29 Marzo 2024 - 08:36

Piemonte. Iaccarino (Astro): “La legge sul gioco ha causato la perdita del 70% degli occupati”

“I numeri più preoccupanti degli effetti della legge regionale piemontese sul gioco riguardano ovviamente il calo dei posti di lavoro. Il riferimento è sempre fatto al numero degli occupati…

20 Novembre 2020

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I numeri più preoccupanti degli effetti della legge regionale piemontese sul gioco riguardano ovviamente il calo dei posti di lavoro. Il riferimento è sempre fatto al numero degli occupati del settore, sono numeri, quelli della CGIA di Mestre, caratterizzati da una prudenzialità notevole che non tengono conto di molte categorie dell’indotto che tuttavia compongono questa realtà industriale. La percentuale di riduzione sfiora il 70% e diventa anche superiore nel momento di applicazione del distanziometro anche nelle sale.

Una legge che doveva ridurre la raccolta di gioco ha invece prodotto come effetto la riduzione del livello di occupazione di una percentuale che arriva al 70-75%”.

Lo afferma Armando Iaccarino, Presidente Centro Studi As.Tro durante la presentazione del report “Il Gioco legale in Piemonte”

E’ veramente strabiliante in senso negativo e misura l’efficacia di un intervento normativo che presenta due cesure dal punto di vista di merito e tecnico-giuridico.

La retroattività, l’eccesso di luoghi sensibili maschera una politica di carattere proibizionista. A fianco a questo c’è l’aspetto relativo al fatto che si è tenuto fuori dal confronto il mondo del gioco legale che non ha potuto partecipare a fare una legge che doveva avere l’obiettivo di contrastare la dipendenze senza valutare riscontri anche sul fronte dell’illegalità e delle ragioni che hanno legittimato la nascita del gioco pubblico.

Possiamo disegnare una normativa diversa. Sfruttando la tecnologia, ma il mondo del gioco non può essere tenuto fuori in questo modo. Il settore ha maturato  un bagaglio di esperienza che non può essere ignorato.

La regione Piemonte ha fatto da apripista e l’auspicio è che qui in regione si sviluppi un ragionamento condiviso che metta da parte la concezione dominante per cui la dignità di imprenditori gli operatori non l’hanno avuta ma sono stati considerati figli di un Dio minore.

Non sorprende nessuno che davanti ad una scuola ci sia una tabaccheria mentre stupisce tutti la presenza di una sala slot”.

 

PressGiochi