19 Aprile 2024 - 16:39

Pastorino (STS): “Per un riordino del settore del gioco, serve ragione, dialogo e collaborazione”

Dopo tanti anni di battaglie possiamo dire che il comportamento della politica locale e nazionale nei confronti del settore del gioco continua a essere schizofrenico. Lo afferma Giorgio Pastorino ne

30 Dicembre 2019

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Dopo tanti anni di battaglie possiamo dire che il comportamento della politica locale e nazionale nei confronti del settore del gioco continua a essere schizofrenico.

Lo afferma Giorgio Pastorino ne Il ricevitore italiano, trimestrale di riferimento del Sindacato dei Totoricevitori Sportivi.

“Promesse di riordino- spiega Pastorino – non mantenute, aumenti di tassazione sui giochi o sulle vincite dei giocatori, orari, distanziometri, ma non ovunque. Ci sono Regioni o Sindaci che vietano tutto, altri non se ne occupano, altri ancora che ci ripensano all’ultimo momento. In questo contesto, mentre le imprese del gioco sono sempre più in difficoltà, non si riesce ancora a capire quale sia la strategia per limitare la dipendenza di alcuni (pochi) giocatori. Eppure, a metà dicembre, si è tenuto a Fermo un incontro pubblico sul gioco d’azzardo tra l’Azienda Sanitaria delle Marche, numerose autorità, il Questore, il Sindacato Totoricevitori Sportivi e la Camera di Commercio, allo scopo di trovare una soluzione che tenga conto di tutti gli interessi coinvolti nella questione.

La cosa più importante risiede nell’approccio utilizzato al convegno: ogni soggetto coinvolto ha portato la propria esperienza, le proprie competenze e numeri concreti senza atteggiamenti ideologici o giudizi morali sul gioco d’azzardo che avrebbero finito per alzare un muro tra le parti. Non neghiamo che tutelare contemporaneamente la salute pubblica, il lavoro, la libertà d’impresa e la lotta alla criminalità sia difficile, ma ciò non significa che sia impossibile. Quando ognuno fa responsabilmente la propria parte una mediazione può sempre essere trovata.

Non è certo nascondendo il problema attraverso crociate, scomuniche o divieti che si mettono in sicurezza i giocatori. L’esperienza semmai ci insegna che all’arretramento del gioco legale corrisponde sempre un avanzamento di quello illegale, rinunciando quindi a qualsiasi garanzia di tutela della salute e delle garanzie a favore di chi gioca. A Fermo questo concetto è sembrato evidente. Si è scelta la via della ragione, del dialogo e della collaborazione nell’interesse collettivo. Se lo si facesse anche altrove, il riordino del settore sarebbe certamente più vicino”.

PressGiochi