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San Cataldo approva regolamento sul gioco. Giarratano (Confimpresa): “Delibera dittatoriale”

Gioco online. Sono 6.505 i siti illegali finiti nella rete dei Monopoli Appignano: approvato il nuovo regolamento sui limiti orari al gioco Il Consiglio comunale di San Cataldo, a Caltanissetta,

02 Agosto 2017

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Gioco online. Sono 6.505 i siti illegali finiti nella rete dei Monopoli

Appignano: approvato il nuovo regolamento sui limiti orari al gioco

Il Consiglio comunale di San Cataldo, a Caltanissetta, ha approvato all’unanimità il regolamento proposto dal consigliere Lino Pantano, che mira a disincentivare l’installazione delle slot machine nelle attività commerciali e a premiare chi fa la scelta di non averle o rimuoverle.

Il regolamento riguarda “l’apertura di sale gioco, giochi leciti e l’installazione di apparecchi da intrattenimento”. Non sarà possibile aprirle a meno di 300 metri di distanza dai luoghi sensibili (scuole, parrocchie, luoghi di ritrovo per giovani). I titolari non dovranno avere condanne penali pere reati come corruzione, peculato, usura, riciclaggio, associazione di stampo mafioso. Per coloro che rinunciano ad installare le “macchinette” vi saranno degli incentivi, come la riduzione della tassa per l’occupazione del suolo pubblico.

 

«Molte volte – racconta il consigliere Lino Pantano  – mi fermo per strada e guardo chi si dirige verso le sale da gioco. Vedo tante persone dentro, alle prese con le macchinette! Ho capito che dovevo fare qualcosa. Due anni fa, con altri amici, abbiamo aderito a Slotmob, la campagna nazionale contro il gioco d’azzardo promossa da numerose associazioni, tra cui il Movimento dei Focolari. Abbiamo realizzato uno “Slotmob”, in un bar cittadino che aveva deciso di rinunciare alle slot: tutti lì, a fare colazione, insieme, per “premiare”, anche simbolicamente, chi aveva deciso di imboccare una strada diversa. Poi ho cominciato a pensare a ciò che potevo fare da consigliere comunale.

Con altri colleghi abbiamo incontrato l’avvocato Flavia Cerino, della rete nazionale SlotMob. Abbiamo invitato anche le associazioni cittadine. Abbiamo conosciuto i dati, abbiamo analizzato il problema. Alla fine, abbiamo deciso che dovevamo redigere un regolamento».

La bozza che abbiamo predisposto è arrivata in consiglio. Il voto è stato unanime!».

 

Il sindaco, Giampiero Modaffari, ha assicurato che il regolamento sarà applicato con impegno.

 

Tema controverso, quello delle slot machine. E, ovviamente, non tutti la pensano allo stesso modo. «Questa delibera viola le regole, la legge del libero commercio – è l’opinione di Michele Giarratano, referente di Confimpresa a Caltanissetta –. È una delibera dittatoriale, senza alcun senso, che, per di più, discrimina i cittadini. Come può, un sindaco, decidere di diminuire le tasse a chi non ha le slot machine e non agli altri? Le sale giochi sono legali e concedendo delle agevolazioni solo per alcuni si commette un’irregolarità». Giarratano precisa di non volere affatto l’incremento del gioco d’azzardo. «La ludopatia è un problema – spiega – e bisogna fare di tutto per combatterla. Ma la soluzione contro l’alcoolismo non è chiudere i pub, così come non pensiamo di combattere gli eccessi del fumo penalizzando i tabaccai. Gli eccessi si combattono in altro modo, non tramite un regolamento palesemente illegale».

 

«È normale che ci siano pensieri diversi, tutti legittimi – commenta Lino Pantano-. Ma in un’amministrazione bisogna fare delle scelte. Il consiglio ha scelto di difendere le persone più deboli e più fragili. Il sindaco ha non solo la potestà, ma anche il dovere di difendere i suoi cittadini e tutelare la loro salute dei cittadini. Alla base di questo regolamento ci sono delle scelte etiche, che abbiamo rese note a tutti. Non c’è nessuna volontà di penalizzare nessuno, o di andare contro qualcuno. Chi ha le slot all’interno della propria attività ne ha un guadagno. Legittimo. Chi fa la scelta di “non guadagnare” per tutelare la salute dei cittadini, può avere una premialità. Si tratta di una premialità piccola, che non potrà mai essere una contropartita del mancato guadagno. Riteniamo che questa non sia affatto un’ingiustizia. Noi abbiamo voluto dare un segnale, senza penalizzare nessuno, semplicemente guardando al bene della nostra comunità. Sento le opinioni diverse, ma sento anche tanta condivisione. Alcune persone mi fermano e mi ringraziano. Mi dicono con chiarezza che un segnale simile era necessario. Non sarà la soluzione per tutto, ma era un passo importante. Anche se, purtroppo, le scelte dei governi nazionali, vanno in direzione contraria, vanno verso la liberalizzazione».

 

PressGiochi