29 Marzo 2024 - 14:35

Stabilità. L’IDV presenta due odg per il divieto al gioco d’azzardo

Prosegue in Commissione Bilancio del Senato l’esame della legge di Stabilità per il 2016 e di Bilancio pluriennale 2016-2018. La manovra verrà portata in Aula per l’esame e la votazione

18 Novembre 2015

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Prosegue in Commissione Bilancio del Senato l’esame della legge di Stabilità per il 2016 e di Bilancio pluriennale 2016-2018. La manovra verrà portata in Aula per l’esame e la votazione finale tra giovedì e sabato. Gli emendamenti dovranno essere presentati in Assemblea entro le ore 13,00 di domani.

Nel frattempo continua in maniera serrata l’esame del provvedimento in commissione Bilancio dove oggi sono in programma tre sedute.

A presentare due ordini del giorno al provvedimento, i senatori IDV Bencini e Maurizio Romani hanno proposto interventi in materia di giochi. Nel primo atto, i senatori chiedono al Governo di impegnarsi a “rimodulare l’incremento dell’aliquota del prelievo fiscale unico (PREU), applicata alla raccolta di gioco praticato mediante gli apparecchi disciplinati dall’articolo 110, comma 6, del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, prevedendo che quella fissata al 15 per cento passi al 20 per cento, così come quella posta al 5,5 per cento raggiunga il 10 per cento;  non concedere alcuna proroga della cd. regolarizzazione fiscale dei centri di raccolta on line delle scommesse non autorizzati e, infine, valutare l’opportunità di elevare ulteriormente la base d’asta di cui al comma 10, richiamato nelle premesse del presente ordine del giorno, prevedendo che la stessa venga innalzata a 400 mila euro considerata la maggiore durata prevista per le nuove concessioni pari a nove anni, rispetto ai sei previsti per la gara precedentemente annullata”.

 

Nel secondo odg presentato, l’Idv chiede al Governo di “valutare l’opportunità di introdurre il divieto del gioco d’azzardo (in qualsiasi forma essi siano somministrati, compresi quelli esercitati con apparati meccanici, elettronici, telematici, canali televisivi, telefonia fissa o mobile e rete internet), ad eccezione del lotto, istantaneo, delle lotterie nelle loro varie forme e delle scommesse sugli eventi sportivi, qualificando come reato le violazioni del divieto e comminando pene severe; valutare l’opportunità di vietare, introducendo le relative sanzioni ‘in caso di inosservanza al divieto così posto, ogni forma di pubblicità a qualsiasi tipologia di gioco d’azzardo in quanto incompatibile con i rischi che ne derivano e con il livello di danno sociale conseguente, ma anche quale indice dei reali valori perseguiti dall’ordinamento giuridico italiano”.

 

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