22 Marzo 2025 - 19:33

Riforma calcio: al Senato pronta proposta per consentire le sponsorizzazioni del betting negli eventi sportivi

La pubblicità di giochi e scommesse è pronta a tornare sui campi di calcio. La spinta arriva dalla maggioranza, che in Parlamento fa da sponda al governo. Sarebbe tutto pronto,

25 Febbraio 2025

La pubblicità di giochi e scommesse è pronta a tornare sui campi di calcio. La spinta arriva dalla maggioranza, che in Parlamento fa da sponda al governo.
Sarebbe tutto pronto, per domani mercoledì 26 febbraio, – scrive La Repubblica – per il via libera della commissione Cultura del Senato all’Affare sulle prospettive di riforma del calcio italiano, il veicolo scelto per superare il divieto previsto dal decreto Dignità del 2018.
In quel provvedimento, infatti, è vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a «giochi o scommesse con vincite di denaro», su «qualunque mezzo», incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, oltre alle trasmissioni tv e radiofoniche, alla stampa, affissioni e Internet. Ora l’atto parlamentare, che Repubblica ha potuto visionare, chiede all’esecutivo di «valutare la modifica del vigente divieto» per lo sport.

È partendo da questa indicazione che il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, darà forma alla revisione della norma voluta dall’allora ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per contrastare la ludopatia e rafforzare la tutela dei consumatori. Un punto è dirimente, per Abodi: la distinzione tra legale e illegale. Il divieto, quindi, verrebbe meno solo per i concessionari autorizzati dall’Agenzia dei Monopoli. In questo modo la pubblicità del betting potrà tornare sui banner e la cartellonistica negli impianti sportivi.
Non è la prima volta che la maggioranza ci prova. Un tentativo era stato già imbastito con il decreto Cultura: nella bozza del provvedimento figurava, infatti, l’esclusione dal divieto della pubblicità indiretta. Ma il titolare del Mic, Alessandro Giuli, si è opposto, rimandando la questione a una valutazione successiva. Nel documento all’esame di Palazzo Madama c’è anche la richiesta di destinare una quota annuale dei proventi «derivanti da giochi sullo sport e scommesse sportive agli organizzatori degli eventi sui quali si scommette». Da qui l’obiettivo di assegnare almeno 1’1% del valore complessivo a un fondo destinato alla costruzione di nuovi stadi e all’ammodernamento dei vecchi impianti. Non solo.
Una quota andrebbe anche al «sistema calcistico» per il perseguimento dei propri scopi istituzionali e il finanziamento di «specifici progetti sociali, sportivi e di formazione dei giovani all’interno delle società sportive». L’elenco comprende, tra gli altri, progetti di contrasto alla ludopatia e quelli per l’assistenza in caso di abusi, violenze e discriminazioni nei confronti degli atleti.

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