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Senato. Ricchiuti (Pd): “Impegnare formalmente il Governo per una riorganizzazione complessiva del settore del gioco pubblico”

“Vorrei soffermarmi sulle proposte contenute nella relazione approvata dalla Commissione parlamentare antimafia lo scorso 6 luglio 2016, per impedire che la criminalità organizzata entri nel sistema del gioco legale” ha

25 Gennaio 2017

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“Vorrei soffermarmi sulle proposte contenute nella relazione approvata dalla Commissione parlamentare antimafia lo scorso 6 luglio 2016, per impedire che la criminalità organizzata entri nel sistema del gioco legale” ha dichiarato Lucrezia Ricchiuti del Partito Democratico in occasione della discussione in Senato della Relazione della Commissione Antimafia sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito.

“Innanzitutto bisogna rafforzare le barriere all’ingresso del sistema pubblico dei giochi. Per fare ciò è necessario ampliare l’ambito dei delitti ostativi sia rispetto ai requisiti per la partecipazione a gare o a procedure ad evidenza pubblica sia rispetto al rilascio, al rinnovo e al mantenimento di concessioni in materia di giochi pubblici. In questo senso bisogna infatti prevedere esplicitamente fattispecie più gravi per i reati in materia fiscale, i delitti contro la pubblica amministrazione (tra cui corruzione e concussione interna e internazionale, o traffico di influenze illecite), il delitto di autoriciclaggio, il reato di scambio elettorale politico-mafioso, di cui all’articolo 416-ter del codice penale, e i delitti di terrorismo interno e internazionale”.

“La relazione della Commissione – prosegue la senatrice – mette poi in evidenza la mancata previsione di provvedimenti di confisca e sequestro in relazione alla fattispecie penale di gioco illecito. Per questo motivo una scelta radicale sarebbe rappresentata dall’introdurre il divieto di partecipazione per l’operatore economico che sia stato soggetto alla sanzione interdittiva o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione o che abbia subito condanna per il reato di falso in bilancio.

Altro profilo su cui intervenire è la revisione dell’apparato sanzionatorio penale ed amministrativo. Proposte risolutive per questa finalità possono essere: elevare il termine massimo di prescrizione per le condotte maggiormente pericolose; ancorare alla tutela diretta degli interessi di ordine pubblico l’obbligo di concessione o autorizzazione di polizia anche per gli operatori di società aventi sede all’estero; inasprire le pene in modo che risultino adeguatamente deterrenti; prevedere la sospensione o la decadenza dalle concessioni o dalle autorizzazioni nei casi più gravi di violazione delle condizioni di esercizio del gioco lecito da parte dei concessionari, che intrattengono rapporti contrattuali con soggetti non in regola dal punto di vista autorizzativo, dei gestori o dei terzi incaricati; prevedere l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e telematiche, necessarie per accertare le modalità con cui si realizza l’infiltrazione criminale; prevedere infine in capo ai concessionari una responsabilità di posizione legata ai concetti di culpa in vigilando o in eligendo.

Infine, vorrei fare un’ultima considerazione: secondo ricerche condotte dall’ufficio informazioni finanziarie (UIF) risulta possibile aprire un sito di gioco fondato sul bitcoin in breve tempo, operando in assenza di controlli e in completo anonimato. Ciò significa che sempre di più bisogna affinare le strategie per evitare che dietro le monete virtuali si insinuino le mafie per il riciclaggio di denaro. Anche per questo specifico aspetto, oltre che per una più generale regolamentazione di contrasto alla criminalità organizzata, dalla quarta direttiva antiriciclaggio – cui l’Italia deve dare attuazione entro giugno 2017 – possono arrivare segnali positivi.

In conclusione, auspico che le proposte e le indicazioni contenute nella relazione di cui stiamo discutendo siano sostenute dal consenso del Senato, affinché possano impegnare formalmente il Governo ad un sollecito recepimento per una riorganizzazione complessiva del settore del gioco pubblico”.

PressGiochi