29 Marzo 2024 - 10:02

Salvini mette le mani sui giochi. E noi, che incolpavamo i 5Stelle…

Da oggi è online e presto in distribuzione il nuovo numero di PressGiochi Magazine, relativo a maggio-giugno. Inutile annunciare che si parla prevalentemnete dell’emergenza sanitaria in corso, un lockdown che

30 Aprile 2020

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Da oggi è online e presto in distribuzione il nuovo numero di PressGiochi Magazine, relativo a maggio-giugno.

Inutile annunciare che si parla prevalentemnete dell’emergenza sanitaria in corso, un lockdown che paralizza indiscriminatamente tutt’Italia, nessuna categoria imprenditoriale e professionale è esclusa. E il blocco riguarda in primis proprio i giochi. Le slot machine sono state le prime a fermarsi, seguite a ruota dalle scommesse a causa della mancanza, pur volendo giocare online, di eventi sui quali puntare. Ma il rischio di eventuali assembramenti nei pochi esercizi rimasti aperti (le tabaccherie) ha portato alla decisione del blocco totale anche dei giochi più tradizionali, Lotto e Superenalotto. Solo i grattini l’hanno scampata…

 

E in queste settimane la filiera del gioco pubblico soffre, stringe i denti, si iniziano ad intravedere grandi segnali di preoccupazione.

 

In questo numero parliamo degli interventi che sarebbero necessari per sostenere le aziende della filiera, guardando prevalentemente a quelle più in difficoltà, alle piccole e medie imprese; vi raccontiamo come le grandi associazioni di categoria si siano unite per elaborare una proposta forte al Governo per la fase 2.

La parola d’ordine è una sola: ripartire il prima possibile.

 

In un mercato come quello dei giochi, già sfiancato da continui aumenti fiscali e gravosi vincoli normativi una crisi come questa rischia veramente di causare il default.

 

A fine aprile, le aziende guardavano alla fase 2 con fiducia, speranzose di poter avere dal Governo delle date certe su cui programmare la graduale riaccenzione dei motori. Purtroppo, i numeri dei contagi, hanno indotto l’Esecutivo ad adottare una ripartenza molto lenta. Decisione che ha portato tutte le categorie artigianali – parricchieri, ristoranti, bar, estetisti – ad avviare una protesta pacifica nel segno dell’hashtag #RisorgiamoItalia.

Per il gioco restava il divieto totale, ad eccezione della decisione dei Monopoli di Stato di riaccendere gradualmente Superenalotto, Lotto, scommesse e slot machine esclusivamente nei tabacchi.

 

Una decisione che faceva intravedere la speranza di una vicina riapertura. Anche se non era una scelta graditissima. Perché – viene da chiedersi – riaccendere le slot machine e scommesse nei tabaccai (esercizi che non hanno mai chiuso e ai quali va il ringraziamento di tutti i cittadini) che hanno già molti altri servizi essenziali da offrire e lasciare chiuse grandi sale giochi, centri scommesse e sale bingo che hanno decine di dipendenti a casa in cassa integrazione e che potrebbero tranquillamente riaprire nel rispetto di tutti i vincoli di distanziamento sociale e limiti all’accesso stabiliti dal Premier Conte?

Domanda legittima, alla quale prima o poi avremo  risposta.

 

Tuttavia, il fronte dell’anti-gioco si è rifatto avanti criticando la decisione di riavviare l’azzardo in tutta Italia (fosse vero!). Prima il sindaco Giorgio Gori ha rinnovato l’ordinanza per bloccare anche i Gratta e vinci, poi le associazioni no-slot And, Agita, Consulta antiusura e Insieme contro l’azzardo hanno chiesto alla Presidenza del Consiglio di riavviare per ultimo le attività del gaming.

 

Polemiche che hanno fatto breccia sul neo direttore di ADM, Marcello Minenna, che di fatto ieri ha deciso di rinviare l’apertura di slot e scommesse nei tabacchi. La motivazione ufficiale, quella di conformarsi alla scelta governativa che “impone di rivedere parzialmente il piano di graduale ripresa delle attività “tipiche” delle sale menzionate”. Il giorno prima era arrivata la notizia che il direttore ai giochi Roberto Fanelli, uomo che da anni rappresenta alle Istituzioni le problematiche della filiera, veniva spostato all’Ufficio legale ADM.

Inutile ipotizzare che nel settore sia serpeggiata un po’ di preoccupazione per il futuro. D’altronde si sà, Marcello Minenna è vicino ai 5 Stelle.

Ma non è detto che il cambiamento debba necessariamente essere in negativo. Ne abbiamo parlato nella precedente uscita di PressGiochi Magazine: Marcello Minenna è un tecnico con un curriculum da far paura, la sua preparazione è davvero a 360°: economista, matematico, docente universitario, commercialista, revisore dei conti e tanto altro ancora per questo ancor giovane dirigente (classe ’71), che nel 2019 era stato in corsa per la presidenza della Consob.

 

Poi a svelare gli arcani è arrivato lui, Matteo Salvini che ha ammesso: “Grazie alle vostre e nostre proteste, marcia indietro dello Stato su gioco d’azzardo, scommesse e slot machine: niente riapertura come inizialmente previsto. Sarebbe stato un insulto ai milioni di lavoratori e imprenditori che sono ancora chiusi in casa”.

 

Peccato non si pensi che tra i lavoratori a casa, ci sono anche tanti imprenditori del settore giochi, tanti dipendenti. Sono sempre più frequenti, alla nostra redazione, le chiamate di gestori e proprietari di sale che ci denunciano il loro stato di difficoltà e chiedono informazioni sugli interventi fiscali a loro sostegno.

Beh, il Governo e la stessa opposizione, anziché fare propaganda dovrebbero in questa fase occuparsi della rete delle piccole e medie imprese che oggi sono veramente in difficoltà senza paura di sporcarsi la bocca con il gioco!

 

 

 

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

Questo e molto altro nel nuovo numero di PressGiochi Magazine – da oggi online e in distribuzione.

 

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