14 Giugno 2025 - 13:14

Ricerca I-COM: “Nel 2023 la raccolta complessiva del gioco è 150 miliardi, 7% del PIL nazionale”

Durante il seminario “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia” che si è svolto questa mattina, l’Istituto della Competitività (I-COM) ha reso noti i risultati di

21 Maggio 2025

Durante il seminario “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia” che si è svolto questa mattina, l’Istituto della Competitività (I-COM) ha reso noti i risultati di una ricerca che presenta dei dati significativi sul comparto del gioco fisico.

Si legge nella ricerca: “Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, passato da circa 35 miliardi di euro nel 2006 a oltre 150 miliardi di euro dal 2023, pari al 7% del PIL nazionale.

Il sistema dei giochi pubblici è stato sviluppato negli ultimi 20 anni con l’obiettivo primario di portare nella legalità la diffusissima offerta illegale, irregolare e non autorizzata di gioco con vincita in denaro: in quegli anni, e in rapida successione, furono introdotti gli attuali Gratta&Vinci e le AWP, fu completamente rivoluzionata la rete delle scommesse sportive e fu avviata la regolarizzazione del gioco online. In tal modo furono eliminati quasi 30 miliardi di euro di raccolta di gioco illegale o irregolare nei confronti dei giocatori. Per ottenere in tempo così breve un risultato tanto importante la strategia adottata fu quella di mantenere la distribuzione del gioco nei luoghi in cui era sempre stata, sotto la condizione, però, che i soggetti imprenditoriali coinvolti avessero i necessari requisiti di affidabilità.

Le ultime rilevazioni confermano quindi le tendenze positive già registrate negli scorsi anni, con dati che sanciscono definitivamente la ripresa post-pandemica, con quest’ultima che aveva fortemente gravato soprattutto sul gioco fisico. Se, infatti, gli anni della pandemia aveva visto una contrazione significativa delle raccolte (diminuite a €88,4 miliardi nel 2020, con un -20% su base annua), gli ultimi dati segnano una crescita annua stabilmente in doppia cifra: il +22% registrato tra il 2021 e il 20221 si è rafforzato di un ulteriore +10% tra il 2022 e il 2023, definendo un aumento complessivo di un quarto del valore dall’ultimo dato pre-Covid del 2019 (€110 miliardi). In attesa di dati ufficiali, diversi osservatori hanno stimato ulteriori crescite per la raccolta anche per il 2024 e il 2025, con una proiezione fino a €180 miliardi per l’anno in corso2.

Anche i primi dati rilasciati dal MEF relativamente al 20253 sembrano confermare proiezioni di crescita: sulla base dei dati di gioco risultanti al primo trimestre, si registra un lieve incremento della raccolta, pari a circa il +2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Tale incremento risulta essere trainato dalla crescita del gioco online, che segna un +10% rispetto al primo trimestre 2024. Contrariamente, nel primo trimestre 2025 risulta in lieve calo il dato della raccolta dal gioco fisico”.

 

 

Continua: “Si rileva dunque che l’allentamento delle restrizioni legate al Covid ha dato una spinta significativa alla ripresa dell’intero settore. Difatti, sebbene un grande impatto nella crescita complessiva del settore sia dato dalla costante crescita del mercato del gioco online, l’aumento della raccolta negli ultimi anni è attribuibile al ritorno alle postazioni di gioco fisiche. Sebbene dal 2020 queste siano stabilmente sorpassate in termini di raccolta dalle forme di gioco a distanza, negli anni post pandemici hanno presentato una crescita costante e, secondo le ultime stime, nel 2023 il gioco fisico avrebbe raggiunto un valore di €67,9 miliardi, rappresentando circa il 45% del totale della raccolta. Secondo le ultime rilevazioni del MEF4, nel primo trimestre 2025 il gioco fisico ha invece registrato una leggera contrazione rispetto allo stesso periodo del 2024, ma per avere un quadro completo degli andamenti più recenti occorrerà aspettare la pubblicazione di dati riferiti all’intero anno”.

 

 

 

“Gli ultimi dati ufficiali dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli evidenziano come tali crescite del settore si riscontri in tutte le dimensioni del gioco, con dati del 2022 che registravano +22,4% per la raccolta, +20,9% per le vincite, +31,6% per la spesa e +33,4% per l’erario. Quest’ultimo, che costituisce l’ammontare totale dell’imposizione fiscale e del differenziale residuale tra Raccolta, Aggi e Vincite dei giochi che entrano nelle casse pubbliche, è stato pari a €11,22 miliardi per il 2022, un dato in linea con il valore pre-pandemico. Scomponendo tale dato per le diverse forme di gioco fisico e online, l’ADM rivela che il settore degli apparecchi da intrattenimento (AWP, VLT e Comma 7) costituisce il 54,8% degli introiti statali derivanti dal settore. Seguono i giochi numerici e le lotterie, che rappresentano il 32% del totale.

Secondo il quarto Bollettino Statistico trimestrale di ADM del 2024, le entrate totali per l’erario (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette) relative ai giochi sono rimaste sostanzialmente invariate nel 2024, con un ammontare pari a €11,6 miliardi.

Una prima, ancora parziale, ricognizione per il 2025 indica un’ulteriore leggera crescita5: le entrate totali per i primi due mesi dell’anno relative alle tasse e imposte su attività di gioco sono risultate pari a €1,5 miliardi”.

 

Parlando della distribuzione del gioco fisico: “Sebbene il settore negli ultimi anni presenti segnali di ripresa, analizzando la distribuzione del gioco fisico sul territorio nazionale emerge una netta contrazione del numero di esercizi legalmente riconosciuti. L’evoluzione della distribuzione dei punti vendita con AWP in Italia rappresenta difatti una storia significativa di risposta alla trasformazione normativa e sociale nel settore del gioco nel nostro Paese. Partendo da un picco di 130.000 punti vendita con AWP nel 2010, il numero è difatti diminuito negli anni successivi, fino a scendere per la prima volta nella storia sotto la soglia delle 50.000 unità nel 20247, con una riduzione complessiva del 63%”.

“È importante evidenziare come tale declino non sia il risultato di un singolo evento, bensì di un processo complesso guidato da molteplici fattori, tra cui l’introduzione di leggi regionali sempre più stringenti, la riduzione del 30% delle Awp prevista dal decreto MEF del 25 luglio del 2017, le chiusure obbligatorie degli esercizi durante il periodo della pandemia ed infine, un graduale processo di ottimizzazione e razionalizzazione della rete che ne è conseguito, anche in ragione della crescita del settore del gioco on line. Tuttavia, anche nell’andamento della distribuzione territoriale si rileva una leggera inversione di tendenza negli anni post-pandemici, a evidenziare i segnali di ripresa del gioco fisico che, però, necessitano ora di maggiore chiarezza normativa e sostegno nel promuovere forme di gioco sicure e tutelate. Difatti, i valori della distribuzione vedono una riduzione particolarmente marcata tra il 2010 e il 2020, con una media di diminuzione annuale intorno all’8-10%, mentre tra il 2020 e il 2024 il rallentamento è stato molto più lieve. Parallelamente, il Covid ha ridefinito anche la concentrazione regionale di tali esercizi. Se, ad esempio, nel 2020 la Lombardia aveva un numero di apparecchi AWP quasi pari a tutto il Sud, ora emerge una distribuzione più omogenea e capillare.

Il discorso cambia per il numero di apparecchi VLT, per i quali si registra un calo generale del 1,93%, e che presentano una distribuzione con forti squilibri territoriali: il numero di apparecchi ubicati in Lombardia è pari a quello di tutto il Sud Italia, e circa il doppio di quelli ubicati in altre delle regioni con più apparecchi, come Lazio, Campania, Piemonte e Emilia-Romagna. Posto il numero massimo di apparecchi AWP stabilito per legge, si nota un incremento complessivo dello 0,45% nel numero totale di tali apparecchi.

Dall’ultima analisi ADM sulla rete di vendita per tipologia di gioco sul territorio nazionale, emerge che la Lombardia, il Lazio e la Campania detengono anche la quantità maggiore di numero di punti vendita per “Giochi numerici a totalizzatore”, “Lotterie” e “Lotto”, che in termini percentuali rappresentano il 37% sul totale8. Il maggior numero di sale Bingo è invece registrato in Sicilia (28 sale), seguita ancora da Campania e Lombardia (con 25 sale)”.

 

 

 

 

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