Si è tenuto questa mattina al Senato un incontro promosso dal movimento Slot Mob con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito politico il tema dell’azzardo di massa e della
Si è tenuto questa mattina al Senato un incontro promosso dal movimento Slot Mob con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito politico il tema dell’azzardo di massa e della sua gestione in Italia. Al centro dell’evento, la proposta radicale di togliere le concessioni alle società private per affidarle a una gestione pubblica, responsabile e non incentivante.
Ad aprire i lavori, il saluto istituzionale del Senatore Lorenzo Basso, seguito dagli interventi di personalità del mondo accademico, giornalistico e associativo: Carlo Cefaloni (Città Nuova), Maurizio Fiasco (sociologo, Alea), Luigino Bruni (professore di Economia politica alla Lumsa), Adriano Bordignon (presidente del Forum nazionale delle Associazioni familiari), Maria Elena Simoncelli (Rete nazionale No Azzardo) e Leonardo Laterza (The Economy of Francesco).
I promotori dell’iniziativa denunciano una situazione ormai strutturale: in Italia ogni anno si spendono oltre 160 miliardi di euro in giochi d’azzardo, un fenomeno che secondo gli organizzatori è sostenuto e incentivato dallo Stato attraverso il sistema delle concessioni. “Il vero malato patologico è uno Stato che ha deciso di fare cassa sulla fragilità delle persone e sul disagio sociale” è stato il messaggio condiviso durante l’incontro.
Da qui, la proposta di Slot Mob: un gesto collettivo di liberazione dall’azzardo di massa, da attuarsi attraverso una serie di eventi e azioni civili promossi a partire dal 21 giugno in tutta Italia. L’obiettivo è chiaro: contrastare l’industria dell’azzardo legalizzato e riaffermare un modello economico fondato su relazioni sociali forti e sulla tutela dei soggetti fragili.
Durante l’incontro, è stato sottolineato come il settore dell’azzardo goda in Italia di tutele politiche trasversali, con concessioni garantite e profitti miliardari. La recente mozione parlamentare che chiede di revocare il divieto di pubblicità e sponsorizzazioni per le scommesse sportive viene vista dai promotori come un ulteriore segnale di arretramento nella tutela del bene pubblico.
La pandemia e le crisi globali hanno ridotto l’attenzione mediatica e istituzionale, ma secondo i promotori è ora di rimettere al centro il tema dell’impatto sociale dell’azzardo e del suo legame con una “filiera recessiva” che arricchisce pochi e impoverisce molti.
Il modello Slot Mob si propone di:
“Lo Stato deve difendere i più fragili, non fare cassa su di loro” – è stato il monito condiviso dai relatori. Con le iniziative annunciate, Slot Mob si prepara a riportare il dibattito sull’azzardo al centro della scena pubblica.
PressGiochi