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Senato. Dl Milleproroghe: presentati quasi 1.200 emendamenti, salta la partenza anticipata della lotteria dello scontrino

Presentati quasi 1.200 emendamenti al decreto Milleproroghe, ora all’esame della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Diverse sono le proposte di modifica riguardanti il gioco. In totale dal Pd sono

24 Gennaio 2017

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Presentati quasi 1.200 emendamenti al decreto Milleproroghe, ora all’esame della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Diverse sono le proposte di modifica riguardanti il gioco. In totale dal Pd sono arrivati 395 emendamenti, un terzo del totale, mentre 188 proposte avanzate da Area popolare. A queste poi si devono aggiungere le istanze recapitate direttamente a Palazzo Chigi dai ministeri e che al momento sarebbero state contenute in circa una sessantina. E se il Pd è al comando della classifica delle modifiche firmate dai parlamentari tra i dicasteri ai primi posti ci sono Interno, Pubblica amministrazione ed Economia. Tra quelle avanzate dal Mef spicca la cancellazione della partenza anticipata al 1° marzo 2017 della lotteria dello scontrino per chi acquista beni e servizi con moneta elettronica. Per la nuova lotteria “antievasione” si dovrà attendere così il 1° gennaio 2018.

Mentre la senatrice Loredana De Petris (Si) con un emendamento, all’articolo 1, chiede inoltre di innalzare il Preu per slot e Vlt, rispettivamente portandoli al 19,5 percento e al 6 percento. la stessa senatrice con un altro emendamento all’articolo 3 chiede di aumentare al 6,5 percento il prelievo sulle Vlt per finanziare l’indennità di disoccupazione; interviene anche sull’articolo 4 e propone una carta elettronica per le librerie a partire dal 1° aprile 2017, la carta dell’importo nominale di 200 euro annui é da finanziare attraverso 50 milioni di euro da recuperare attraverso un aumento dello 0,5 percento della tassazione sulle Vlt a decorrere dall’anno 2017.

Il senatore Francesco Russo (Pd) chiede di abrogare la sperimentazione della lotteria dello scontrino a partire dal 1° marzo 2017, limitatamente ai pagamenti di beni e servizi con carta di debito e di credito.

I sen. Gualdani e Mancuso (AP Ncd-CpI) chiedono di aggiungere all’art. 10, dopo il comma 2: “2-bis. All’articolo 1, comma 932, lettera a) della legge del 28 dicembre 2015, n. 208, prima delle parole “fino ad un massimo di 5.000 diritti” inserire le seguenti ‘ivi escluse le scommesse su eventi simulati’. Gli stessi senatori all’art. 13 chiedono di aggiungere il seguente comma: “6-bis. Al fine di assicurare l’apertura, la competitività e la non discriminatorietà della procedura selettiva di cui all’articolo 1, comma 932, della legge 28 dicembre 2015, n.208, nel rispetto dei principi e delle regole comunitarie e nazionali in materia, alla scadenza delle concessioni cessano anche i contratti degli attuali concessionari individuati dal suddetto comma 932 con i loro gestori e con i fornitori di servizio di connettività perdono efficacia anche eventuali clausole di non concorrenza successiva ivi contenute; in aderenza a quanto previsto dal seguente comma 933 della medesima legge, i contratti sono prorogati fino alla data di sottoscrizione con la predetta procedura selettiva”.
I senatori Barani e Mazzoni (ALA – Scelta Civica per la Costituente Liberale e Popolare) chiedono all’art.13 dopo il comma 6 di inserire il seguente: “6-bis. All’art. 1, comma 921, della Legge 28 dicembre 2015, n.208, è aggiunto, in fine il seguente periodo: “Alla esazione della maggiore entrata patrimoniale così dovuta e non pagata dagli operatori della filiera, ciascun concessionario, previa stipula di apposita convenzione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, provvede mediante ingiunzione conforme all’art.2, comma primo, del testo unico di cui al regio decreto  14 aprile 1910 n. 639. Alla successiva riscossione coattiva delle somme oggetto di ingiunzione si procederà, previa formazione del ruolo da parte del concessionario e vidimazione dello stesso da parete dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, secondo le disposizioni contenute nel titolo II del decreto del presidente della Repubblica 29 settembre 1972, n.602″.
La ragione di una produzione così copiosa di emendamenti della stessa maggioranza è da ricercare, come spiega il relatore al Milleproroghe Stefano Collina (Pd), «soprattutto nella mancata seconda lettura della legge di bilancio».

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