14 Luglio 2025 - 02:14

Stati Generali del Gioco. Cardia (Acadi): “La riforma parta dal confronto, non servirà ora demonizzare il gioco online”

Nel corso del convegno “Gli Stati Generali del Gioco. La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona”, tenutosi presso la Sala Matteotti della Camera dei

03 Luglio 2025

Nel corso del convegno “Gli Stati Generali del Gioco. La riforma nasca dal confronto e rimetta al centro la tutela della persona”, tenutosi presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati in Piazza del Parlamento 19, il Presidente di Acadi Geronimo Cardia ha lanciato un appello per un dialogo aperto, scientifico e non ideologico sulla riforma del gioco pubblico in Italia. Un settore che coinvolge 150mila lavoratori e milioni di giocatori, e che necessita – secondo Cardia – di una regolamentazione equilibrata, fondata su tecnologie innovative e strumenti concreti per la tutela della persona.

“Un dialogo aperto e trasparente, fondato su basi scientifiche, credo sia il modo migliore per trovare una soluzione a una tematica che riguarda 150mila lavoratori e milioni di giocatori. È inutile sedersi su posizioni ideologiche che finiscono solo per lasciare le persone infelici. È giusto, – ha dichiarato Geronimo Cardia -, aprire il pentolone per vedere cosa c’è davvero dentro il comparto del gioco pubblico.

Parliamo di 33 tipologie di gioco, rivolte a diverse tipologie di utenti: fare di tutta l’erba un fascio non è corretto. I dati ci parlano di una crescita della spesa che può indicare un impoverimento dell’utente, ma abbiamo anche i dati della raccolta che mostrano quanto tempo viene effettivamente trascorso nel gioco. Se oggi demonizziamo il settore del gioco online, rischiamo di ripetere lo stesso errore fatto nel 2011 contro slot machine e videolottery.

Le restrizioni adottate a livello territoriale contro gli apparecchi hanno colpito un solo comparto, senza centrare il vero obiettivo: contrastare il rischio di gioco patologico. Spostare ora tutta l’attenzione sul gioco online significherebbe puntare ancora una volta al bersaglio sbagliato.

Siamo nel 2025, possiamo e dobbiamo analizzare l’intero settore, fatto di 33 giochi differenti, con l’obiettivo di avere un’attività normalizzata. Oggi la tecnologia ci consente, per quanto riguarda gli apparecchi, di proporre un prodotto attento all’utente, capace – senza violare la privacy – di riconoscere se il giocatore è un minore e segnalarlo all’esercente, che in quanto incaricato di pubblico servizio ha il compito di impedirgli di giocare, responsabilizzandolo.

Questi strumenti ‘safe’ sono anche in grado di rilevare comportamenti di gioco eccessivo. Grazie al supporto degli psichiatri, possono inviare segnali sia al gestore che al giocatore stesso, per dissuadere da comportamenti rischiosi. Il gestore, da parte sua, può attivare iniziative di dissuasione per tutelare il cliente. Infine, il giocatore può decidere autonomamente di attivare il registro di autoesclusione, stabilendo quando e per quanto tempo fermarsi.

Tutto questo oggi è possibile per il comparto degli apparecchi, ma è necessario che la riforma consideri anche le altre tipologie di gioco.”

Fonte immagine: Roma, 20/09/2023 FORUM ACADI