29 Marzo 2024 - 07:58

Regno Unito. Il rapporto del BGC registra 2,8 miliardi di sterline scommesse nel mercato nero del gioco d’azzardo

Il rapporto di PwC commissionato dal Betting and Gaming Coucil, sulla crescente minaccia del mercato illegale del gioco d’azzardo, ha registrato una serie di tendenze preoccupanti, tra cui l’aumento di denaro scommesso dai giocatori con operatori senza licenza, che è raddoppiato da 1,4 miliardi di sterline a 2,8 miliardi

04 Febbraio 2021

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Il rapporto di PwC commissionato dal Betting and Gaming Coucil, sulla crescente minaccia del mercato illegale del gioco d’azzardo, ha registrato una serie di tendenze preoccupanti, tra cui l’aumento di denaro scommesso dai giocatori con operatori senza licenza, che è raddoppiato da 1,4 miliardi di sterline a 2,8 miliardi e quello dei giocatori che utlizzano tali operatori che è cresciuto da 210mila a 460mila. Questo rapporto arriva in un momento propizio, ovvero durante la Gambling Act Review portata avanti dal Governo e per il BGC si tratta di una prova essenziale nella battaglia che porta avanti da settimane nel mettere in guardia gli organi competenti della crescita del mercato nero del gioco d’azzardo. Infatti, viste le recenti introduzioni da parte della Gambling Commission di controlli sui redditi dei giocatori, c’è molta preoccupazione da parte del BGC che tali restrizioni possano spingere i giocatori ordinari verso gli operatori senza licenza, dove però non troverebbero la protezione adeguata.

Michael Dugher, amministratore delegato della BGC, ha dichiarato: “Questo nuovo rapporto di PwC è un lavoro impressionante e completo che dimostra come il mercato nero sia una minaccia crescente per gli scommettitori britannici. Questi siti illeciti non hanno alcuna protezione dei consumatori del settore regolamentato, come controlli rigorosi dell’identità e dell’età, messaggi di gioco sicuri e la possibilità di impostare limiti di deposito. È importante sottolineare che il grande aumento del mercato nero non è aumento che mira ad evitare cambiamenti nell’industria del gioco de’azzardo regolamentato, ma al contrario li accoglie proprio per eliminare questa minaccia”.

Sul numero di scommettitori britannici che utilizzano siti del mercato nero, il rapporto del rapporto PwC afferma: “Sulla base del nostro sondaggio, la percentuale di giocatori d’azzardo online del Regno Unito che utilizzano un operatore senza licenza è aumentata dal 2,2% al 4,5% negli ultimi 1-2 anni. Ciò equivale a un aumento da 210mila giocatori nel 2018-19 a 460mila nel 2020. Una quota considerevole e crescente della posta in gioco è stata puntata attraverso siti senza licenza e negli ultimi due anni è raddoppiata. Coloro che giocano con operatori senza licenza giocano contemporaneamente anche con operatori che hanno la licenza. Il nostro sondaggio ha rilevato che la quota di puntate online con operatori senza licenza è cresciuta dall’1,2% nel 2018/19 al 2,3%, da 1,4 miliardi di sterline a 2,8 miliardi”.

Il nuovo rapporto suggerisce anche che la dimensione del mercato nero online è maggiore nei paesi in cui il settore delle scommesse e dei giochi regolamentato è meno competitivo, affermando: “Questa analisi suggerisce che il Regno Unito ha un mercato del gioco d’azzardo online più aperto e attualmente ha una quota di mercato senza licenza inferiore rispetto ai nostri benchmark europei. Sebbene non sia possibile isolare l’impatto delle singole caratteristiche normative, la valutazione suggerisce che le giurisdizioni con una quota di mercato senza licenza più elevata tendono a mostrare una o più caratteristiche normative o di licenza restrittive”.

Dugher ha aggiunto: “So che questa prova è scomoda per coloro che cercano di respingere e minimizzare la minaccia del mercato nero, ma c’è un reale pericolo di compiacimento. Il Regno Unito rischia di attuare cambiamenti di cui il principale beneficiario potrebbe essere il mercato nero. Abbiamo tutti interesse a ottenere i cambiamenti giusti, quindi dobbiamo prestare attenzione a queste ultime prove e guardare a ciò che sta accadendo in altre parti del mondo”.

 

 

 

 

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