Il 2025 segna un anno cruciale per i Punti Vendita Ricarica (PVR). Mentre si attende la pubblicazione ufficiale della sentenza del TAR Lazio nelle prossime settimane, che riguarda l’obbligo di
Il 2025 segna un anno cruciale per i Punti Vendita Ricarica (PVR). Mentre si attende la pubblicazione ufficiale della sentenza del TAR Lazio nelle prossime settimane, che riguarda l’obbligo di iscrizione all’Albo PVR, come noto sono attese anche nuove normative sul tracciamento dei pagamenti con il bando delle concessioni per il gioco online, che riduce a 50 i concessionari. Queste attività si trovano di fronte a una svolta.
Ma cosa accadrà a chi non potrà adeguarsi alle nuove regole? E soprattutto, c’è ancora spazio per preservare l’identità di queste attività, spesso sottovalutata rispetto alle questioni puramente burocratiche.
Per rispondere a questi interrogativi, in occasione dell’ENADA, abbiamo intervistato Francesco Cannatella, esperto del settore e curatore dei contenuti di PVR.bet il sito dedicato ad approfondimenti, guide pratiche e aggiornamenti sul mondo dei Punti Vendita Ricarica.
Giornalista: Francesco, il 2025 segna un momento di svolta per i PVR. Se il TAR si esprime sull’iscrizione obbligatoria all’Albo PVR e questa diventa realtà, il settore andrà verso maggiore regolamentazione e trasparenza, ma molti operatori potrebbero trovarsi in difficoltà nel rispettare i nuovi requisiti. Opportunità o rischio per il mercato?
Francesco Cannatella: È un passaggio normato e inevitabile, ma non sarà indolore. Le nuove regole porteranno maggiore trasparenza e sicurezza, ma chi non sarà in grado o non potrà adeguarsi rischia di trovarsi escluso. L’Albo PVR da finalmente un’identità a queste figure e rappresenta un filtro che premierà i più strutturati e penalizzerà i piccoli esercenti, soprattutto quelli che hanno attività commerciali non previste dalla norma o, peggio, non hanno fondi per adeguare i locali all’attività richiesta dalla determina di ADM.
Giornalista: C’è una parte del settore che non potrà iscriversi all’Albo PVR. Cosa ne sarà di loro?
Francesco Cannatella: Questo è il punto chiave che in pochi stanno affrontando. Se da un lato la regolamentazione stringe le maglie per evitare abusi, dall’altro non offre alternative chiare a chi resterà fuori. Ci sono migliaia di esercizi che fino ad oggi hanno operato legalmente, ma che non riusciranno, in alcuni casi anche volendo a causa di normative regionali, ad adeguarsi ai nuovi requisiti. Alcuni potranno riconvertirsi in servizi di pagamento e ricariche generiche, mentre altri rischiano di chiudere del tutto.
Secondo me Il vero problema è che manca una visione di accompagnamento alla trasformazione o meglio all’inquadramento. Senza alternative concrete, si rischia di spingere queste attività, che negli ultimi 15 anni sono state il motore trainante dell’economia di molti concessionari, nell’ombra o di disperdere un patrimonio di esperienza e fiducia costruito nel tempo.Come evidenziato su PressGiochi.it, la necessità di una proroga è un tema cruciale per permettere agli esercenti di adattarsi senza essere esclusi dal mercato.
Giornalista: Si parla molto di normative e adeguamenti, ma poco dell’identità dei PVR. Queste attività non sono solo punti di ricarica, ma hanno costruito un rapporto di fiducia con i giocatori e le comunità locali. Le nuove regole stanno eliminando il ruolo sociale di questi punti vendita?
Francesco Cannatella: Assolutamente sì. È un aspetto che viene spesso dimenticato. Per molti clienti, il PVR non è solo un luogo dove effettuare una ricarica, ma un punto di riferimento. È un’attività radicata nel territorio, che ha saputo coniugare servizio e relazione umana basata su fiducia e legalità.
Oggi si tende a vedere tutto solo in chiave burocratica, senza considerare che dietro ogni PVR ci sono persone, imprenditori e lavoratori che hanno costruito un’attività basata sulla fiducia dei clienti. Le nuove norme rischiano di cancellare questa identità, o peggio regalare mercato all’illegalità.
Giornalista: Se dovesse proporre una soluzione per chi rischia di restare escluso, quale sarebbe?
Francesco Cannatella: Per chi non avrà la possibilità di iscriversi all’Albo PVR vedo tre strade possibili.
La prima, e probabilmente la più semplice, è una proroga o una mini sanatoria per gli esercenti già attivi. Ne abbiamo viste tante in Italia, alcune davvero discutibili, ma questa avrebbe un senso: darebbe il tempo necessario per adeguarsi senza mandare all’aria intere attività dall’oggi al domani.
la seconda potrebbe incentivare la creazione di siti e portali web per i PVR, che consentano loro di continuare a presentare, comparare e promuovere le offerte di più concessionari, adottando il modello simile al conosciuto e consolidato dell’affiliazione online. In questo modo, il giocatore manterrebbe il proprio rapporto di fiducia con il PVR, che si trasformerebbe in un punto di riferimento digitale, guidandolo nella transizione verso il gioco online. Questo approccio non si baserebbe più sulla vendita diretta di ricariche, ma sulla promozione di bonus, nuovi prodotti e offerte esclusive dei concessionari, ampliando così le opportunità di monetizzazione per gli esercenti.
Infine, diventare un centro servizi con i sistemi fintech trasformando i PVR in veri e propri hub di servizi digitali, dove le ricariche rappresentano solo una delle molteplici opportunità offerte ai clienti. Piattaforme già operative nel settore hanno accordi predefiniti con i tanti concessionari per la vendita delle ricariche conto gioco, oltre a soluzioni di pagamento digitali sicure.
Il 2025 sarà un anno di grande trasformazione per i PVR. Le nuove regole porteranno più trasparenza, ma rischiano di escludere una fetta significativa del settore senza un piano di transizione chiaro.
L’identità dei PVR, costruita su anni di fiducia e rapporto con i clienti, rischia di essere sacrificata in nome della regolamentazione. Ma come sottolineato da Francesco Cannatella, il futuro non è scritto: con le giuste soluzioni, il settore potrebbe non solo sopravvivere, ma trasformarsi in una realtà più moderna e sostenibile.
L’evoluzione del settore passa quindi sia dalla trasformazione per chi non potrà iscriversi all’Albo, sia dall’innovazione e dalla digitalizzazione, continuando a garantire ai PVR un ruolo chiave nel futuro del gaming regolamentato.
Nota: Le informazioni fornite si basano sull’articolo originale “PVR 2025: Regole, cambiamenti e novità” disponibile su Pvr.bet.
PressGiochi