“Il gioco d’azzardo patologico è una vera e propria patologia, anche se in passato non era considerato un comportamento problematico. Si tratta di un comportamento problematico persisitente e consistente legato
“Il gioco d’azzardo patologico è una vera e propria patologia, anche se in passato non era considerato un comportamento problematico. Si tratta di un comportamento problematico persisitente e consistente legato al gioco d’azzardo che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi.
Il gambling disorder si associa ad una serie di altri problemi di natura psicologica come depressione, tendenza adl suicidio.
Quanndo si parla di gioco, bisogna fare chiarezza e distinguere tra varie tipologie:
Quando si è di fronte al paziente è necessario identificare la tipologia di gioco a cui prende parte.
Il medico deve comprendere che tipo di giocatore ha di fronte, esistono diversi tipi:
Il gioco d’azzardo patologico non viaggia mai da solo, è sempre associato ad altri distorsioni del comportamento come il disturbo post traumatico e ladepressione.
Si stima che il 64% delle persone affette da gambling disorder hanno 3 o più disturbi mentali associati.
Dal punto di vista preventivo, un aspetto fondamentale, ci sono diverse strategie tra cui la riduzione della domanda, la riduzione dell’offerta, la riduione dei fattori di rischio contestuali come ridurre la possibilità di accesso al denaro contante e cambiare caratteristiche dei luoghi di gioco ed infine l’autoimitazione e autoeslusione.
È stato chiesto ai giocatori patologici quale fosse la modalità più efficace per poter gestire la problematica. Sono stati coinvolto diverse titpologie di giocatori.
I giocatori coinvolti nell’indagine ritengono che strategie efficaci siano l’mplemntazione dei registri di autoesclusione e limitare visibilità del gioco online. Al contrario, il distanziometro non è ritenuto un metodo efficace: il giocatore non ha paura di spostarsi per trovare un nuovo punto di gioco. Allo stesso modo anche i limiti orari sono ritenuti inefficaci.
I giocatori non percepiscono le restrizioni attuali come un ostacolo al gioco, il gioco online viene percepito come uno strumento che permette di aggirare limiti imposti al gioco fisico. Il gioco online, per questo, è visto come più semplice perché non soggetto a particolari restrizioni.
Io arrivo quando l’addiction si è già presentata, quando siamo in queste situazioni ci sono strategie farmocologiche. Se si sono anche sintomi di depressione, possono essere prescritti degli antidepressivi o ancora degli oppiaci o medicinali per regolare l’umore (dipende da quale dipendenza accompagna il gambling disorder).
Parlando di prospettive future si può pensare sviluppo modelli di comportamento e ancora la presa in carico integrata tra rete dei servizi territoriali per le dipendenze, CSM e terzo settore qualificato.
Non ha senso eliminare tutto il gioco, dobbiamo evitare che i soggetti sviluppino un gambling disorder ed uno strumento importante per evitarlo è sicuramente l’implementazione delle liste di autoesclusione”.
Lo ha dichiarato Giovanni Martinotti, Professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti, l’Università Unicamillus di Roma e l’ Università Lumsa di Roma durante l’evento organnizato da Novomatic “Strategie e innovazione per il gioco responsabile: le persone al centro di un’industria sostenibile”.
PressGiochi