Simone, responsabile del Sert adriatico. «A nostro avviso il fatto che i ludopatici si rivolgano al servizio sanitario è positivo». Ma avverte: «Non è facile guarire da questa dipendenza, spesso associata all’abuso di cocaina, perché la cura non è farmacologica ma ambulatoriale oppure, nei casi più gravi, attraverso la comunità, che oggi è più accessibile in quanto inserita nei Livelli assistenziali. Il gioco d’azzardo è stato riconosciuto una dipendenza a tutti gli effetti, come l’alcol o le droghe».

 

«Fino all’anno scorso, vale a dire il 2016, era un fatto rarissimo e addirittura assente. Tanto che ci siamo chiesti spesso come fosse possibile che il dato, a livello nazionale e anche regionale fosse così allarmante mentre qui non si registrava alcuna richiesta di aiuto». Il dottor Felice Simone, responsabile Sert, non ha dubbi: «Venti richieste di aiuto per uscire dalla dipendenza del gioco arrivate nei primi mesi del 2017 sono, a nostro avviso, un fatto positivo. Perché certificano il pericolo, testimoniano in maniera chiarissima che siamo passati da un fenomeno completamente sommerso a una consapevolezza della dipendenza>>.

Sono soprattutto le persone tra i i 20 e i 40 anni a chiedere aiuto. «E’ il momento della vita in cui si è più esposti alla dipendenza» chiarisce il dottor Simone, precisando che anche nel caso dell’abuso da stupefacenti e in modo particolare da cocaina quella è l’età nella quale sono compresi i pazienti del Sert.

D’altra parte gioco e cocaina vanno a braccetto. «Una dipendenza isolata è più rara e In genere il gioco d’azzardo è associato con alcol e cocaina che precedono e fanno accadere il gioco d’azzardo creando una maggiore disinibizione nella persona».

“Riscontriamo che una dipendenza da gioco isolata è più rara. In genere le vittime di questo fenomeno sono anche dipendenti da alcol e cocaina, sostanze disinibenti che in qualche modo fanno accadere il gioco, lo favoriscono e creano nel cervello i presupposti per giocare. Vincere denaro non c’entra molto, la molla che accende il desiderio è un’altra, la stessa delle droghe».

Si chiama, tecnicamente, “poliabuso”, ed è la vera sfida contro la quale i Sert devono lavorare. «Quando si entra qua dentro per la prima volta – continua Simone – si riferisce di una dipendenza primaria, quella per la quale il paziente sente di avere bisogno di aiuto. Le venti richieste per gioco d’azzardo del 20017, per esempio, provengono da persone che hanno preso coscienza di quanto giocare a certi livelli e con una certa frequenza compulsiva sia diventata una schiavitù. ma non significa che queste persone si limitino a giocare d’azzardo. Anzi, è vero il contrario: i gambling addicted sono in genere anche abusatori di alcol e cocaina».

 

Al gioco d’azzardo sono collegate inoltre diverse patologie, che vanno dalla depressione alle forme d’ansia al panico.

E a rendere complicata la “guarigione” c’è il particolare, niente affatto trascurabile, ce per questa dipendenza «non esiste una cura farmacologica». «La cura è di tipo psicologico e ambulatoriale, ecco perché sono molto importanti i colloqui motivazionali che si fanno qua dentro e che portano alla consapevolezza del problema» aggiunge il responsabile del Sert.

 

PressGiochi