L’evento “Strategie e Innovazione per il Gioco Responsabile. Le Persone al Centro di un’Industria Sostenibile”, organizzato da NOVOMATIC Italia ha ospitato oggi interventi significativi da esperti e professionisti del settore
L’evento “Strategie e Innovazione per il Gioco Responsabile. Le Persone al Centro di un’Industria Sostenibile”, organizzato da NOVOMATIC Italia ha ospitato oggi interventi significativi da esperti e professionisti del settore con la presentazione di casi di studio in materia di gioco patologico.
Sono state discusse le strategie integrate per la prevenzione, l’impatto delle nuove frontiere tecnologiche e organizzative, e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale come leva per promuovere un gioco sempre più sicuro e responsabile. Hanno partecipato esponenti della comunità scientifica, del mondo universitario, nonché di associazioni consumatori.
Giulia Donadel dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha parlato della dipendenza da gioco d’azzardo, spiegando che questa si associa spesso ad altre forme di dipendenza. Ha sottolineato l’importanza del Registro Unico delle Esclusioni (RUE), che rappresenta uno strumento fondamentale per combattere la patologia del gioco problematico. Infatti, è emerso che, negli ultimi anni, il numero di soggetti che si escludono dal gioco per periodi di tempo significativi (un mese, tre mesi o più) è in costante crescita. Per molti giocatori, il RUE rappresenta un’ancora di salvezza. Inoltre, un’indagine ha evidenziato che la maggiore propensione verso il gioco d’azzardo si riscontra tra i giovani di età compresa tra i 19 e i 20 anni, con una prevalenza maggiore nel genere maschile. La Donadel ha anche osservato che l’uso di cannabis è più diffuso tra coloro che soffrono di dipendenza dal gioco. Inoltre, l’uso degli smartphone, che consente l’accesso ad app che rinviano al gioco, può rappresentare una fonte di pericolo, soprattutto tra gli adolescenti. In questo contesto, la famiglia svolge un ruolo fondamentale nell’alertare e sensibilizzare sui rischi legati al gioco.
Raffaela Grisafi, vicepresidente di Konsume Italia e avvocato specializzato in diritto dei consumatori, ha dichiarato: “Occorre fare squadra, perché serve una sorta di responsabilità collettiva che aiuti ad analizzare l’atto del gioco in sé, che vede da un lato il giocatore che decide di usufruire di un prodotto o servizio di gioco. Quando parliamo di gioco, parliamo di un soggetto titolare di diritti, che ha diritti sia nella sua accezione di consumatore che nella digitalizzazione, dove emergono altre problematiche legate alla tutela del consumatore. Pensiamo, ad esempio, alla questione dell’uso dell’intelligenza artificiale, che solleva numerosi interrogativi riguardo la protezione dei dati trattati. Una comprensione approfondita di questo sistema ci permette di focalizzare vari aspetti che spesso vengono trascurati. Lo scenario normativo che muove questo settore resta invariato, creando criticità sul piano della tutela dell’individuo. Comprendere un fenomeno significa osservare la realtà. L’attitudine dei giocatori ci dimostra che oggi la porta di accesso al gioco digitale passa attraverso i luoghi del gioco fisico. Se, infatti, molti interventi sul gioco online sono stati fatti, è ancor più necessario intervenire sui luoghi fisici del gioco e cominciare a trattare la questione dei diritti in modo integrato. C’è un tema di presidio dell’elemento giuridico che non può essere tralasciato. È vero che la tecnologia avanza rapidamente e il legislatore non può far altro che rincorrerla, ma il mercato ha il dovere di assicurare un insieme di diritti al giocatore e non può giustificarsi dietro la lentezza del legislatore. Deve inventarsi regole che non esistono ancora, magari offrendo spunti al legislatore stesso.”
E’ stato anche presentato un caso di studio presentato dall’U.O.C. Dipendenze Patologiche Rimini per l’AUSL Romagna, realtà che da anni rappresenta un laboratorio avanzato di strategie integrate per la prevenzione e la gestione del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA).
A tal proposito, la prima a prendere la parola è stata Elisa Zamagni, Direttore SS Riccione AUSL Romagna: “Il nostro servizio si occupa di prevenzione e trattamento dI tutti i tipi di dipendenza tra cui dipendenze comportamentali come DGA. Partiamo dai dati. Attualmente in Italia ci sono 1,2 milioni di giocatori problematici e 500.000 giocatori patologici. Sono i giocatori patologici ad essere più a rischio. I soggetti più esposti sono i giovani e gli anziani.
Nella maggior parte dei casi, non sono i giocatori a comprendere di avere un problema e quindi a rivolgersi a noi per avere un supporto.
Partendo da questi dati abbiamo costruito un ppa: un percorso di assistenza. In questa iniziativa abbiamo sempre coinvolto anche gli esercenti”.
Ha continuato poi Giorgia Bondi, psicoterapeuta SerDP Rimini -Referente AUSL Romagna prevenzione dipendenze:“Come distretto per dipendenze patologiche ci siamo interrogati su come applicare le strategie che si applicano già da tempo con usccesso sulle dipendeze da sostanza. Abbiamo avviato un lavoro di collaborazione con esercenti, istiuzioni per comprendere cosa fare per impegnarci per supportare i cittadini. La scommessa è stata quella di aprire le nostre sale gioco che abbiamo chiamato “case ludiche”. Sono spazi fisici ma anche digitali allocati sul territorio distinti dai luoghi di cura. Sono luoghi di prevenzione ad accesso limitiato. Abbiamo implementato sportelli psicologici e legali a cui i cittadini possono rivolgersi in completo anonimato presentando delle domande anche in relative al sovrainteditamento se non pronti a parlare della questione mentale.
Abbiamo aperto anche uno sportello di relazioni digitali che si pone come aiuto con le famiglie: sperimentazione del digitale e consapevolezza del gaming.
Abbiamo rilanciato sul territorio un ambulatorio educativo mobile, è stato possibile anche grazie alla colloborazione con NOVOMATIC.
Non chiediamo al giocatore di smettere di giocare, ma di darsi un limite di tempo e se la persona riesce a rispettare tali limiti riesce ad acquisure un comportamento di gioco consapevole”.
Questo incontro ha offerto un’importante occasione di dialogo su come il settore possa evolversi in modo sostenibile e responsabile, mettendo sempre al centro il benessere dei giocatori e la tutela della salute pubblica.
PressGiochi