29 Marzo 2024 - 10:06

Questa sera l’Acogi al Palamazzola di Taranto per lo spettacolo “Cinecittà” di Christian De Sica

L’Acogi oltre i giochi, ma non del tutto. Dopo la sponsorizzazione di eventi culturali e sportivi, l’Associazione dimostra il proprio interesse per importanti manifestazioni artistiche. Lo conferma l’accordo con il

12 Marzo 2015

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L’Acogi oltre i giochi, ma non del tutto. Dopo la sponsorizzazione di eventi culturali e sportivi, l’Associazione dimostra il proprio interesse per importanti manifestazioni artistiche. Lo conferma l’accordo con il Teatro Palamazzola di Taranto per la sponsorizzazione dello spettacolo “Cinecittà” di Christian De Sica che sta entusiasmando i teatri italiani e che, questa sera approda nel teatro della città antica colonia della Magna Grecia. La magia degli Studios di Cinecittà rivive in un appassionante spettacolo scritto da uno dei suoi “figli”: Christian De Sica.

Il regista e attore romano porta a teatro un musical elegante che omaggia, tra comicità e sentimento, i personaggi e i film che hanno reso grande il cinema italiano nel mondo. Il legame tra Christian e la città del cinema è intenso ed è meravigliosamente espresso nello spettacolo soprattutto quando l’attore parla del padre Vittorio, della madre Maria Mercader, dello “zio” Alberto Sordi e di tanti amici che ha potuto conoscere e amare, come il grande Roberto Rossellini e l’indimenticabile Federico Fellini.

La scelta di questa partnership, per l’Acogi, non è casuale e si inserisce nell’attività di comunicazione che l’associazione sta portando avanti a favore del gioco responsabile e della conoscenza dei rischi del gioco patologico: nello spettacolo, infatti, Christian De Sica, ripercorrendo la sua vita a Cinecittà, rivive il rapporto con suo padre Vittorio di cui è nota la grande passione, e probabilmente la dipendenza dal gioco, per il quale si trovò a perdere somme anche ingenti di denaro e che non nascose mai ma riportò, con autoironia, in diversi suoi personaggi cinematografici, come ad esempio in Il conte Max o L’oro di Napoli.

In un’autobiografia pubblicata nel 2008 dal titolo “Figlio di papà”, Christian De Sica ha riconosciuto la dipendenza dal gioco del padre, e ha espresso chiaramente la consapevolezza del disagio che il grande Vittorio viveva. Christian, da figlio, ha quindi sperimentato in prima persona le difficoltà procurate a tutta la famiglia dalla dipendenza dal gioco del padre. Quello del gioco patologico è un tema a cui l’Acogi è particolarmente sensibile: l’associazione, infatti, con forza sostiene la necessità di interventi di prevenzione del gioco patologico, tutela dei minori e del gioco sano sin dalla tenera età.

PressGiochi