19 Aprile 2024 - 16:53

Regione Molise: approvata legge per la prevenzione del gioco patologico

Per “un errore materiale” cancellata dall’elenco soggetti autorizzati alla raccolta di gioco, Tar Lazio accoglie ricorso Il Consiglio Regionale, presieduto dal Presidente Vincenzo Cotugno, ha approvato nella seduta di ieri

14 Dicembre 2016

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Per “un errore materiale” cancellata dall’elenco soggetti autorizzati alla raccolta di gioco, Tar Lazio accoglie ricorso

Il Consiglio Regionale, presieduto dal Presidente Vincenzo Cotugno, ha approvato nella seduta di ieri 3 nuove leggi tra cui quella della prevenzione del gioco d’azzardo patologico.

In particolare la proposta di legge, approvata dall’Assise all’unanimità, che ha visto come firmatari i Consiglieri Parpiglia, Di Pietro, Ciocca, Monaco, Fusco, Ioffredi, Micone, Sabusco, Totaro (da questi illustrata all’Aula quale Relatore), Cotugno, Manzo, Federico e Di Nunzio, concerne “Disposizioni per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico”, prevede che la Regione Molise attivi azioni di contrasto alla dipendenza da gioco mediante la prevenzione e il recupero dei soggetti affetti da patologie ad esso connesse.

 

 

A tal fine – si legge nel testo della nuova norma – la Regione promuove percorsi di ampia partecipazione attraverso la valorizzazione della collaborazione tra enti locali, ASREM, autorità di pubblica sicurezza, istituzioni scolastiche, terzo settore e associazioni interessate.

 

Il provvedimento approvato, sancisce poi il divieto di aprire sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco con vincita di denaro a una distanza non inferiore ai 500 metri da aree reputate “sensibili” (istituti scolastici di ogni ordine e grado; luoghi di culto; centri di aggregazione sociale o giovanile; strutture a carattere culturale, ricreativo e sportive; strutture sanitarie e ospedaliere; istituti di credito o sportelli bancomat). Sarà facoltà dei Comuni individuare altre aree sensibili una volta ravvisatane la necessità.

Gli stessi Comuni potranno prevedere forme premiali per gli esercenti pubblici che sceglieranno di non istallare o di disinstallare le apparecchiature per il gioco d’azzardo. Per gli esercizi che violeranno le disposizioni della legge appena approvata, sono previste sanzioni amministrative pecuniarie da 5 mila a 10 mila euro, nonché la chiusura degli apparecchi da gioco.

Per renderla più efficace, la legge è stata finanziata con 800mila euro in tre anni, con campagne di sensibilizzazione e contrasto duro alla ludopatia. Ed è prevista la presenza di psicologi in un apposito comitato per il recupero di chi è caduto nella spirale ‘viziosa’.

 

Ampia e articolata la discussione, cui hanno preso parte i Consiglieri Di Nunzio, Fusco Perrella, Lattanzio, Parpiglia, Manzo, Petraroia e Niro.

 

“Con la legge – spiega il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura – ci avviciniamo alle vittime, purtroppo numerose e purtroppo molto spesso fragili dal punto di vista sociale. È uno strumento di grande importanza nel suo valore educativo, rieducativo e riabilitativo, particolare attenzione viene riposta ai giovani e giovanissimi. È una legge strutturata che interviene su tutta la filiera del gioco, regolamentando e controllando un sistema oggi dominato da limitazioni evidentemente inefficaci. Era nostro dovere intervenire, favorendo una sana informazione e una tempestiva prevenzione”.
Nostro dovere analizzare, controllare e limitare la degenerazione del fenomeno, il gioco d’azzardo e la dipendenza da esso”.

 

«Il provvedimento – spiega il consigliere dell’IDV Carmelo Parpiglia – fa molto in tema di prevenzione e recupero delle persone che cadono in questa spirale. E i disagi riguardano soprattutto i giovani, purtroppo. Una legge che non poteva attendere oltre e della quale sono proponente e primo firmatario. Ringrazio tutti quelli che hanno firmato con me il provvedimento. Il Molise è una delle regioni italiane in cui si gioca di più e sempre più giovani sono coinvolti con ripercussioni nella vita sociale, economica e sugli equilibri familiari».

 

“La Regione non poteva più aspettare – ha detto la portavoce del M5S in Consiglio regionale Patrizia Manzo – in Commissione c’è stato un dibattito costruttivo e oggi abbiamo una legge, di cui siamo firmatari insieme ad altri consiglieri, che tutela e aiuta con strumenti più incisivi chi soffre di patologie legate al gioco d’azzardo soprattutto grazie alla condivisione del lavoro con i portavoce del Comune di Campobasso e tanti cittadini attenti a questa patologia. Abbiamo chiarito alcuni punti per noi fondamentali per dar vita a un giusto Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d’azzardo. Abbiamo ampliato le aree sensibili entro le quali le sale da gioco non possono esistere definendo precise sanzioni ma, soprattutto, garantendo ai Comuni la possibilità di intervenire con limitazioni all’orario per il gioco: due punti cardine per combattere un problema sociale drammatico”.

 

SINTESI DEL PROVVEDIMENTO

 

Programma di recupero e prevenzione. La Giunta deve predisporre per il Consiglio regionale un programma triennale integrato di prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza dal gioco, con interventi per il recupero dei pazienti affetti da gap, attività di sensibilizzazione ed educazione, formazione del personale delle sale gioco e del personale dei servizi sociali, da attuare d’intesa con amministrazioni locali ed associazioni del terzo settore (artt. 1 e 2).

Comitato consultivo. E’ istituito un comitato, composto da membri della giunta, esperti e rappresentanti delle associazioni con compiti di analisi, monitoraggio e proposta (art. 4).

 “Distanziometro”. Per l’apertura di sale da gioco, sale scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro è prevista una distanza minima di 500 metri rispetto ad una serie di “luoghi sensibili” (scuole, impianti sportivi, centri di aggregazione, istituti religiosi, strutture sanitarie ed ospedaliere, istituti di credito, stazioni ferroviarie etc), con possibilità per i comuni di individuare ulteriori luoghi sensibili. La normativa si applica alle vecchie licenze solo alla scadenza del titolo abilitativo (artt. 5, commi 1-3, e 13).

Marchio “no slot”. I comuni possono concedere contributi per gli esercizi che non installano apparecchi da gioco; l’assenza di macchinette costituisce requisito per accedere a contributi regionali (artt. 5, commi 4 e 5, e 10)

Limitazioni orarie. I comuni sono autorizzati a disciplinare una riduzione degli orari di apertura per tutelare la salute e quiete pubblica, e la circolazione stradale. I proventi delle sanzioni sono destinati per il 90 per cento ai comuni e per il 10 per cento al programma regionale di cui all’art. 1 (art. 6).

Materiale informativo. Gli esercenti hanno l’obbligo di esporre il materiale informativo finalizzato alla prevenzione del gioco patologico, predisposto dall’Azienda sanitaria regionale d’intesa con il comitato consultivo (art. 7).

Pubblicità. E’ vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa alle sale da gioco e scommesse (art. 8).

Formazione. Sono previsti corsi di formazione per il personale delle sale giochi e scommesse (art. 9)

Vigilanza e sanzioni. Sono previste sanzioni, differenziate per le diverse violazioni della disciplina, i cui proventi sono al 70 per cento destinati ai comuni, cui spetta l’attività di vigilanza, e per la parte residua al programma regionale di cui all’art. 1 (artt. 11 e 12).

Stanziamenti. E’ previsto uno stanziamento annuo di 261.500 euro.

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