28 Marzo 2024 - 10:48

Risso (FIT): “Su gioco e tabacchi, attenzione all’età degli acquirenti”

Tabacco, sigaretta elettronica e gioco pubblico con vincite in denaro hanno tutti in comune una cosa: sono prodotti la cui vendita è vietata ai minori di 18 anni. Le ragioni

27 Gennaio 2020

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Tabacco, sigaretta elettronica e gioco pubblico con vincite in denaro hanno tutti in comune una cosa: sono prodotti la cui vendita è vietata ai minori di 18 anni.

Le ragioni – afferma Giovanni Risso, Presidente della Federazione Italiana Tabacchi – che impongono il divieto di vendita ai minorenni le conosciamo tutti e non necessitano di ulteriori spiegazioni o approfondimenti.

Ciascuno di noi è consapevole che in presenza di un bambino che chiede un pacchetto di sigarette o un Gratta e Vinci, a prescindere dal fatto che l’acquisto sia effettuato a titolo personale o per conto di un genitore, il rifiuto debba essere netto ed incontrovertibile. Ne va della sopravvivenza della nostra tabaccheria. Fin qui tutto chiaro.

Ciò che invece ad alcuni colleghi sembrerebbe sfuggire è che nel caso di dubbio sull’età dell’acquirente, la cessione del prodotto vietato possa essere serenamente effettuata senza necessità di alcun obbligo di controllo e verifica. Attenzione perché non si tratta di un dettaglio.

Cedere un prodotto vietato a chi dimostra 18 anni, ancorché non li abbia effettivamente compiuti, non rappresenta in alcun modo una scusante o un motivo di discolpa. Non c’è dubbio che fare il tabaccaio, in un continuo labirinto di norme, regole, orari, distanze – e chi più ne ha e più ne metta – è tutt’altro che semplice. A ciò si aggiunga che fin troppo spesso i nostri clienti vanno di corsa e pretendono di essere serviti in un men che non si dica…

Preoccupazioni, ritmi serrati, richieste esigenti ci fanno sentire come nella centrifuga di una lavatrice, con tutto quello che ne consegue. Ma attenzione. Le difficoltà che derivano dalla conduzione di una tabaccheria non possono e non devono mai rappresentare un alibi.

Richiedere un documento di identità ad un giovane che apparentemente dimostra 18 anni è, al tempo stesso, un diritto ed un dovere. Dobbiamo sempre fugare il dubbio e non rischiare di cadere in errore. La nostra qualifica di rivenditori di generi in regime di esclusiva si fonda anche e, soprattutto, su questo.

Non dimentichiamocelo mai. Essere tabaccai- conclude Risso –  significa vendere prodotti per conto dello Stato, rispettando in pieno le regole che lo stesso ci impone. Meglio perdere qualche istante in più piuttosto che reputazione e negozio.

 

PressGiochi