25 Aprile 2024 - 01:06

Peleggi (ADM): “Il problema dei giochi non è il modello di regolamentazione, ma forse la dimensione assunta dal settore”

“Osservando dal di dentro il meccanismo dei giochi, abbiamo punti che rappresentano delle questioni aperte. E’ fuor di dubbio che il modello italiano sia diverso dal modello inglese o francese.

23 Novembre 2015

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“Osservando dal di dentro il meccanismo dei giochi, abbiamo punti che rappresentano delle questioni aperte. E’ fuor di dubbio che il modello italiano sia diverso dal modello inglese o francese. Il nostro è un Governo che regolamenta il gioco con un modello costruito tramite concessione affidato con gara pubblica e aperta. Credo che sia ancora un modello che funziona ma se ne discute tanto, per questo mi chiedo se il problema sia il modello o la dimensione assunta da questo settore”.

Lo ha dichiarato Giuseppe Peleggi direttore dell’Agenzia in occasione del Seminario istituzionale sulle tematiche relative al settore dei giochi pubblici che si è tenuto questo pomeriggio presso la Camera dei deputati.

 

“Probabilmente – ha continuato Peleggi – oggi abbiamo un numero eccessivo di slot machine anche se questo aumento è stato controllato e voluto dallo Stato. L’evoluzione ha accompagnato questo processo passando dalle slot alle vlt, le nuove awp saranno ancora più evolute.

Purtroppo esiste un rapporto tra gioco e patologia, un rapporto uomo macchina. La rete di Internet influisce molto questo processo.

Non spetta all’Agenzia decidere il modello di regolamentazione del gioco.

Ci sembra un modello accettabile e controllato. Sul gioco alcune regole sono più forti di altre, abbiamo imposto il divieto ai minori e nel tempo è andata crescendo la ricerca di tutela.

Altri temi però non dipendono da noi; il tema della salute dipende dalle Regioni, mentre il tema della sicurezza dipende dai sindaci e dai comuni. Ci muoviamo in un’area dove le intersezioni sono tante e forti.

Se si parte da una analisi che tiene in conto i danni sociali del gioco occorre trovare un punto di equilibrio e discutere con gli enti locali.

Altro tema è quello sulle dimensioni: abbiamo parlato molto di ridurre le slot e ormai è idea comune quella di poter concentrare il gioco in altro modo. Anche su questo fronte e sul valore delle concessioni occorre tener presenti le istanze territoriali che intervengono a restringere l’offerta.

 

Infine resta la questione principale del gioco illegale. Lo Stato potrebbe adottare una scelta proibizionista ma eliminando l’offerta siamo sicuri che poi non si doffonda il gioco illegale? Oppure quale potrebbe essere il livello di offerta che lo Stato dovrebbe gestire? Queste sono tutte questioni che dobbiamo porci per ampliare l’informazione su cui poi la politica dovrà decidere.

Dobbiamo decidere sui controlli e sul suo livello che in Italia è abbastanza forte. Vengono effettuate circa 50 mila controlli annuali. Inseguire il mercato online non è sempre semplice.

Dobbiamo porre attenzione all’illegale che sostituisce il legale in maniera immediata. In un bar dove togliamo le slot non possiamo impedire di installare punti gioco online tramite smartphone o tablet per fare scommesse al di fuori del sistema legale.

C’è un fronte nuovo e aperto – ha concluso Peleggi – posto anche dalle nuove tecnologie in un sistema che prevede controlli e scambio costante di informazioni”.

PressGiochi

 

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