19 Aprile 2024 - 09:53

Rizzetto (Al) sul caso Federserd: “No conflitto di interessi negli enti che contribuiscono nella lotta alle dipendenze”

Alla stesura della relazione annuale al Parlamento 2015, sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, ha dato il proprio contributo la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle

07 Dicembre 2015

Print Friendly, PDF & Email

Alla stesura della relazione annuale al Parlamento 2015, sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, ha dato il proprio contributo la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze (Federserd). Al riguardo, sussiste un conflitto d’interessi che avrebbe dovuto escludere tale partecipazione, posto che la federazione in questione è sponsorizzata da aziende farmaceutiche e da concessionari di giochi d’azzardo.

La denuncia arriva dall’on. Walter Rizzetto di Alterntiva libera che alla Camera dei deputati ha presentato una interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio e al Ministro della Salute.

 

“Anche in un articolo del Fatto quotidiano del 7 luglio 2014, – spiega Rizzetto – si evidenzia l’inopportunità della presenza di un esponente di vertice della Federserd in un gruppo di lavoro sulla prevenzione e cura del gioco d’azzardo patologico istituito in regione Lombardia. Ciò che appare incompatibile con il riconoscimento di tale ruolo è la partnership della Federserd con due delle maggiori concessionarie italiane di slot e lotterie, quali Lottomatica Group e Sisal, nel progetto denominato «Giocoresponsabile»; ed ancora, dal giugno 2014 altra partenership della Federserd è Codere Italia, che sostiene e, pertanto, finanzia le attività della federazione. Codere Italia è una multinazionale che opera nel settore del gioco e fonda la sua attività sulla gestione di bingo, terminali di gioco, agenzie di scommesse, casinò e ippodromi; la stessa ha come società di gestione Cristaltec Service, DPService, FG Slot Service, Gaming Re, Gap Games, Seven Cora e Vas & Azena — tutte società che ovviamente fanno affari nel settore dei giochi.

 

Un ente assistenziale in partenership e finanziato da concessionari di giochi d’azzardo, che lucrano vendendo il prodotto che genera il rischio-dipendenza, è secondo l’interrogante in palese conflitto di interessi con quelli che dovrebbero essere i fini dei propri progetti e potrebbe sostenere, anche implicitamente, tesi che minimizzano quella che è invece una grave patologia. Al riguardo, infatti, si pensi alle dichiarazioni che nel 2009 il direttore generale di Lottomatica, Renato Ascoli, rilasciò proprio in commento al progetto Giocoresponsabile: «Aver fatto emergere il gioco ha aiutato il mercato, così come non esiste un gioco che in assoluto generi patologia… Il giocatore patologico è infatti onnivoro: la patologia è nella natura del giocatore e non nel meccanismo del gioco». Tesi assurda e in totale contraddizione con quanto sostenuto dagli studi scientifici.

Del pari, la scelta di affidare alla Federserd, sponsorizzata da aziende farmaceutiche e da concessionari di giochi d’azzardo, un capitolo sulle dipendenze e i relativi trattamenti, compresi quelli farmacologici, nella relazione al Parlamento (pubblicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, prevista dal decreto del Presidente della Repubblica 309 del 1990, appare all’interrogante evidentemente inopportuna ed in contrasto con basilari principi di etica e correttezza politica ed istituzionale.

La Federserd, viste le sue partnership, appare all’interrogante in conflitto di interessi poiché è oggettivamente legata ad interessi propri e di chi finanzia i suoi progetti. Pertanto, non appare un ente idoneo ad offrire contributi per lavori rivolti ai decisori politici.

Infatti, a fronte del potenziale conflitto di interessi ed i conseguenti condizionamenti, si corre il rischio che un soggetto in tale posizione offra delle tesi che non si prefiggono l’obiettivo primario di tutelare, esclusivamente, l’interesse del malato e della sanità pubblica”.

Rizzetto ha quindi chiesto a Renzi e Lorenzin, “se il Governo non ritenga che i partecipanti a commissioni, gruppi di lavoro, comitati o altri organismi istituzionali in grado di influenzare, anche indirettamente, iniziative normative ed istituzionali nel settore delle tossicodipendenze e del gioco d’azzardo, debbano essere sottoposti ai fini della nomina ad una obbligatoria e preventiva verifica di assenza di conflitto di interessi, derivanti da possibili finanziamenti e sponsorizzazioni economiche ricevute da aziende che hanno interessi nel settore della cura delle dipendenze (ad esempio società farmaceutiche, concessionari di giochi d’azzardo e altro);

se il Governo non ritenga opportuno, in casi come quello di cui in premessa, adottare iniziative per escludere tali enti dalle sedi istituzionali, alla luce di quello che l’interrogante ritiene un evidente conflitto di interessi;

in base a quali procedure la Federserd sia stata scelta tra i soggetti che hanno contribuito alla stesura della relazione al Parlamento, nonostante le partnership con concessionari di gioco d’azzardo e aziende farmaceutiche che genera secondo l’interrogante un conflitto di interessi;

se risulti se e quali siano gli importi per i quali la Federserd è stata finanziata in questi anni da aziende farmaceutiche e dai concessionari dei giochi d’azzardo;

se e in quali altri gruppi di lavoro, commissioni, comitati o altri organismi istituzionali relativi al settore delle tossicodipendenze e del gioco d’azzardo sia presente la Federserd in modo da poter influenzare, anche indirettamente, scelte normative e provvedimentali o altro genere di iniziative”.

 

PressGiochi