19 Aprile 2024 - 20:42

Spagna. Il sindacato spagnolo dei media contesta il “calendario discriminatorio”del decreto sulla pubblicità del gioco d’azzardo

l Tribunale supremo di Spagna ha accolto un ricorso presentato dal sindacato spagnolo dei media “Asociación de Medios de Información” (AMI) che contesta gli emendamenti del Ministero dei consumatori spagnolo sul “Decreto reale della pubblicità”.

15 Gennaio 2021

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Il Tribunale supremo di Spagna ha accolto un ricorso presentato dal sindacato spagnolo dei media “Asociación de Medios de Información” (AMI) che contesta gli emendamenti del Ministero dei consumatori spagnolo sul “Decreto reale della pubblicità”. Pubblicato nella gazzetta governativa di ieri, l’AMI ha esortato il Tribunale supremo, l’organo giuridico di più alto rango della Spagna, a rivedere le ordinanze per i consumatori che il sindacato ritiene discriminatorie. L’appello afferma che gli operatori storici dei media spagnoli tradizionali sono stati ingiustamente penalizzati, poiché saranno costretti a rispettare il divieto totale del governo sulla pubblicità del gioco d’azzardo dal 1 ° maggio. Mentre, al contrario, gli operatori storici dei media digitali avranno tempo fino al 1 ° agosto per conformarsi ai nuovi ordini federali della pubblicità spagnola. L’AMI sostiene che la radio, la TV e la stampa spagnole sono state “ostacolate economicamente” dal programma di applicazione degli affari dei consumatori, che vedrà le aziende perdere la programmazione sportiva chiave relativa ai Campionati UEFA Euro 2021 e alle Olimpiadi di Tokyo. Il decreto reale sulla pubblicità è stato approvato lo scorso novembre dal governo come un ordine federale che impone il nuovo codice pubblicitario spagnolo. A seguito delle denunce dei media spagnoli e delle squadre di calcio, il Ministero dei Consumatori ha rivisto il decreto per includere “periodi di grazia” che consentono alle aziende di prepararsi a nuove condizioni che limitano la pubblicità del gioco d’azzardo durante una “finestra 1-5 am” sui media tradizionali spagnoli. L’ente commerciale ha dichiarato che l’appello è stato sostenuto da tutti gli 85 dei suoi membri, i quali hanno convenuto che il Ministero dei consumatori ha limitato una “finestra critica di guadagni pubblicitari” durante il 2021.

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