19 Aprile 2024 - 12:32

Sega, un malinconico addio alle sale giochi dopo 56 anni di successi

SEGA Sammy ha ceduto il restante 14,9% delle azioni della divisione Entertainment, che si occupa della gestione delle sale giochi in Giappone, alla Genda (Global Entertainment Network for Dreams and

31 Gennaio 2022

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SEGA Sammy ha ceduto il restante 14,9% delle azioni della divisione Entertainment, che si occupa della gestione delle sale giochi in Giappone, alla Genda (Global Entertainment Network for Dreams and Aspirations), che aveva comprato l’85.1% delle azioni di SEGA Entertainment nel dicembre 2020, la quale assunse poco dopo la denominazione di Sega Genda Entertainment, con a capo Nao Kataoka, fondatore della stessa Genda nel 2018, dopo un passato di presidente e AD di AEON Fantasy.

Il gruppo Genda contempla una serie di società specializzate in vari campi dell’intrattenimento, dalla progettazione alla posa in opera di strutture per il divertimento, dalla consulenza marketing alla gestione di attività su licenza, dalla gestione di apparecchi e delle sale alla progettazione di contenuti VR. E’ presente non solo in Giappone, ma anche a Taiwan, Cina e USA.

E’ la fine di un’era, è proprio il caso di dirlo, perché il marchio SEGA sparirà dagli ingressi di tutte le arcade del Sol Levante, sostituito dal logo Genda GiGo. Per Sega, la decisione di cedere le sue restanti quote deriva dalla pandemia di covid che ha impattato fortemente sulle proprie finanze, tenendo conto dei vari lockdown e delle numerose misure di restrizione che si sono susseguite negli ultimi due anni.

I primi segnali forti della crisi erano giunti a settembre di due anni fa, 2020, quando Sega annunciò la chiusura del celebre centro arcade di Akihabara a Tokyo, un vero e proprio tempio per i videogiochi e gli amanti del genere. Il 20 settembre scorso è stata la volta del centro più famoso in assoluto, quello di Ikebukuro, con una cerimonia che ha richiamato centinaia di fans ed un countdown che ha scatenato lacrime di commozione.

Il 31 gennaio resterà, dunque, una data miliare, anche se malinconica, nella storia del settore, considerando che le prime sale giochi a marchio Sega comparvero negli anni ’60, a cominciare dai Joypolis e dagli arcade Club Sega. Durante gli anni ’90, quando l’azienda raggiunse il massimo della popolarità, il marchio contava più di 1.000 centri arcade in Giappone.

Ciò non toglie, comunque, che Sega dovrebbe continuare a produrre videogiochi, di conseguenza le macchine installatenei centri GiGO saranno ancora marchiate con lo storico logo blu e bianco. Sicuramente un duro colpo per i nostalgici del mondo dei videogiochi, soprattutto coloro che hanno al momento 30-40 anni, e che hanno potuto godere appieno dello splendore di Sega negli anni ’90, quando battagliava ad armi pari con Nintendo per il platonico titolo di “re dei videogame”.

 

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