La scorsa settimana la Commissione Cultura del Senato ha approvato la risoluzione relativa alle prospettive di riforma del calcio italiano. La proposta – tra le altre cose – mira a
La scorsa settimana la Commissione Cultura del Senato ha approvato la risoluzione relativa alle prospettive di riforma del calcio italiano.
La proposta – tra le altre cose – mira a valutare la modifica dell’articolo 9 del decreto-legge 87/2018, evidenziando che la normativa vigente non ha efficacemente contrastato il gioco d’azzardo patologico, mentre ha ridotto le entrate per le società sportive, penalizzando il calcio italiano rispetto ad altri paesi europei.
Si suggerisce di destinare una quota dei proventi derivanti dalle scommesse sportive agli organizzatori degli eventi su cui si scommette, riservando almeno l’1% a un fondo per la costruzione e l’ammodernamento degli stadi. Inoltre, si propone di assegnare ulteriori risorse al sistema calcistico per sostenere i settori giovanili, il calcio femminile e l’impiantistica sportiva, oltre a finanziare iniziative di contrasto alla ludopatia e progetti di responsabilità sociale. L’attenzione è rivolta anche alla formazione di atleti, tecnici e dirigenti, alla prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni negli ambienti sportivi e alla lotta contro razzismo e antisemitismo negli stadi. Un ulteriore obiettivo è l’assegnazione di borse di studio per studenti-atleti meritevoli, in collaborazione con il Ministero dell’istruzione e il Ministero dell’università e della ricerca.
L’idea si ispira al modello del Totocalcio, con l’intento di coniugare il sostegno al mondo sportivo con interventi mirati alla prevenzione e alla responsabilità sociale.
Di seguito il testo integrale della risoluzione:
La Commissione,
a conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all’articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell’affare assegnato in merito alle prospettive di riforma del calcio italiano,
premesso che la Commissione, agendo nel totale rispetto dell’autonomia dello sport, ha ritenuto indispensabile tracciare una riforma complessiva del settore che superi la legislazione di emergenza alla quale si è ricorso con frequenza negli ultimi anni;
tenuto conto:
dello straordinario rilievo sociale e culturale del calcio che interessa milioni di italiani, dei quali oltre 650.000 tra bambini e ragazzi;
dell’impatto economico sul prodotto interno lordo (PIL), pari a oltre 11 miliardi di euro, che determina, in attuazione del principio di mutualità e di sussidiarietà, effetti molto significativi sia a beneficio delle leghe calcistiche diverse rispetto alla Serie A, dai professionisti ai dilettanti, che dell’interosistema sportivo italiano;
premesso altresì che, con particolare riguardo al settore professionistico, la Commissione ha inteso indagare le principali criticità che lo caratterizzano quali:
– la carente sostenibilità del sistema calcio, in cui molte società hanno un significativo indebitamento e bilanci che, in molti casi, continuano a generare perdite;
– l’inadeguatezza delle norme di settore che non tengono conto dei cambiamenti finanziari e industriali dei soggetti societari;
– la difficoltà del governo federale e delle Leghe a valorizzare adeguatamente il sistema calcio armonizzandone tutte le componenti, dalla base ai professionisti, fino al settore tecnico nonché a realizzare le necessarie riforme;
premesso inoltre che:
nell’ambito dell’esame dell’affare assegnato, l’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi parlamentari ha svolto un ampio ciclo di audizioni, dedicando ad esse dieci riunioni fra il 16 aprile e il 24 luglio 2024;
in tale sede sono stati ascoltati rappresentanti del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), di Sport e salute S.p.A., della Federazione italiana giuoco calcio (FIGC), del Settore Tecnico FIGC, della Commissione di vigilanza sulle società sportive professionistiche, della Divisione Serie A femminile professionistica, della Lega nazionale professionisti Serie A, della Lega nazionale professionisti Serie B, della Lega nazionale dilettanti, dell’Istituto per il credito sportivo e culturale, dell’Associazione italiana calciatori, dell’Associazione italiana allenatori calcio, della Procura federale della FIGC, delle società sportive Juventus FC S.p.A., SSC Napoli S.p.A., Hellas Verona FCS.p.A., AC Milan S.p.A., Bologna F.C.1909 S.p.A., ACF Fiorentina S.r.l.,U.S. Lecce e Udinese Calcio S.p.A., di DAZN, di Rai Sport, di Sky Sport, di Sport Mediaset, dell’Associazione italiana direttori e collaboratori sportivi, dell’Associazione italiana direttori sportivi e della Banca Sistema S.p.A., nonché del professor Paolo Boccardelli, dell’avvocato Mattia Grassani, del dottor Luciano Mondellini, del professor Giulio Napolitano, del dottor Andrea D’Amico, del dottor Stefano Fiorini, della dottoressa Ludovica Mantovani, dell’avvocato Stella Riberti, dell’avvocato Cesare Di Cintio, del professor Leonardo Ferrara, del dottor Lorenzo Vendemiale, del dottor Xavier Jacobellie del dottor Pierluigi Pardo;
concluso il ciclo di audizioni in sede di Ufficio di Presidenza, la Commissione, in sede plenaria, ha ascoltato, in data 6 agosto 2024, il Ministro per lo sport e i giovani in merito al tema dell’affare assegnato;
successivamente la Commissione ha deliberato la costituzione di un Comitato ristretto incaricato della redazione del presente atto, che ha tenutocinque riunioni, nel corso delle quali è stata svolta un’approfondita disaminadei punti di forza e di debolezza del sistema calcistico italiano e sono statediscusse, in modo trasversale e senza pregiudizi ideologici, proposte e possibili misure volte ad una riforma del calcio;
in tale contesto, il Comitato ha cercato di formulare proposte condivise e di individuare misure indirizzate a favorire un’effettiva crescita economica, culturale e sociale del settore nel suo complesso, scrupolosamente mantenendosi negli ambiti di competenza del Parlamento e del Governo;
in tal modo la Commissione ha inteso rispettare l’autonomia dellosport, pur nella consapevolezza che alcune importanti criticità, in particolarequelle che afferiscono al settore professionistico, potranno essere superatemediante una riforma della governancefederale (già avviata con la riformadello statuto approvato il 4 novembre scorso dall’assemblea statutaria FIGC),finalizzata a migliorare la qualità, l’attrattività e la competitività del prodottocalcio anche nel mercato internazionale;
tenuto conto che:
le difficoltà del settore professionistico e di quello dilettantistico sisono acuite a seguito delle ricadute negative, dal punto di vista economico-finanziario, della pandemia da Covid-19 e impongono l’adozione di misureconcrete e urgenti volte a invertire il trendnegativo;
in relazione al settore professionistico, con specifico riferimentoalla nazionale maschile, tenendo conto anche degli ultimi europei e del purconfortante percorso nella Nations League, sono estremamente preoccupanti irisultati che, per la prima volta nella sua storia, hanno portato alla doppiaesclusione dalla fase finale dei mondiali (nel 2018 e nel 2022), mentre è dal2006 che l’Italia non supera la fase a gironi;
stessa preoccupazione destano i risultati della nazionale under21,che è stata esclusa dal Torneo olimpico, competizione alla quale l’Italia non siqualifica da quattro edizioni (da Londra 2012), sebbene lascino ben sperarealcuni risultati positivi, quali il secondo posto dell’under20 ai mondiali, lavittoria dell’europeo giovanile under19 (entrambe nel 2023) e la vittoriadell’europeo maschile under17 del 2024, che sembrano segnalare un parzialerisveglio del talento giovanile;
altrettanto preoccupanti sono la perdita di valore economico dellaSerie A rispetto agli altri principali campionati nazionali nel perimetro UEFAe le performanceeconomiche di molti clubprofessionistici, incapaci di mantenere in equilibrio i propri bilanci (la perdita aggregata è pari a 2,935 miliardidi euro) e di coniugare competitività e sostenibilità;
considerato che si ritiene necessario:
1) valorizzare il ruolo educativo e sociale del calcio anche attraversoun più stretto collegamento con la scuola e una maggiore attenzione allapratica sportiva amatoriale e dilettantistica;
2) potenziare la dotazione dell’impiantistica sportiva nel suo complesso, supportandone lo sviluppo, con riguardo sia alle società professionisti che che al settore amatoriale e alla scuola, anche in ragione del rilievo dellapratica sportiva nell’ottica di favorire stili di vita sani, la trasmissione di valorie pratiche di comportamento virtuoso, l’inclusione e la coesione sociale;
3) sviluppare il potenziale educativo e sociale del calcio rimarcandola necessità del rispetto puntuale della regolamentazione nonché dell’intervento tempestivo ed efficace degli organi di giustizia federale e del CONI incaso di inosservanza della stessa;
4) far emergere tutte le potenzialità economiche del settore anchemigliorando i modelli di gestione dei clubal fine di superare l’attuale tendenzaallo squilibrio di bilancio che spesso impone l’adozione di provvedimentinormativi urgenti non omogenei;
tenuto conto, con riguardo agli aspetti economico-finanziari che caratterizzano il settore professionistico, che, quanto ai ricavi, essi dipendonoprincipalmente:
– dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi collegati alla Serie A. La relativa disciplina è dettata dal decreto legislativo 9 gennaio 2008,n.9, sulla titolarità e la commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi erelativa ripartizione delle risorse, come modificato da successivi interventilegislativi. I ricavi dei diritti audiovisivi sono distribuiti secondo i seguenti criteri: 50 per cento in parti uguali tra i soggetti partecipanti al campionato diSerie A; 28 per cento in base ai risultati sportivi conseguiti nel breve, medio elungo periodo; 22 per cento in base al radicamento sociale (di cui il 5 per centoin ragione dei minuti giocati da atleti di età compresa fra i 15 e i 23 anni);
– dai trasferimenti economici derivanti dal raggiungimento di obiettivi sportivi connessi alla partecipazione a competizioni internazionali, che
costituiscono una fonte di entrata significativa, specie per i clubche partecipano alla Champions League (il vincitore può arrivare a percepire sino a 125milioni di euro in una stagione);
– da eventuali plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali relativi alle prestazioni sportive di calciatori;
– dalle sponsorizzazioni, limitate dal divieto di pubblicità relativa agiochi e scommesse, di cui all’articolo 9 del decreto-legge 12 luglio 2018,n.87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n.96, che,oltre a essere in alcune occasioni eluso, determina una disparità con le societàcalcistiche di altri Paesi che non hanno simili restrizioni;
– dal merchandising,in riferimento al quale si registra un tema dicontraffazione dei prodotti che va contrastato con più efficacia;
– dalla vendita dei biglietti per assistere dal vivo alle manifestazionisportive e da ulteriori ricavi provenienti dalla gestione degli stadi. Tali ricavi, pur costituendo un’importante fonte di introiti per le società professionistiche italiane, sono comunque inferiori rispetto a quelli delle principali realtà calcistiche europee, poiché queste ultime riescono ad attirare un maggior numerodi spettatori (in ragione del maggior comfortdegli stadi offerto) e sono strutture polifunzionali, in grado di offrire servizi commerciali e di intrattenimento ulteriori rispetto ai singoli eventi sportivi;
tenuto altresì conto che per quanto afferisce ai costi:
essi dipendono dalla remunerazione della forza lavoro, su cui incide in modo rilevante il costo dei calciatori come lavoratori subordinati, dai compensi riconosciuti agli agenti sportivi e ai procuratori, dalle eventuali minusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dicalciatori, da ulteriori costi di gestione;
da quanto è emerso in sede di audizioni, sia il costo per il lavoro sia il peso delle commissioni riconosciute agli agenti e ai procuratori sono superiori alla media dei principali Paesi (l’Italia è superata, su entrambi i fronti, solo dalla Premier League);
considerata l’opportunità di rafforzare gli strumenti a presidio dellacredibilità del sistema calcio professionistico, come previsto dalle normecontenute nel decreto-legge 31 maggio 2024, n.71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n.106, che ha istituito la Commissione indipendente per la verifica dell’equilibrio economico e finanziario delle società sportive professionistiche;
considerata, nello specifico, l’esigenza di:
procedere a una rivisitazione della disciplina in materia di giustizia sportiva, al fine di assicurare la piena indipendenza della Procura e degli altri organi di giustizia endofederali rispetto agli organi federali, facendo riferimento ai principi dell’ordinamento sportivo nazionale e internazionale;
assicurare anche al settore arbitrale, che rappresenta un’eccellenza alivello internazionale, piena autonomia e indipendenza, nella direzione di unpieno riconoscimento giuridico e contrattuale del professionismo arbitrale;
promuovere opportune iniziative per favorire la sana gestione deibilanci da parte delle società calcistiche, anche mediante l’applicazione dieventuali interventi incentivanti di carattere legislativo alle sole società cherispettino tale principio;
osservato che, con riguardo all’impiantistica sportiva, nell’ambito delciclo di audizioni:
è emersa una condizione di particolare arretratezza degli stadi, apartire da quelli nei quali giocano le squadre di Serie A, a confronto con iprincipali Paesi europei;
si è rilevato che una situazione analoga interessa l’intera rete degliimpianti sportivi adibiti al gioco del calcio, incluse le strutture per la formazione dei giovani e quelle dedicate allo sport amatoriale e dilettantistico, alla luce del censimento realizzato da Sport e salute S.p.A, in cui è stato evidenziato che una parte significativa di dette strutture risale agli anni ’70 e ’80;
è altresì emerso (sulla base del citato censimento) che la distribuzione degli impianti (nel complesso pari a quasi 80.000) non è uniforme sul territorio italiano: il 53 per cento di essi si colloca al nord, il 20 per cento alcentro e il 27 per cento al sud. A ciò si aggiunge che, sui 3.000 impianti non funzionanti, la maggioranza (oltre il 52 per cento) si colloca al sud;
con specifico riferimento al calcio professionistico, è stato rilevatoche la quasi totalità degli stadi (il 93 per cento) è di proprietà pubblica–quasi sempre dei comuni, salve alcune eccezioni come lo stadio Olimpico di Roma di proprietà della società Sport e salute (partecipata al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze)–e ha un’età media elevatissima (61 anni quelli utilizzati per la Serie A e 67 quelli utilizzati per la Serie B) rispetto agli altri Paesi;
valutato che risulta centrale, ai fini della sostenibilità finanziaria del sistema e nell’ottica di una crescita di medio/lungo termine del settore sportivo nel suo complesso, favorire l’ammodernamento infrastrutturale, sotto il profilo della sicurezza, dell’accessibilità per tutti, a partire dalle persone condisabilità, del comfort per gli spettatori, dell’estetica e della remuneratività della gestione delle strutture, come evidenziano le migliori esperienze internazionali nelle quali sono state realizzate strutture concepite anche come luoghi multifunzionali di intrattenimento e commerciali;
rilevato che, a tal fine, occorre anche attrarre investimenti e capitali privati per l’ammodernamento e la realizzazione degli stadi, non potendo fare affidamento solo su risorse pubbliche;
considerato altresì che, nonostante la legge 14 luglio 2023, n.93, recante «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione
illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica», abbia attribuito ulteriori poteri all’Autorità per le garanzienelle comunicazioni al fine di rafforzarne le funzioni per un più efficace e tempestivo contrasto delle azioni di pirateria onlinecon riferimento a tutti glieventi trasmessi in diretta nella rete, la pirateria audiovisiva comporta una perdita di fatturato per l’economia italiana che si stima (dati IPSOS) essere dicirca 2 miliardi di euro, che questo implica una perdita di PIL che si aggira intorno agli 821 milioni di euro e una contrazione dei posti di lavoro pari acirca 11.200 unità e che la parte più rilevante della pirateria audiovisiva è legata proprio alle partite di calcio;
ritenuto infine che:
le risorse pubbliche debbano essere prioritariamente destinate a promuovere la diffusione della cultura calcistica e più in generale sportivanella scuola e fra i giovani, affrontando le richiamate criticità;
con particolare riguardo al versante dello sport amatoriale e dilettantistico, occorre favorire la crescita del numero di praticanti perseguendo i seguenti obiettivi: migliorare la salute e il benessere della popolazione, ancheal fine di liberare risorse, attualmente destinate alla cura di patologie, da destinare ad altre finalità pubbliche; promuovere l’aggregazione sociale el’integrazione culturale innanzitutto dei giovani; favorire il superamento del disagio psichico dei giovani; contrastare la criminalità, che trova terreno fertile in presenza di fenomeni di povertà educativa e di precoce abbandono scolastico,
impegna il Governo:
a) a favorire investimenti pubblici e misure di attrazione di capitaliprivati per l’ammodernamento di strutture sportive obsolete e la realizzazionedi nuovi impianti, anche attraverso misure di semplificazione normativa, checonsentano ai privati, laddove sussistano le condizioni di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, nel pieno rispetto della normativa anticorruzione ein conformità a principi di trasparenza e pubblicità, di ottenere in tempi certi leautorizzazioni e le licenze necessarie a realizzare i loro investimenti. A tal fine,si suggerisce di valutare l’opportunità di attivare una cabina di regia presiedutadal Ministro per lo sport e i giovani, con la partecipazione attiva del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell’economia e delle finanzee con il coinvolgimento dei rappresentanti degli enti locali, in grado di assumere determinazioni conclusive di procedimenti amministrativi in caso diinerzia da parte delle amministrazioni precedenti o di situazioni di impasseamministrativo;
b)a valutare l’opportunità di introdurre sgravi fiscali (ad esempio intermini di tax credit) in relazione agli investimenti in infrastrutture sportivededicati, in particolare, al settore giovanile, dilettantistico, amatoriale e femminile;
c)a prevedere, fra i criteri per la partecipazione ai bandi di concessionedi impianti di proprietà pubblica, il rispetto dei principi di parità di genere e
pari opportunità di accesso alle discipline sportive che si svolgono al lorointerno, nonché di sostenibilità ambientale, di gratuità per i giovani appartenenti a fasce economicamente disagiate e l’impegno a riqualificare le strutturesportive nei territori più vulnerabili al fine di incoraggiare la pratica sportivaper il superamento dei disagi sociali;
d)a favorire, nell’ambito delle proprie competenze, la cessione degliimpianti pubblici, in particolar modo quelli di proprietà dei comuni, nei casi incui l’ente locale non sia in grado di effettuare interventi manutentivi, di ammodernamento e di valorizzazione, garantendo condizioni di effettiva sostenibilità economica e finanziaria tali che dall’affidamento dell’impianto in concessione non derivino ulteriori oneri a carico dei comuni;
e)a favorire, avvalendosi della cabina di regia di cui alla lettera a), il processo di rinnovo delle concessioni (prorogate al 31 dicembre 2024 dall’articolo 16, comma 4, del decreto-legge del 29 dicembre 2022, n.198, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 febbraio 2023, n.14) degli impiantisportivi ubicati su terreni demaniali o comunali alle società e alle associazionisportive dilettantistiche senza scopo di lucro che abbiano dimostrato unagestione virtuosa delle risorse pubbliche e non abbiano pendenze con le amministrazioni concessionarie;
f)a monitorare affinché, in relazione allo svolgimento della competizione calcistica «Euro 2032», che si svolgerà in Italia e Turchia, si procedasollecitamente a completare l’individuazione degli stadi italiani che ospiteranno eventi sportivi, anche sulla base di un’equa ripartizione territoriale, adassicurare che gli interventi di ammodernamento, ove necessari, siano effettuati, anche con idonei stanziamenti, con tempestività, avvalendosi della cabina di regia di cui alla lettera a), e sottoponendo all’indirizzo e vigilanza delMinistero delle infrastrutture e dei trasporti le società affidatarie della realizzazione degli interventi infrastrutturali;
g)a promuovere iniziative, previo coinvolgimento di tutte le componenti del sistema calcio, volte alla rivisitazione del già citato decreto legislativo n.9 del 2008 (cosiddetto «decreto Melandri»), al fine di aggiornare ladisciplina sulla commercializzazione dei diritti audiovisivi all’attuale contesto, notevolmente mutato rispetto al momento della sua adozione, anche nelsenso di favorire la libera concorrenza tra i broadcastere prevedere un meccanismo premiale per le società di calcio che raggiungano risultati di bilanciovirtuosi e che impieghino in prima squadra gli atleti e le atlete che hannoprestato attività nei propri vivai da almeno cinque anni;
h)a favorire lo sviluppo del settore calcistico femminile attraversofinanziamenti di carattere permanente, nonché a valutare l’opportunità diintrodurre incentivi fiscali che riducano il costo dei contratti di lavoro stipulaticon le lavoratrici sportive professioniste;
i)ad assumere iniziative indirizzate a promuovere le condizioni perl’istituzione di una lega per il calcio femminile, dotata di autonomia gestionale, amministrativa e finanziaria, anche nell’ottica del completamento delprocesso avviato con il recente passaggio dal dilettantismo al professionismo,sulla base di uno studio di fattibilità;
l)a valutare la modifica dell’articolo 9 del decreto-legge 12 luglio2018, n.87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n.96 considerato che:
– nella relazione conclusiva dell’attività svolta dalla Commissioneparlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, approvata all’unanimità nella seduta del 13 settembre 2022, si è evidenziato come, nonostante la normativa vigente, ci sia stato un aumento, soprattutto online, del gioco di azzardo anche nelle fasce dei minori e un aumento delgioco illegale nel settore delle scommesse;
– la misura ha ampiamente disatteso le aspettative del legislatorenon risultando affatto efficace al contenimento dei fenomeni di ludopatia afronte, invece, di una riduzione delle entrate per le società sportive che hapenalizzato il sistema calcio italiano rispetto al contesto europeo;
m)a valutare l’opportunità di destinare una quota annuale dei proventiderivanti da giochi sullo sport e scommesse sportive agli organizzatori deglieventi sui quali si scommette. Si ravvede, infatti, l’opportunità sia di destinarealmeno l’1 per cento del valore complessivo ad un fondo destinato alla costruzione di nuovi stadi e all’ammodernamento di quelli vecchi, sia di riconoscereun’ulteriore quota anche al sistema calcistico per il perseguimento dei propriscopi istituzionali e per il finanziamento di specifici progetti sociali e sportivi edi formazione dei giovani all’interno delle società sportive–secondo unaratioper molti versi simile a quella che aveva ispirato il concorso pronosticisui risultati delle partite di calcio, denominato «Totocalcio»–a condizioneche la stessa sia vincolata al finanziamento di interventi in favore dei settorigiovanili, dell’impiantistica sportiva, nonché del calcio femminile. In particolare, si fa riferimento a progetti di contrasto alla ludopatia, a progetti volti adagevolare la frequenza dei corsi di formazione e la preparazione agli esamidegli atleti e delle atlete, dei tecnici e dei dirigenti, a progetti di responsabilitàsociale e per la prevenzione, il contrasto e l’assistenza in caso dei fenomeni diabuso, violenza e discriminazione nei confronti di atlete ed atleti, a progettivolti a contrastare ogni forma di discriminazione, razzismo e antisemitismoall’interno degli stadi e della tifoseria, nonché all’assegnazione di borse distudio per gli studenti atleti più meritevoli in collaborazione con il Ministerodell’istruzione e del merito e il Ministero dell’università e della ricerca;
n)a considerare l’opportunità di ridefinire la disciplina sugli agenti e procuratori, anche nel senso di regolamentare le commissioni loro riconosciute;
o)a valutare l’adozione di iniziative, per quanto di competenza, volte arafforzare la credibilità del sistema tramite una rivisitazione della disciplina inmateria di giustizia sportiva, al fine di assicurare la piena indipendenza della
Procura rispetto agli organi federali, nel rispetto del principio di specificità edautonomia dell’ordinamento sportivo;
p)a valutare l’assunzione di iniziative dirette ad assicurare al settorearbitrale piena autonomia e indipendenza, nella direzione di un pieno riconoscimento giuridico e contrattuale del professionismo arbitrale, nel rispettodell’autonomia gestionale e amministrativa dell’organismo di rappresentanzadegli arbitri (Associazione italiana arbitri);
q)a considerare l’inserimento nella disciplina del lavoro sportivo prevista dal decreto legislativo 28 febbraio 2021, n.36, limitatamente ai contrattidei calciatori di Serie A, anche dei contratti diversi dal contratto di lavorosubordinato;
r)a impegnare la Federazione e le Leghe, ferma restando l’autonomiadi ciascuna, a promuovere l’equilibrio di genere, investire nella formazionedei dirigenti sportivi e dei tecnici, nonché definire i requisiti di idoneità perciascun profilo;
s)a impegnare la Federazione e le Leghe a definire i criteri per individuare le scuole calcio del settore dilettantistico di elite;
t)a impegnare la Federazione e le Leghe ad una verifica più scrupolosadegli adempimenti previsti dalle licenze nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici, nonché ad una verifica della solidità e affidabilità deisoggetti che intendano acquisire partecipazioni rilevanti delle società di calcioprofessionistiche;
u)a vigilare affinché alle società dilettantistiche che hanno formato unatleta successivamente impegnato in una società professionistica venga corrisposto il premio di formazione previsto dalle norme organizzative internefederali;
v)a valutare l’opportunità di elevare il minimo edittale della sanzioneamministrativa prevista dalla normativa sul diritto d’autore nel caso di abusivoutilizzo o riproduzione delle opere protette e ogni altra modifica normativafinalizzata a rendere la legge n.93 del 2023 maggiormente efficace,
impegna infine il Governo a trasmettere alle Commissioni parlamentari dimerito una relazione che dia conto delle iniziative intraprese con riguardoagli indirizzi contenuti nel presente atto entro sei mesi dalla relativaapprovazione.
PressGiochi
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