20 Aprile 2024 - 03:46

Riordino giochi. Le proposte presentate dalla Consulta nazionale antiusura

«Abbiamo accolto con sincera disponibilità l’invito del Governo, tramite il sottosegretario Baretta, a esporre le valutazioni delle Fondazioni antiusura e delle associazioni aderenti al Cartello “Insieme contro l’Azzardo” circa il

17 Febbraio 2017

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«Abbiamo accolto con sincera disponibilità l’invito del Governo, tramite il sottosegretario Baretta, a esporre le valutazioni delle Fondazioni antiusura e delle associazioni aderenti al Cartello “Insieme contro l’Azzardo” circa il testo di accordo sulla regolamentazione delle slot-machine” ha dichiarato Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II. “Bisogna ora orientarsi verso il rigoroso rispetto della legge delega, poiché vi sono interessi preminenti da tutelare: garantire la sicurezza per la tutela della salute dei cittadini e della pubblica fede dei giocatori e prevenire il rischio di accesso dei minori di età».
Sono quattro i punti di un piano d’azione no-slot portato avanti dalla Consulta nazionale antiusura con le associazioni aderenti al Cartello «Insieme contro l’azzardo»: innanzitutto, «occorre stabilire un divieto di pubblicità all’azzardo». Se poi «allo Stato spetta il compito di dettare regole e limiti inderogabili all’azzardo, si deve continuare a riconoscere agli enti locali la possibilità di introdurre ulteriori e più forti argini alla presenza e ai tempi dell’azzardo nei territori di loro competenza». Inoltre, «lo Stato deve farsi carico della cura dei giocatori d’azzardo patologici, riconoscendo e rendendo fruibili i Lea». Infine, «bisogna imboccare la via di una gestione delle attività legate all’azzardo nell’ottica della tutela della salute pubblica, della promozione di un’economia di comunione, introducendo una moratoria per nuovi giochi d’azzardo».

«Non si può pensare a una ripresa economica, se la gente, ammalandosi di azzardopatia, perde il lavoro, non paga le bollette e le rate dei mutui della casa. Bisogna creare opportunità di lavoro che diano luce e speranza per il futuro. Le macchinette mangiasoldi rubano invece la dignità e la speranza», denuncia D’Urso. «Il lavoro da fare interpella tutti, soprattutto le classi ‘colte’ – conclude Simeone -, perché c’è bisogno di coraggio e di un impegno nella verità. Il primo atto è cambiare la cultura».

PressGiochi