28 Marzo 2024 - 20:13

Salerno. Faggiani (Anci): “Contro la ludopatia, sostenere i Comuni destinando una parte dei proventi del gioco agli enti locali”

“Tutto il gioco va riordinato ma non bisogna ripartire da zero si può partire da settembre del 2017,  quando avrebbe dovuto entrare in vigore l’accordo raggiunto nella conferenza unificata: Stato,

11 Giugno 2019

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“Tutto il gioco va riordinato ma non bisogna ripartire da zero si può partire da settembre del 2017,  quando avrebbe dovuto entrare in vigore l’accordo raggiunto nella conferenza unificata: Stato, Regioni e Comuni”.

Secondo il coordinatore del tavolo Anci sul gioco, Domenico Faggiani le Regioni hanno legiferato svolgendo un ruolo di supplente dello Stato ma con norme spesso in contrasto fra loro e i Comuni si sono trovati ad applicare norme  a volte di difficile comprensione. E comunque non facili da fare rispettare.

“Oggi bisogna trovare un accordo con delle norme valide su tutto il territorio nazionale.  Ma che lascino poi in ambito locale dei margini per adeguare la loro applicazione alla specifica realtà territoriale. E a mio personale parere forse più che un distanziometro sarebbe opportuno valutare un contingentamento che consenta di proporre un’offerta di gioco adeguata al numero di abitanti e distribuita in maniera non invasiva su tutto il territorio”.

Faggiani, presente all’incontro organizzato da Codere ‘In nome della legalità’ a Salerno, ha poi ripreso la proposta di destinare una parte dei proventi del gioco agli enti locali dato che sono poi i Comuni a dovere affrontare i costi diretti e indiretti per governare le attività di questo settore sul proprio territorio.

 

Presente all’evento anche il comandante del gruppo di Salerno delle Fiamme Gialle Sebastiano Barbato.

“Nel lavoro di contrasto alla criminalità nel settore dei giochi – ha detto – la Guardia di Finanza deve anche individuare operatori che agiscono sul territorio italiano ma registrando la loro attività in paesi a fiscalità ridotta se non proprio in paradisi fiscali.

La nuova frontiera degli operatori di gioco illegale è sicuramente quella del gioco online perché su queste piattaforme virtuali è molto più semplice sfuggire alle stringenti norme che vengono invece applicate sul territorio. Quando interveniamo sul gioco fisico, che alcune organizzazioni malavitose gestiscono in maniera combinata con il gioco online, dobbiamo spesso contestare l’associazione a delinquere di stampo mafioso. Come è avvenuto in due recenti operazioni una a Lecce una in Campania proprio su questo territorio.  questo dà l’idea delle dimensioni degli interessi che ruotano intorno al settore.”

Il colonnello ha parlato poi sottolineato come la normativa italiana sia fra le più stringenti al mondo e come già da tempo abbia previsto regole e oneri per i concessionari sia ai fini di contrasto al gioco illegale che per prevenire il riciclaggio di denaro sporco.

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PressGiochi