20 Aprile 2024 - 03:56

Piemonte: il Consiglio regionale si tinge di verde

Domenica più di un milione di piemontesi (pari al 49,9%) hanno votato per Cirio presidente, contro i 780 mila che avrebbero voluto riconfermare Chiamparino. E anche se quest’ultimo ha incassato

28 Maggio 2019

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Domenica più di un milione di piemontesi (pari al 49,9%) hanno votato per Cirio presidente, contro i 780 mila che avrebbero voluto riconfermare Chiamparino. E anche se quest’ultimo ha incassato 140 mila voti in più, rispetto all’insieme delle liste che componevano la sua coalizione, non è bastato a rimontare. Il Piemonte si è convertito al verbo salviniano: dappertutto, quasi. Nelle province il candidato governatore di Alba e il centrodestra hanno sfiorato e, in alcuni casi, raggiunto il 60 per cento dei consensi.

Di certo, il vicepremier Matteo Salvini legge il voto piemontese come una consultazione sulla Torino-Lione. L’80 per cento dei piemontesi ha detto sì, il treno deve andare.

 

Ma come sarà da domani il Consiglio regionale? Un’assemblea dove a dominare sarà il colore della Lega, un tempo il verde; ora il blu. Al centrodestra andranno 33 seggi su 51, governatore compreso. E tra questi, quelli eletti nel Carroccio dovrebbero essere i due terzi. Il centrosinistra si ferma a 13 consiglieri (9 per il Pd, uno ciascuno per Lev, la lista Monviso, Moderati e +Europa), tra i quali non figurano molti degli assessori uscenti; soltanto 5, infine, quelli del Movimento 5 Stelle, compreso il candidato governatore Giorgio Bertola.

 

A Torino provincia, a conquistare uno scranno con il Carroccio sono il capogruppo in Consiglio comunale Fabrizio Ricca (con 4.829 preferenze), l’ex deputato Stefano Allasia, Andrea Cerutti, Mauro Fava, Claudio Leone, Gianluca Gavazza e il sindaco di Sestriere Valter Marin. Confermati i favoriti di Forza Italia Andrea Tronzano, già consigliere regionale. E poi l’ex primo cittadino Paolo Ruzzola, mentre non ce la fa Eugenio Gambetta. A entrare tra le file di Fratelli d’Italia è il consigliere comunale Roberto Rosso, mentre Maurizio Marrone si accontenterà di un posto conquistato grazie al listino di Cirio.

 

Per le aziende del settore del gioco pubblico, non resta altro da fare che attendere che il Governatore  Cirio si matta a lavoro e possa mantenere la promessa di intervenire quanto prima a modificare la legge che ha messo al bando sale giochi e centri scommesse. E che lo faccia prima che l’illegalità prenda il sopravvento.

 

PressGiochi