25 Aprile 2024 - 10:04

Stabilità. Binetti (Ap): “Sul fronte gioco oltre a vietare dobbiamo fare formazione e informazione”

“In questa legge di stabilità, in materia di giochi, si sono fatti diversi passi avanti. Probabilmente non si sono fatti tutti quelli che avremmo voluto – perlomeno secondo noi, quelli

21 Dicembre 2015

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“In questa legge di stabilità, in materia di giochi, si sono fatti diversi passi avanti. Probabilmente non si sono fatti tutti quelli che avremmo voluto – perlomeno secondo noi, quelli che hanno portato avanti un determinato impegno di tutela nei confronti dei cittadini –, però indubbiamente si può dire che, in materia di giochi, il Governo ha preso degli impegni concreti”.

Paola Binetti, esponente del gruppo di Area Popolare è intervenuta in Aula alla Camera in merito alle modifiche in materia di giochi inseriti in Stabilità durante il passaggio a Montecitorio.
“Tra questi, – ha spiegato – uno degli impegni più espliciti che ha preso è stato quello della riduzione della pubblicità: concretamente tra le 7 e le 22 sui canali generalisti la pubblicità prevalente nei confronti dei giochi non potrà andare in onda. Però noi sappiamo perfettamente che non sono quelli i canali a cui attingono realmente i giovani quando sono in cerca di informazioni, o comunque quando in qualche modo accettano di farsi condizionare dalle proposte del mercato.
Cosa succede quindi ? Che noi abbiamo fatto una norma che ha il vantaggio di limitare una provocazione commerciale che è veramente diventata insopportabile, ma che non svolgerà quel compito di tutela che noi ci saremmo aspettati davvero, che avrebbe potuto essere svolto attraverso un’azione positiva di informazione e formazione. Come dire, lo Stato ha assunto l’atteggiamento del «no»: su questi canali a queste ore la pubblicità non va in onda. Ma l’emendamento va in una direzione invece propositiva. È questa un po’ a mio avviso la contraddizione del giudizio negativo del Governo; e devo dire onestamente, mi spiace molto anche del giudizio negativo dei relatori, compresi quelli del mio partito. Perché non era una spesa aggiuntiva: serviva semplicemente a sfaccettare concretamente un aspetto, che peraltro era incluso in un precedente disegno di legge, quel famoso disegno di legge che giace congelato nei cassetti non so se della Commissione bilancio o dove. Quel testo diceva esattamente che è fondamentale assumere un’azione di formazione-informazione, cioè non basta dire dei «no»: la politica nel vietare cerca sempre di stimolare un atteggiamento in fondo in parte trasgressivo. In questo caso l’emendamento voleva assumere dall’interno una forza propositiva, e dire, attraverso campagne di informazione a cui si destinava parte dei fondi già accantonati, che cosa sarebbe stato utile ai ragazzi per non diventare vittime della dipendenza.
Nel riferimento esplicito dell’emendamento, si fa anche riferimento al fatto che la dipendenza dal gioco d’azzardo, o comunque la dipendenza dal gioco, non è mai una dipendenza sola: si tratta quasi sempre anche di una multidipendenza. Quindi un atteggiamento di formazione-informazione in questo campo avrebbe potuto restituire ai giovani una maggiore consapevolezza della loro libertà, e dei rischi dello spenderla in un modo piuttosto che in un altro.
Il disegno di legge su cui abbiamo lavorato, su cui abbiamo anche in qualche modo intercettato il consenso di tante parti dell’opinione pubblica, non vuole avere un approccio solo proibizionista; vuole sollevare una riflessione, quindi una presa di consapevolezza dei giovani, su quali sono gli strumenti in cui è più facile incorrere quando poi alla fine non si riesce a gestire la propria libertà”.

 

 

Binetti ha quindi chiesto la votazione del suo emendamento per destinare una parte delle somme già accantonate a  progetti sperimentali nel campo del recupero delle dipendenze in particolare delle dipendenze «sine materia», ivi compresa la ludopatia, nonché all’adozione di una campagna di comunicazione pubblica televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico, prevedendo altresì che la trasmissione dei relativi spot sia effettuata immediatamente dopo quella degli spot del gioco online.

 

“Con un’ottica che non vuol essere solo proibizionista, – ha detto Binetti – ma che vuole in qualche modo coinvolgere le persone in una presa di coscienza positiva: io vi chiedo davvero di votarlo, sapendo che votarlo è un atto non tanto di libertà nostra, ma è un atto che parla alla libertà dei giovani”.

Con il voto contrario di Commissione e Governo l’emendamento è stato respinto dall’Aula.

PressGiochi

 

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