29 Marzo 2024 - 15:18

Rizzetto (FdI): “Grave la mancanza di istruttoria su nomina componenti Osservatorio sul Gap”

L’ex cinque stelle Walter Rizzetto, oggi tra i deputati più in vista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha contestato con un’interrogazione la presenza di conflitti di interessi tra i componenti dell’Osservatorio presso il Ministero

21 Luglio 2016

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L’ex cinque stelle Walter Rizzetto, oggi tra i deputati più in vista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, ha contestato con un’interrogazione la presenza di conflitti di interessi tra i componenti dell’Osservatorio presso il Ministero della salute, istituito per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e alla dipendenza grave. Tra i componenti dell’organismo, infatti, era stata scelta la Federserd, poi esclusa con un provvedimento del Tar proprio perché sostenuta e finanziata da concessionari del gioco d’azzardo come Sisal e Lottomatica. “E’ un fatto gravissimo – ha  dichiarato il parlamentare –  che non ci sia stata un’istruttoria preventiva da parte del Ministero della salute per nominare i membri dell’Osservatorio, come dimostra la scelta di Federserd tra i componenti; ossia una federazione che riceve contributi da chi lucra con il gioco d’azzardo”.

Il deputato friulano ha molto a cuore il tema della dipendenza dal gioco ed in parlamento si ricorda per esser stato tra i pochissimi promotori di una legge che puntava a limitare la dipendenza ed i facili interessi che si creano attorno al business.

“Sono proprio i membri dell’Osservatorio che devono decidere sul loro utilizzo – continua il deputato – dei cinquanta milioni stanziati annualmente per la lotta contro le dipendenze da azzardo, ed è per questo che ho interrogato il governo per verificare la presenza di ulteriori interessi confliggenti nell’organismo e per sapere come siano stati utilizzati sino ad oggi i milioni destinati alla lotta alle dipendenze“, conclude Rizzetto.

Di seguito l’interrogazione presentata alla Camera dei deputati insieme a Giorgia Meloni:

l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e della dipendenza grave, istituito inizialmente presso Agenzia delle dogane e dei monopoli, con la legge di stabilità del 2015 passato al Ministero della salute ha il compito di «monitoraggio della dipendenza dal gioco d’azzardo e dell’efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese, della definizione di linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione cura e riabilitazione delle persone affette da Gap, di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave»;
a far parte dell’Osservatorio, presieduto dal direttore generale della direzione generale della prevenzione sanitaria, Raniero Guerra, sono stati chiamati componenti del Ministero della salute (Silva Arcà, Lidia Di Minco), del Ministero dell’economia e delle finanze (Elena Giacone, Gianluca Campana, Alessandro Aronica), del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (Paolo Sciascia), del dipartimento per le politiche antidroga (Patrizia De Rose), del dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale (Cinzia Zaccaria), dell’Istituto superiore di sanità (Roberta Pacifici), ma anche dell’Anci (il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi), della Conferenza delle regioni e delle province autonome (Arcangelo Alfano, Nora Coppola, Mila Ferri), oltre che – e qui è il punto più controverso – quelli che il decreto chiama «esperti di comprovata esperienza nel settore della dipendenza»;
in data 13 aprile 2016, presso la sede di via Ribotta del Ministero della salute, si è svolta la prima riunione di insediamento dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave;
condizione preliminare per sedere nell’Osservatorio è (o dovrebbe essere) l’assenza di conflitto di interessi. I componenti dell’Osservatorio, infatti, in quanto organismo istituzionale, non possono intrattenere rapporti con enti o imprese che hanno contratti economici o commerciali in materie di pertinenza di un organismo che ha una funzione pubblica;
in particolare, il conflitto di interessi che si intende evitare è in riferimento alle industrie del settore della sanità o a fornitori di servizi nel campo della salute. Si evidenzia che per la pubblica amministrazione è incompatibile la situazione che si verifica quando un soggetto, al quale viene affidata una responsabilità decisionale o consultiva, intrattiene rapporti personali o professionali con i destinatari delle deliberazioni dell’organismo: situazione che inficia la reputazione d’imparzialità che gli viene richiesta;
si ricorda che nell’Osservatorio, dal mondo dell’associazionismo provengono la Associazione italiana genitori A.Ge. Onlus, la Società italiana tossicodipendenza, SiTD, la Associazione italiana per lo studio del gioco d’azzardo e del comportamento a rischio, ALEA, la Federazione italiana comunità terapeutiche, FICT, il Codacons, il Coordinamento nazionale comunità terapeutiche, CNCA, il Moige (Movimento italiano genitori onlus) e Federsed (Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi);
per quanto riguarda Federserd, la stessa gestisce il servizio del gioco responsabile sponsorizzato dai principali concessionari di Stato e, come già rilevato con atto di sindacato ispettivo presentato dall’interrogante il 4 dicembre 2015, n. 5/07184, che ad oggi non ha ancora ricevuto risposta, si ritiene sussista un conflitto d’interessi che avrebbe dovuto escluderne la partecipazione, posto che la stessa è sponsorizzata da aziende farmaceutiche e da concessionari di giochi d’azzardo come Sisal e Lottomatica, Admiral, Cirsa e Codere;
difatti, a conferma di quanto già sostenuto dall’interrogante con l’interrogazione predetta, il Consiglio di Stato ha emesso la pronuncia n. 710 del 2016, che ha ordinato una adeguata istruttoria sull’esistenza «di eventuali situazioni di conflitto di interessi in capo a Federserd, al di là delle sue finalità statutarie, rispetto ai compiti di prevenzione e di cura del preoccupante fenomeno della ludopatia, che hanno giustificato l’istituzione dell’Osservatorio» e, da ultimo, con l’ordinanza n. 8023 del 13 luglio 2016, il Tar ha disposto proprio l’esclusione in via cautelare dai lavori dell’Osservatorio della Federserd;
ciò che lascia interdetti è che il Ministero della salute non abbia effettuato la relazione richiesta dal Tar Lazio, con ordinanza n. 6576 del 2016, circa i criteri che hanno portato alla nomina di Federsed in seno all’Osservatorio. Tale mancanza ha poi infatti determinato il predetto provvedimento del giudice amministrativo del 13 luglio, che ha stabilito l’esclusione dell’associazione in via cautelare dai lavori dell’Osservatorio;
è necessario che chi faccia parte dell’Osservatorio non abbia rapporti di interesse – personale o professionale o di sponsorizzazione/finanziamento – con aziende concessionarie o operatori di settore del gioco legale. Invece, l’assenza di una preventiva istruttoria da parte del Ministero della salute sulla scelta dei membri dell’Osservatorio fa temere che, oltre a quello di Federserd, possano sussistere ulteriori conflitti di interessi;
sul punto, a quanto è dato sapere, il dottor Raniero Guerra, presidente dell’Osservatorio nonché direttore generale della prevenzione generale presso il Ministero della salute, ha assunto la carica di consigliere della Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (FADOI), che sembra sia finanziata da ditte farmaceutiche; difatti, l’associazione Codacons, con specifico riferimento a tale nomina, ha chiesto che ne venga accertata l’assenza di conflitto di interessi;
per garantire la massima trasparenza e correttezza nelle attività dell’Osservatorio, bisognerebbe accertare la piena indipendenza di ogni suo componente da qualsiasi condizionamento o conflitto d’interessi con l’oggetto specifico dell’Osservatorio, vale a dire il contrasto al gioco d’azzardo patologico, ed accertarsi che i soggetti che fanno parte dell’Osservatorio non intrattengano rapporti commerciali diretti o indiretti di finanziamento con imprese concessionarie o gestori del comparto dell’azzardo legale;
si fa poi presente che, l’articolo. 1, comma 133, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 stabilisce che «nell’ambito delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale (..) a decorrere dall’anno 2015, una quota pari a 50 milioni di euro è annualmente destinata alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione delle patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità…»;
dunque, ancor più delicata è la questione del conflitto di interessi e considerando che i componenti dell’Osservatorio sono chiamati a decidere sulla destinazione dei 50 milioni di euro previsti per la lotta contro le dipendenze da azzardo nel 2016. Mentre per quanto riguarda i 50 milioni previsti nel 2015 non è chiaro quale destinazione abbiano avuto. Lo stanziamento dei 50 milioni per curare le patologie da gioco d’azzardo è vincolato e ciò comporta una necessaria programmazione e monitoraggio della spesa che ad oggi è sconosciuta;
ed ancora, alla predetta disposizione della legge n. 190 del 23 dicembre 2014, si prevede anche che: «una quota delle risorse di cui al primo periodo, nel limite di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, è destinata alla sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l’adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta». Ebbene, ad oggi non si è conoscenza delle iniziative intraprese per l’adozione del software. Pertanto, è lecito chiedersi del destino dei 3 milioni di euro previsti per il triennio 2015-2016-2017 per il predetto software di cui non è stato fornito il progetto;
in ultimo, si rappresenta un’ulteriore situazione inerente ai corsi di formazione per operatori del gioco d’azzardo (GDA). A quanto è dato sapere, in data 6 luglio 2016, è stato presentato, con conferenza stampa presso il Ministero della salute, un «corso di formazione per operatori sul gioco d’azzardo patologico» con tanto di rilascio di «attestato di partecipazione»;
a tal riguardo, si mette in evidenza che l’Osservatorio a quanto risulta all’interrogante, nulla ha «vagliato» su tali corsi predisposti dagli operatori stessi del settore gioco che, per di più, hanno trovato (ci si domanda sulla base di quali argomentazioni) il patrocinio del Ministero della salute. Inoltre, non si conoscono le modalità operative del corso e la sua valenza, né l’eventuale partecipazione di organismi facenti parte del servizio sanitario nazionale;
la partecipazione dell’Osservatorio ai fini della preparazione del corso, a parere dell’interrogante, era indispensabile, considerando che l’Osservatorio è stato istituito con lo scopo di effettuare: il monitoraggio dell’efficacia delle azioni di cura e di prevenzione intraprese; la definizione delle linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico (Gap) ai fini della predisposizione del decreto regolamentare di adozione delle linee guida; la valutazione delle misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco di azzardo e il fenomeno della dipendenza grave;
si ritiene necessario, dunque, procedere alle opportune verifiche per accertare eventuali conflitti di interessi e/o incompatibilità, considerando che anche le partnership con concessionari di gioco d’azzardo e aziende farmaceutiche generano, inevitabilmente, un conflitto di interessi. Inoltre, è necessario accertare quale sia stata la destinazione specifica delle risorse finanziarie stanziate per la lotta contro le patologie connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo –:
quali siano gli orientamenti del Governo, per quanto di competenza, sui fatti esposti in premessa e, in particolare, se non ritengano che i partecipanti a commissioni, gruppi di lavoro, comitati o altri organismi istituzionali in grado di influenzare, anche indirettamente, iniziative normative ed istituzionali nel settore delle tossicodipendenze e del gioco d’azzardo, debbano essere sottoposti ai fini della nomina ad una obbligatoria e preventiva verifica di assenza di conflitto di interessi, derivanti da possibili finanziamenti e sponsorizzazioni economiche ricevute da aziende che hanno interessi nel settore della cura delle dipendenze (ad esempio, società farmaceutiche, concessionari di giochi d’azzardo e altro), anche considerando che sono chiamati a decidere sulla destinazione di risorse finanziarie;
per quali motivi non sia stata effettuata una preventiva istruttoria nella scelta dei componenti dell’Osservatorio, come dimostra l’inclusione tra i membri di Federserd, federazione che appare all’interrogante in evidente conflitto di interessi;
se e quali iniziative il Governo intenda adottare affinché l’Osservatorio e i suoi membri non si trovino in posizioni, anche potenziali, di conflitto di interessi e/o incompatibilità, verificando se e quali componenti abbiano ricevuto contributi/finanziamenti da aziende farmaceutiche e dai concessionari dei giochi d’azzardo e procedendo, conseguentemente, alla loro esclusione;
se intendano promuovere iniziative per verificare se in altri gruppi di lavoro, commissioni, comitati o altri organismi istituzionali relativi al settore delle tossicodipendenze e del gioco d’azzardo, sussistano conflitto di interessi e/o incompatibilità;
se si intendano fornire informazioni dettagliate sull’utilizzo (studi, analisi, procedure, produzione di linee guida, ricerca, orientamento) che, sino ad oggi, è stato fatto dei 50 milioni di euro stanziati annualmente per curare le patologie da gioco d’azzardo e lo status di progettazione del software che consenta al giocatore di monitorare il proprio comportamento, di cui alla legge n. 190 del 23 dicembre 2014;
se si intendano fornire chiarimenti circa le ragioni del patrocinio offerto dal Ministero della salute ad un corso di formazione per gestori ed esercenti del gioco d’azzardo di cui in premessa, circa l’istruttoria compiuta precedente al patrocinio, nonché circa eventuali evidenze scientifiche di reale utilità del corso ai fini della prevenzione del così detto gioco d’azzardo patologico.

 

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