09 Luglio 2025 - 15:21

Svezia: la Corte Suprema ordina a Betsson di rimborsare oltre 500.000 euro ad un giocatore problematico

La Corte Suprema svedese ha confermato un’importante sentenza contro la filiale maltese di Betsson Group, BML Group Ltd, ordinando alla società di rimborsare circa 500.000 euro a un ex cliente

02 Luglio 2025

La Corte Suprema svedese ha confermato un’importante sentenza contro la filiale maltese di Betsson Group, BML Group Ltd, ordinando alla società di rimborsare circa 500.000 euro a un ex cliente svedese affetto da dipendenza dal gioco d’azzardo. La sentenza conferma una decisione emessa dalla Corte d’appello dei brevetti e del mercato del dicembre 2023.

L’ex cliente, a cui era stata diagnosticata una dipendenza dal gioco, ha intentato un’azione legale contro la società chiedendo il rimborso delle perdite dovute al gioco nonché il risarcimento del disagio emotivo.

Il tribunale ha stabilito che BML Group aveva sfruttato il noto problema di gioco d’azzardo del giocatore attraverso un marketing aggressivo e incentivi bonus. L’individuo ha giocato sul casinò online di Betsson tra il 2009 e il 2014, ben prima dell’entrata in vigore della nuova legge svedese sul gioco d’azzardo del 2019. Nel gennaio 2012, Betsson ha promosso il giocatore allo status VIP, dopodiché le sue attività di marketing mirato si sono intensificate. Da quel momento fino all’ottobre 2014, quando il giocatore si è autoescluso volontariamente, ha subito perdite nette per 527.395 euro.

La Corte Suprema ha ordinato a BML Group di rimborsare tale importo e di coprire anche le spese legali per 718.750 corone svedesi (circa 64.500 euro). La Corte ha stabilito che Betsson era a conoscenza della vulnerabilità del cliente, ma ha continuato a incoraggiarlo a giocare d’azzardo attraverso promozioni dirette.

Sebbene gli eventi si siano verificati prima della revisione normativa svedese del 2019, il tribunale ha sottolineato che l’utilizzo da parte di Betsson di dati comportamentali e sistemi automatizzati le forniva una conoscenza sufficiente dei problemi di gioco d’azzardo del giocatore. Di conseguenza, si è ritenuto che l’operatore avesse agito in modo irresponsabile continuando a rivolgergli offerte.

 

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