26 Aprile 2024 - 00:37

Slot irregolari. CGUE: “Stati liberi di applicare sanzioni e pene detentive ma in maniera proporzionale alla condotta”

Secondo la Corte di Giustizia dell’Ue ogni Stato membro può decidere liberamente il livello della sanzione da applicare a coloro che installano apparecchi da gioco illegali a patto che le

27 Ottobre 2021

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Secondo la Corte di Giustizia dell’Ue ogni Stato membro può decidere liberamente il livello della sanzione da applicare a coloro che installano apparecchi da gioco illegali a patto che le sanzioni (pecuniarie o detentive) siano idonee a garantire il conseguimento dello scopo perseguito dallo Stato e non vadano oltre quanto necessario per il raggiungimento di questo.

La Corte di Giustizia dell’UE interviene così nel caso di un operatore della Slovenia sanzionato dall’Austria per aver installato 10 apparecchi irregolari in un locale. Sanzionato inizialmente con una sanzione pecuniaria di 100mila euro e una sanzione detentiva sostitutiva di 30 giorni, ridotta a 40mila euro e dieci giorni di pena detentiva sostitutiva dopo il ricorso.

Una simile sanzione (4mila euro per ciascun apparecchio automatico non autorizzato) – spiega il giudice europeo – non risulta di per sé sproporzionata rispetto alla gravità delle infrazioni di cui trattasi, poiché le offerte illegali di giochi d’azzardo mediante apparecchi automatici, che sfuggono per loro natura al controllo delle autorità amministrative e per le quali non è possibile verificare il rispetto delle misure previste dalla legge a tutela dei giocatori, possono, come rileva il governo austriaco, produrre effetti nocivi particolarmente gravi sulla società, avendo la Corte già dichiarato che le lotterie costituiscono un incentivo alla spesa che può avere conseguenze individuali e sociali dannose.

Come ha chiarito la Corte:

 L’articolo 56 TFUE deve essere interpretato nel senso che nei procedimenti relativi all’irrogazione di sanzioni per violazione di un monopolio nel settore del gioco d’azzardo, il giudice nazionale, investito del sindacato sulla legittimità di una sanzione irrogata per una violazione siffatta, deve valutare specificamente la conformità all’articolo 56 TFUE delle sanzioni previste dalla normativa applicabile, tenuto conto delle modalità concrete della loro determinazione.

2)      L’articolo 56 TFUE deve essere interpretato nel senso che non osta ad una normativa nazionale che, per la messa a disposizione, in qualità di operatore, di giochi con promessa di vincite patrimoniali vietati, preveda imperativamente quanto segue:

–        la comminazione di una sanzione pecuniaria minima per ciascun apparecchio automatico per il gioco d’azzardo non autorizzato, senza un limite massimo per l’importo complessivo delle sanzioni pecuniarie inflitte, purché l’importo complessivo delle sanzioni pecuniarie inflitte non sia sproporzionato rispetto al vantaggio economico ricavabile dalle infrazioni sanzionate;

–        la comminazione di una pena detentiva sostitutiva per ciascun apparecchio automatico per il gioco d’azzardo non autorizzato, senza un limite massimo per la durata complessiva delle pene detentive sostitutive inflitte, purché la durata della pena detentiva sostitutiva effettivamente inflitta non sia eccessiva rispetto alla gravità delle infrazioni contestate, e

–        un contributo alle spese del procedimento pari al 10% delle sanzioni pecuniarie irrogate, purché tale contributo non sia eccessivo rispetto al costo effettivo di un procedimento siffatto né violi il diritto di ricorso ad un giudice sancito dall’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

 

PressGiochi

 

Fonte immagine: CORTE DI GIUSTIZIA DELL' UNIONE EUROPEA CJEU CURIA