29 Marzo 2024 - 08:54

Stabilità. Marinello (Ap): “Sulle slot qualsiasi aumento della tassazione sarà nocivo”

Nel prelievo fiscale sulle macchine da gioco, si e` raggiunto quel punto della «Curva di Laffer» che in economia serve a indicare il momento in cui l’eccesso di tassazione produce

17 Dicembre 2014

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Nel prelievo fiscale sulle macchine da gioco, si e` raggiunto quel punto della «Curva di Laffer» che in economia serve a indicare il momento in cui l’eccesso di tassazione produce l’effetto paradossale di una diminuzione del gettito erariale, e quindi un danno per lo Stato. A parlare è il senatore Giuseppe Marinello (AP) che ha presentato un ordine del giorno alla legge di Stabilità 2015 nel quale chiede al governo di ripensare la riduzione delle aliquote di prelievo erariale, poiche´ allo stato attuale tale forma di tassazione risulterebbe nociva per un settore dal quale deriva non solo un importante gettito fiscale ma del quale fanno parte imprese che dovranno essere in grado di sostenere i costi di gestione, del personale e dell’ammortamento degli investimenti.

“La Legge di Stabilità prevede, dal 1º aprile 2015, un aumento del Prelievo erariale unico (preu) per le macchine VLT e A WP del 4 per cento – ha spiegato il senatore nel testo dell’odg – e una contestuale diminuzione del Pay out di analoga percentuale; l’impatto che questa misura avrebbe sull’intera filiera industriale dei giochi pubblici e` enorme; occorre ricordare che gia` dal 1º gennaio del 2013 il Preu sulle VLT e` stato aumentato dal 4 al 5 per cento (con un incremento del 25 per cento) mentre il Pay out e` stato abbassato dell’1 per cento; queste misure hanno provocato una diminuzione della raccolta totale degli incassi che si e` tradotta in lilla diminuzione del gettito fiscale, nel 2014, del 6 per cento (da 22,3 miliardi di euro di raccolta nel 2013, a 21 nel 2014); sempre dal 1º gennaio 2013 il Preu era stato innalzato anche per le AWP, passando dall’11,8 per cento al 12,7 per cento, con un incremento reale del 7,6 per cento; anche questa misura ha avuto effetti depressivi sulla raccolta che ha infatti registrato un calo del 10 per cento e un contestuale impatto negativo sul ritorno fiscale, del 3 per cento.

Legge di Stabilita` prevede dal prossimo 1º aprile un ulteriore aumento del Preu del 4 per cento e una contestuale diminuzione del Pay Out di pari importo; il legislatore ha previsto quindi che basteranno tre mesi per procedere all’adeguamento delle macchine e alla loro nuova certificazione, in modo da consentire un corretto allineamento tra l’aumento del Preu e la diminuzione del Pay out; pur trascurando il dato economico che indica che, per compensare senza per i concessionari un aumento del Preu di quattro punti occorrerebbe prevedere una diminuzione del Pay out dell’8 per cento, occorre sottolineare che i tempi di adeguamento tecnologico e di nuova certificazione delle macchine non sarebbero inferiori ai 24 mesi. Da cio` discende che per ben due anni tutto l’impatto dell’aumento del Preu dovra` ricadere sulle spalle della filiera industriale, con danni gravissimi per l’intero comparto e con una perdita di gettito fiscale stimati in 2,2 miliardi per l’erario nel prossimo anno; in particolare, per le VLT il fatturato (la percentuale di raccolta) delle imprese del settore e` previsto in calo dal 5,8 per cento all’1,8 per cento, con una riduzione del 70 per cento (nel 2015 il fatturato calerebbe di 840 milioni di euro rispetto al 2014).

Questo drammatico calo di fatturato non consentirebbe alle imprese di sostenere i costi di gestione, del personale e dell’ammortamento degli investimenti. Nello stesso tempo un simile calo comprometterebbe la sostenibilita` economica delle sale e delle concessioni con possibile azzeramento del gettito erariale, crescita del circuito illegale e dei danni ai giocatori, sia normali che compulsivi, che sarebbero costretti a rivolgersi al circuito dell’illecito; secondo le stime di alcuni economisti, nel solo settore delle VLT, le conseguenze delle nuove disposizioni sarebbero: una riduzione della raccolta, per contrazione della domanda conseguente alla diminuzione del Pay out, di 11,3 miliardi di euro l’anno; un calo del prelievo erariale (Preu) di 174 milioni di euro; un calo del fatturato del 54 per cento; l’approvazione di tali misure – conclude il senatore – non solo non contribuirebbe al risanamento dei conti pubblici ma li danneggerebbe con una sicura riduzione di gettito fiscale e nel contempo condannerebbe a una crisi forse irreversibile un comparto produttivo efficiente, che occupa decine e decine di migliaia di addetti e che rappresenta non solo un argine di legalita` ma anche una solida fonte di entrate fiscali”.

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