La Generazione Z sta riscoprendo le sale giochi tradizionali sulle coste britanniche, con i celebri penny pushers e i giochi di intrattenimento familiare amati già dai nonni. Una ricerca indipendente
La Generazione Z sta riscoprendo le sale giochi tradizionali sulle coste britanniche, con i celebri penny pushers e i giochi di intrattenimento familiare amati già dai nonni. Una ricerca indipendente condotta da Censuswide per conto di Bacta, l’associazione che rappresenta il settore amusement nel Regno Unito, evidenzia un forte sostegno pubblico a questi luoghi, considerati da otto britannici su dieci (81%) parte integrante della cultura e del patrimonio nazionale.
A sorprendere è soprattutto l’entusiasmo delle nuove generazioni: il 90% dei giovani tra i 25 e i 34 anni sostiene l’importanza delle arcades, mentre per oltre la metà dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni una gita al mare non è completa senza una visita a questi spazi di gioco. In totale, il 72% degli adulti afferma che entrerebbe in un’arcade durante una vacanza sulla costa, percentuale che sale al 91% tra i giovani adulti.
Il ruolo sociale e familiare delle sale giochi è sottolineato dal fatto che l’84% degli intervistati ha dichiarato di averle frequentate insieme a più generazioni, mentre il 55% le considera l’intrattenimento familiare più accessibile rispetto a cinema o bowling. Inoltre, sette britannici su dieci ritengono che le arcades contribuiscano alla rigenerazione delle località balneari, con un consenso che sale all’85% nella fascia 18-24 anni.
Nonostante la popolarità, il settore si trova però sotto pressione a causa dell’aumento dei costi energetici e del personale, oltre che per la minaccia di nuove tasse sul gioco d’azzardo. Secondo il presidente di Bacta, Joseph Cullis, “le sale giochi britanniche sono un’icona culturale moderna, parte vitale del turismo, e un passatempo familiare da oltre un secolo. È incoraggiante, ma non sorprendente, vedere i giovani abbracciare con entusiasmo la stessa tradizione dei loro genitori e nonni”.
Un allarme condiviso anche dagli operatori: Elliot Ball, gestore di Clacton Pier e quinta generazione della sua famiglia attiva nelle sale giochi, avverte che eventuali aumenti fiscali metterebbero a rischio non solo le arcades ma anche attrazioni collaterali come i parchi giochi per bambini.
Il dibattito britannico richiama da vicino il contesto italiano, dove le “sale giochi” e gli spazi di intrattenimento nelle località balneari hanno avuto e hanno ancora oggi un ruolo importante nell’offerta turistica estiva. Anche da noi, accanto ai videogiochi e ai flipper degli anni ’80 e ’90 che hanno segnato l’immaginario collettivo, le attrazioni stagionali e i luna park continuano a rappresentare un momento di aggregazione per famiglie e giovani. Ma, come nel Regno Unito, la sfida rimane quella di mantenere sostenibilità economica e capacità attrattiva di fronte a costi crescenti e a normative sempre più stringenti.
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