25 Aprile 2024 - 10:33

RAI. Pubblicità e giochi: la mission pubblica della Rai non riguarda l’offerta pubblicitaria

Il mandato di servizio pubblico cui è investita la Rai non riguarda la pubblicità e gli strumenti scelti per finanziare il servizio. Quindi, in estrema sintesi, non è possibile appellarsi

14 Luglio 2015

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Il mandato di servizio pubblico cui è investita la Rai non riguarda la pubblicità e gli strumenti scelti per finanziare il servizio. Quindi, in estrema sintesi, non è possibile appellarsi alla mission pubblica della Radiotelevisione Italiana per escludere la pubblicità dei giochi d’azzardo come fonte di finanziamento.

 

Non è scritto esplicitamente ma il significato delle disposizioni contenute nel disegno di legge per la Riforma della Rai, presentata dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, è chiaro.

 

Secondo il Testo proposto dall’8° commissione Lavori pubblici e comunicazioni, “La definizione del mandato di servizio pubblico deve riflettere anche lo sviluppo e la diversificazione delle attività nell’era digitale e deve includere servizi audiovisivi su tutte le piattaforme di distribuzione. In questo senso sono evidentemente da escludere dalla definizione di servizio pubblico, per esempio, attività quali la pubblicità, il commercio elet-tronico, la televendita, l’utilizzo di numeri telefonici speciali in giochi a premi, le sponsorizzazioni e le attività promozionali. La questione della definizione del mandato di servizio pubblico non deve essere confusa con quella del meccanismo di finanziamento scelto per prestare tali servizi. Quindi, sebbene le emittenti di servizio pubblico possano svolgere attività commerciali, come la vendita di spazi pubblicitari, per procurarsi proventi, tali attività non possono essere considerate come facenti parte del mandato di servizio pubblico”.

 

PressGiochi

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