20 Aprile 2024 - 00:53

Sapar: “Anche il capo della Polizia conferma che la chiusura del gioco favorisce il gioco illegale”

“La chiusura delle sale giochi e l’interruzione delle scommesse sportive e dei giochi gestiti dai Monopoli di Stato potrebbero aumentare il ricorso al gioco d’azzardo illegale online”. Lo ha dichiarato,

09 Aprile 2020

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“La chiusura delle sale giochi e l’interruzione delle scommesse sportive e dei giochi gestiti dai Monopoli di Stato potrebbero aumentare il ricorso al gioco d’azzardo illegale online”.

Lo ha dichiarato, in un documento dell’Interpol, il Capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli facendo una prima valutazione dell’impatto del Covid-19 sui compiti delle forze di polizia e sull’evolversi della criminalità.

Un allarme – afferma l’associazione Sapar – che i lavoratori e le aziende del Gioco Pubblico lanciano da molto tempo, spesso sostenuti proprio dalle dichiarazioni delle forze dell’ordine, ma quasi sempre senza essere ascoltati. Eppure questa valutazione che oggi viene espressa dal Capo della Polizia coincide con quelle fatte da numerosi esponenti della Magistratura, della Guardia di Finanza e di chi conosce il fenomeno perché lo combatte sul campo ogni giorno.

Il fenomeno della sostituzione del gioco legale con quello illegale, è infatti una dinamica che le forze dell’ordine conoscono bene e si è verificato ogni volta che sono state poste drastiche limitazioni all’offerta pubblica. Questa emergenza ne è l’ennesima, e più estrema, conferma. È stato infatti dimostrato che la domanda di gioco, seppur con qualche differenza relativa ai singoli mercati e paesi, risulta essere quasi sempre una domanda anelastica e questo significa una cosa semplice: la domanda di gioco è poco comprimibile. C’è sempre. Da sempre.

Pertanto tutti i sostenitori delle politiche proibizionistiche, che portano inevitabilmente ad una riduzione dell’offerta, devono fare i conti con una scelta e devono farlo subito. Devono scegliere tra un sistema legale gestito dallo Stato e il Far West che c’era prima che tutto venisse regolato, dove tutto era assolutamente incontrollabile ed incontrollato, non esistevano tutele per il giocatore, non esisteva un monitoraggio che è la base per l’individuazione di problematiche legate alla ludopatia, si sottraevano risorse allo Stato e al tessuto economico, imprenditoriale e occupazionale del paese. Oggi, quello che sembra uno scenario lontano e superato, è invece molto più vicino di quanto si possa immaginare. Perchè se non si sceglie in maniera chiara e programmatica di tutelare il sistema del gioco legale italiano, il settore potrebbe non reggere l’urto di questa emergenza, già estremamente indebolito da anni di politiche ostili.

 

 

PressGiochi