11 Novembre 2025 - 20:17

Piatti (Prisma): “Eccessiva pressione fiscale e restrizioni alla pubblicità limitano la competitività dell’offerta legale”

“La persistente tensione tra gioco legale e illegale in Italia è alimentata da una combinazione critica di fattori: l’eccessiva pressione fiscale su alcuni prodotti e le restrizioni alla pubblicità stanno

09 Ottobre 2025

“La persistente tensione tra gioco legale e illegale in Italia è alimentata da una combinazione critica di fattori: l’eccessiva pressione fiscale su alcuni prodotti e le restrizioni alla pubblicità stanno limitando la competitività dell’offerta legale e la riconoscibilità dei punti di gioco legale, favorendo la ripresa di un mercato parallelo non regolamentato che sottrae risorse allo Stato e non tutela i giocatori.

È urgente un riordino normativo che consenta la chiara identificazione delle reti legali, rafforzi le sanzioni aggiornandole alle nuove forme di illegalità e coinvolga gli intermediari finanziari nel blocco delle transazioni verso operatori esteri non autorizzati.

Investire in tecnologie avanzate a partire dall’intelligenza artificiale per rilevare in rete le multiformi proposte illegali è fondamentale per rendere il gioco in concessione più accessibile e sicuro e quello illegale più difficile e meno conveniente da raggiungere.

Stiamo portando avanti uno studio sul fenomeno del gioco illegale e sulle ragioni che portano una parte della domanda di gioco a essere intercettata dal mercato non regolato.

Si tratta di un lavoro complesso, che conferma tuttavia molte delle ipotesi e delle misure oggi al centro del dibattito sul consolidamento dell’offerta illegale nel nostro Paese. Sono molteplici le variabili considerate come possibili cause del fenomeno, analizzato anche su base regionale.

Le scommesse, le lotterie, gli apparecchi da intrattenimento e il gioco online sono i principali segmenti presi in esame. Il valore complessivo del giro d’affari illegale si aggira intorno ai 25 miliardi di euro.

Abbiamo inoltre analizzato il rapporto tra i consumi di gioco e il PIL nominale: tale rapporto, che in passato si attestava all’1,1%, oggi si è ridotto allo 0,98%, segnalando una contrazione della spesa di gioco. Una tendenza che potrebbe essere stata influenzata dal periodo pandemico, durante il quale si è registrato un incremento delle esperienze di gioco da remoto, anche su piattaforme illegali.

È importante sottolineare che la persistenza dell’offerta di gioco illegale non solo sottrae gettito all’erario, ma priva i giocatori di tutte le tutele previste dalla normativa. Non vi sono garanzie sui pagamenti né adeguate protezioni dei dati personali, che in molti casi non vengono nemmeno richiesti: ciò espone in modo particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.

Va detto che i concessionari devono essere messi nella condizione di poter comunicare le proprie realtà, cosa che oggi non è pienamente consentita.

Sul piano fiscale lancio una provocazione: serve una revisione coraggiosa per rendere l’offerta legale più competitiva rispetto a quella illegale, anche attraverso una riduzione della tassazione. Una misura di questo tipo probabilmente non comporterebbe una perdita per l’erario, ma favorirebbe piuttosto l’emersione del gioco illegale, generando un effetto virtuoso in termini di maggiore compliance, maggiori entrate e più tutele per i giocatori.

Anche sul fronte tecnologico occorre agire con decisione: l’illegalità si rafforza grazie all’innovazione, che non aspetta i tempi del regolatore. Servono strumenti di nuova generazione per rendere più difficile l’accesso all’offerta di gioco non autorizzata, e un aggiornamento normativo più rapido che permetta di individuare, anche attraverso l’intelligenza artificiale, i domini e le piattaforme di gioco illegale.”

Lo ha dichiarato Marco Piatti (amministratore Prisma) durante il convegno “Giochi legali. Le opportunità della trasformazione digitale dei punti vendita”.

 

PressGiochi

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