29 Marzo 2024 - 15:20

Perugia: inaugurato centro per la cura del gioco patologico

A Perugia è stato inaugurato presso la Usl un nuovo centro per contrastare la patologia del gioco d’azzardo. Una equipe multidisciplinare lavora nel Centro attivo da fine giugno e inaugurato

27 Settembre 2018

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A Perugia è stato inaugurato presso la Usl un nuovo centro per contrastare la patologia del gioco d’azzardo. Una equipe multidisciplinare lavora nel Centro attivo da fine giugno e inaugurato proprio questa mattina. La struttura, che fa capo all’Usl Umbria 1, si trova in via Enrico dal Pozzo 93, dove si trova anche il servizio che combatte le dipendenza da alcol e fumo. Il centro sarà aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato e qui, secondo il dottor Luciano Bondi (responsabile della struttura che si occupa di gioco e di quella di Alcologia dell’Usl), sono attesi almeno duemila «giocatori problematici tra i 15 e i 64 anni». Attualmente sono una settantina le persone in carico, delle quali 41 oltre i 44 anni.

«Si tratta di un problema – spiega l’esperto – estremamente complesso. Qui abbiamo pensato un modello di intervento integrato, in cui si affrontano le problematiche del singolo dal punto di vista psicologico, medico, sociale ed educativo; in più, laddove non vi fosse una figura in famiglia adatta a svolgere questo compito, c’è anche un servizio di tutoraggio economico-legale».

Per ora il medico parla di una «utenza molto limitata e di una domanda ancora sommersa. Qui puntiamo a una presa in carico veloce e in generale occorre fare un lavoro sviluppando la rete di collaborazione nel territorio con assistenti sociali e associazioni». Il tutto per intervenire il prima possibile e per risolvere più problemi: «Possono esserci infatti – spiega – anche aspetti legali ed economico-finanziari che nella fase in cui il problema esplode possono portare una persona che si trova in situazioni così gravi anche al suicidio».

All’inaugurazione hanno partecipato anche l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, quello comunale al welfare Edi Cicchi, il direttore dell’Usl Umbria 1 Andrea Casciari e la direttrice del distretto Giuseppina Bioli.

Nella struttura lavorano due psicologhe, una psichiatra, un assistente sociale e un educatore. Un altro centro come questo, ha annunciato Casciari, sarà aperto a Città di Castello e si aggiungerà a quelli già attivi di Foligno, Terni e Orvieto (in quest’ultimo caso si tratta di un centro d’ascolto).

«Nel nostro distretto – ha sottolineato Bioli – i numeri sono in crescita e i problemi, complessi, richiedono un approccio innovativo. Qui, con gradualità, si potranno dare risposte efficaci». Parallelamente sarà portato avanti il lavoro nelle scuole.

 

«L’Umbria – ha sottolineato Barberini – non ne è certo immune. Si stimano almeno 10 mila persone con un profilo problematico e non bisogna dimenticare che complessivamente gli umbri gettano per il gioco oltre un miliardo di euro». Per la precisione 1,1 (125 mila euro all’ora) dei quali 267 milioni rappresentano la perdita, cioè ciò che non rientra grazie alle vincite; cifre nelle quali ovviamente non è compreso tutto il settore dell’online, in enorme espansione, e quello illegale.

«Da quando abbiamo lanciato la campagna di comunicazione – dice l’assessore – le richieste arrivate al numero verde (800410902) sono triplicate». Complessivamente per la battaglia contro la ludopatia per il biennio 2018/2019 sono stati stanziati dalla Regione 780 mila euro.

 

PressGiochi