25 Aprile 2024 - 03:47

Piemonte. Jarre (Asl) dà le pagelle ai comuni per le loro azioni contro l’azzardo

I comuni piemontesi si stanno progressivamente adeguando alle direttive della legge regionale sull’azzardo, arrivando ad un’attuale copertura di circa 2,4 milioni di persone. Paolo Jarre , direttore del Dipartimento delle

07 Ottobre 2016

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I comuni piemontesi si stanno progressivamente adeguando alle direttive della legge regionale sull’azzardo, arrivando ad un’attuale copertura di circa 2,4 milioni di persone. Paolo Jarre , direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl To3, sulla Stampa di Torino ha addirittura stilato le “pagelle” sull’atteggiamento dei comuni riguardo la lotta al gioco patologico. Analizzando le città “più virtuose, che hanno sfidato gli eventuali ricorsi alla giustizia amministrativa di esercenti e concessionari a quelli che si sono limitati al compitino, il minimo previsto dalla Legge”. Voto 9 ai quattro Comuni piemontesi che hanno ristretto l’orario di accensione degli apparecchi sotto le 8 ore al giorno: Stresa (uno dei più antichi provvedimenti regionali), Chivasso, Torre Pellice e, nelle ultime settimane Mathi. Torino e altri 29 Comuni della provincia si prendono un 8, avendo fissato in otto ore la durata giornaliera dell’accensione degli apparecchi. L’unico 10 va a Rivoli, che ha aperto la strada con il proprio pionieristico regolamento nel dicembre 2011. Un 4 a Vercelli che a luglio si era attestato al compitino delle 5 ore di spegnimento (dalle 11 alle 16) e che a settembre alla prima lamentela dei commercianti del gioco ha modificato in modo offensivo per lo spirito della norma l’orario di black-out definendolo dalle 4 del mattino alle 10”.

“Non classificabili- conclude Jarre- invece gli oltre 1100 Comuni che ancora non hanno provveduto al rispetto della Legge, pur essendo scaduto il termine dei 90 giorni. Tra di essi sicuramente una grave nota di demerito va a quelli sopra i 10 mila abitanti, fra cui Carmagnola, Orbassano, Vinovo, Borgaro, Rivarolo, Trofarello, Santena, Poirino e San Maurizio Canavese”.

 

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