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Rizzetto (Al): “Il Mef intervenga sui problemi nati dall’accorpamento AAMS-Dogane”

L’accorpamento tra Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato previsto nello spending review di Monti non ha fatto altro che provocare gravi criticità per entrambe le amministrazioni, ed in particolare

17 Luglio 2015

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L’accorpamento tra Agenzia delle Dogane e Monopoli di Stato previsto nello spending review di Monti non ha fatto altro che provocare gravi criticità per entrambe le amministrazioni, ed in particolare per i dipendenti di AAMS. Lo dichiara Walter Rizzetto, esponente parlamentare di Alternativa libera in una interrogazione presentata alla Camera dei deputati per chiedere al Mef se intenda intervenire sulla questione.

“Il decreto ministeriale 6 novembre 2012 – ricorda Rizzetto – ha disposto la fusione per incorporazione dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) nella Agenzia delle dogane; il Governo Monti fece rientrare tale operazione nel quadro della cosiddetta «spending review», sicché doveva essere un provvedimento necessario per il riassestamento della spesa pubblica. Tuttavia, si ritiene che tale accorpamento non abbia determinato alcun risparmio di spesa, ma addirittura dei costi, oltre il susseguirsi di ulteriori gravi criticità. Sul punto, già al tempo della disposta fusione, la Dirstat segnalò che l’intervento in questione veniva adottato in mancanza di valutazioni e studi approfonditi, nonché del confronto costruttivo con gli operatori del campo, gli unici in grado di prevedere l’impatto che può avere una norma nella sua concreta applicazione; ebbene, innanzitutto, si rileva che nell’ambito dell’attuale Agenzia delle dogane e dei Monopoli si sta perpetrando un’ingiustizia nei confronti del personale ex monopoli di Stato il cui trattamento economico è inferiore rispetto a quello goduto dal personale delle dogane. Pertanto, si profila l’incardinarsi di un contenzioso il cui prevedibile esito costerebbe alle casse erariali molto più di quanto si è pensato di poter risparmiare (stima prevista 10 milioni di euro all’anno); inoltre, l’accorpamento ha determinato ulteriori e gravi problematiche di gestione.

 

Attualmente le aree dogane e monopoli restano separate in attesa di una riorganizzazione complessiva, e, quindi, non solo è inesistente il risparmio di spesa, ma vi è addirittura un aumento di costi; l’AAMS, in quanto Amministrazione autonoma ha un proprio bilancio, anche se il rapporto di lavoro è regolato dal contratto collettivo del comparto agenzie fiscali, ed è l’unico ente che gestisce il pubblico gioco e la circolazione dei tabacchi. Essa provvede all’autofinanziamento delle proprie spese di funzionamento, presenta avanzo di gestione, registra puntuali riscossioni e assicura quindi il gettito erariale.

L’organizzazione di tale ente sarebbe dovuta sfociare nella trasformazione dei Monopoli di Stato in agenzia, ma i relativi provvedimenti attuativi non hanno avuto seguito ed è, invece, intervenuta la fusione con le dogane.

A riguardo, si ritiene che non possano coesistere due strutture che presentano compiti di istituto, ordinamento e organizzazione del tutto diversi; l’accorpamento dei Monopoli di Stato alle dogane è stato, a parere dell’interrogante, un intervento assurdo ed insensato. Tra l’altro, non si è tenuto conto che l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato adotta sistemi contabili pubblicistici, mentre le dogane bilancio civilistico, sistemi che tecnicamente tra di loro sono incompatibili. Ed ancora, i provvedimenti adottati ai fini della fusione si ritengono vulnerabili e, quindi, pericolosi per l’efficacia ed il regolare svolgimento dell’accertamento e della riscossione delle entrate e determinano un dannoso dispendio di risorse umane, strumentali e finanziarie che vengono impiegate per la riorganizzazione sul piano logistico, informatico e funzionale di un apparato oltremodo complesso per il diverso funzionamento della struttura incorporante rispetto alla incorporata.

Occorrono – ha concluso Rizzetto – immediati interventi per riparare alla disparità di trattamento economico in danno del personale ex monopoli di Stato, nonché provvedimenti che rimuovano gli effetti contorti e dannosi causati dall’accorpamento”.