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Sbordoni: “Senza l’intervento della Conferenza Stato-Regioni, le nuove gare rischiano di essere un clamoroso fallimento”

Il 2016 si preannuncia come un anno di cambiamenti nel settore dei giochi e delle scommesse. Molte concessioni di giochi pubblici del portafoglio gestito da ADM saranno interessate da gare

08 Gennaio 2016

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Il 2016 si preannuncia come un anno di cambiamenti nel settore dei giochi e delle scommesse. Molte concessioni di giochi pubblici del portafoglio gestito da ADM saranno interessate da gare ad evidenza pubblica, e quindi da nuove assegnazioni che in qualche modo creeranno modifiche sostanziali nella rete. Come spiega l’avvocato Stefano Sbordoni, ‘l’auspicio è che la nuova organizzazione possa essere migliore ed ottimizzare questo settore, che molti nel nostro paese, forse per ignoranza forse per spicciola demagogia, rischiano di far fallire per tornare nella nebbia…
Ecco un calendario degli eventi importanti.

 

Apre il nuovo anno il condono dei CTD/CED che non hanno aderito a quello proposto lo scorso anno. Il procedimento del CONDONO 2016 dovrebbe essere la copia del precedente. I termini quindi gli stessi. Questa nelle intenzioni del legislatore è l’ultima chiamata per coloro che vogliono regolarizzarsi nel nostro Paese, intesa a porre fine ad interpretazioni ardite da parte di organi giudicanti intraprendenti ma non sufficientemente sensibili alle tematiche di giochi e scommesse.

 

Nella relazione tecnica che accompagna la Stabilità 2016 viene dedicato un ampio spazio al tema CONDONO 2016. Si legge alla pagina 191 che “la regolarizzazione è applicabile alle stesse condizioni previste dai commi 634, 644 e 645” dell’art. 1 della Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015), ed ancora “(….) si osserva che la relazione tecnica al citato comma 643 della legge di stabilità 2015 prevedeva un introito pari a euro 187 Ml”; tale stima prevedeva la partecipazione di 3.500 soggetti, circa il 50% dei soggetti irregolari più o meno censiti sul ns territorio nel corso del 2014, attivi da almeno 4 anni. Al condono 2015 hanno aderito però solo 2.200 soggetti che operavano da non più di due anni.
La mancata partecipazione alla regolarizzazione di 2/3 della platea totale deriverebbe secondo quanto si legge nella relazione tecnica della Stabilità 2016, da due fattori:
1) il costo elevato dell’obbligo di corrispondere l’intero tributo dovuto per i periodi di imposta anteriori al 2015 e per i quali non era ancora scaduto il termine di decadenza per l’accertamento;
2) la prospettiva di regolarizzarsi con la partecipazione alla gara, tenuto conto del fatto che tutte le concessioni in materia di scommesse avevano la naturale scadenza al 30 giugno 2016.

 

Con la Stabilità 2016 il costo di partecipazione al condono resta lo stesso dell’esercizio precedente, quindi – secondo la relazione – apparentemente elevato; il tempo di attesa alla gara è però notevolmente inferiore a quello dello scorso anno, ed i potenziali candidati al condono potrebbero avere titolo per partecipare; di contro la mancata partecipazione al CONDONO 2016 potrebbe essere motivo d’esclusione della nuova gara prevista a far data dal 1 maggio 2016.

 

Riguardo al nuovo CONDONO nella relazione tecnica non si fanno previsioni finanziarie; ed infatti si legge nel commento al comma 526 che “(..) si ritiene prudente non prevedere alcun maggiore introito in relazione alla norma in esame”.
Dopo il procedimento di condono, nel calendario della STABILITA’ 2016 al comma 534 bis seguendo un ordine cronologico viene prevista la Conferenza unificata Stato ed Enti Locali, che entro il 30 aprile 2016 dovrà definire le caratteristiche dei punti vendita di gioco e i criteri della loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede e dei giocatori e prevenire il rischio di accesso ai minori. Le intese raggiunte in Conferenza saranno recepite con decreto ministeriale.
Questo è forse l’appuntamento più importante del 2016: se dovesse saltare infatti nessun operatore sarà in grado di partecipare al nuovo bando di gara che rischierebbe di essere un clamoroso fallimento, con conseguente caos e danni sia per il consumatore che per le entrate erariali.

 

Seguono poi le gare:
a) la gara per le scommesse (comma 531) dopo il 1 maggio 2016. Fondamentale è l’inciso della Relazione tecnica che si legge a proposito di questa gara: “la partecipazione al bando di gara “Scommesse” è correlata alla certezza per i potenziali concorrenti/investitori, di poter attivare concretamente i “Diritti” acquisiti con le gare”. Si dà dunque per certo un esito positivo della CONFERENZA UNIFICATA.
Da ultimo, il gettito erariale viene “prudenzialmente” (al valore dell’offerta minima) quantificato in euro 410.000.000,00 (una tantum anno 2016), qualora tutti i diritti messi a bando (10.000 negozi e 5.000 corner) venissero assegnati.
b) la gara per il gioco a distanza (comma 534). Verranno messe a bando circa 210 concessioni on line, che dovranno garantire entrate erariali per circa 24.000.000 di euro (una tantum anno 2016).
Per entrambe le tipologie di concessioni (comma 532) viene prevista una proroga tecnica nel caso in cui le relative gare dovessero protrarsi oltre la data del 30 giugno 2016. Nella relazione tecnica della STABILITA’ 2016 si evidenzia a tal proposito che “fermo restando il rispetto dei termini per l’indizione e la conclusione delle gare – che si prevede saranno portate a termine entro la fine dell’anno 2016 – la disposizione mira ad evitare che alla data suindicata i concessionari debbano sospendere l’attività di gioco, con nocumento sia per l’Erario sia per i livelli occupazionali”.
c) la gara bingo. Le concessioni messe a bando, che ora operano in gran parte in regime di proroga in quanto scadute, o comunque in scadenza, sono circa 210. La somma che si stima dovrebbe confluire nelle casse erariale è di circa 73.500.000,00 di euro (una tantum anno 2016).
Insomma- conclude Sbordoni – il 2016 (CONFERENZA UNIFICATA permettendo) si prospetta interessante, e come grande occasione per la normalizzazione di questo settore, che oltre a garantire un servizio necessario nell’ambito della legalità, genera importanti entrate erariali di cui beneficia tutto il nostro Paese.

 

 

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