29 Marzo 2024 - 10:31

Pasquini (Sapar): “Il M5S fa la guerra alla lobby dell’azzardo quando lo stesso fondatore ne è stato parte per anni”

“Alla fine, il cassetto delle slot non produrrà più ricavi per la filiera, ma non per tutta. Le (in)naturali, guarda caso, coincidenze nel Movimento 5 Stelle. Mi sono sempre chiesto

22 Gennaio 2019

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“Alla fine, il cassetto delle slot non produrrà più ricavi per la filiera, ma non per tutta.

Le (in)naturali, guarda caso, coincidenze nel Movimento 5 Stelle.

Mi sono sempre chiesto – scrive il presidente della delegazione Toscana della Sapar, Luca Pasquini – come un movimento di opinione, inizialmente non politicizzato, potesse crescere cosi vertiginosamente da sbaragliare i competitors politici a tal punto da vincere le recenti elezioni come avessero fatto una passeggiata primaverile sul lungomare.

E tutto questo dopo lo strappo iniziale col sindaco di Parma Pizzarotti (chiaro segnale di una ridotta democrazia interna) ed i poco evidenti, se non nulli, risultati dei vari sindaci penta stellati presenti sul territorio nazionale.
E’ fin troppo chiaro che tutto ciò non sia frutto della sola abilità strategica di Casaleggio e di quella oratoria di Grillo, ma il risultato di un enorme supporto fornito dalle lobby.

La stessa ascesa di Di Maio, perfetto sconosciuto nei corridoi della politica, è un tantino inconsueta.
Il mio amico Piero Incerpi, coadiutore in questo editoriale, collega di lavoro e di Associazione SAPAR, spesso ama riproporre la famosa citazione Andreottiana “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina” ed anche in questi giorni di confronto mi ha ripetutamente sollecitato l’attenzione su alcuni passaggi temporali relativamente alle iniziative prese in materia di gioco legale.

Occorre prima di tutto fare un salto indietro nel tempo, ripercorrendo la storia di un abile stratega e capacissimo imprenditore:
Gian Roberto Casaleggio

Dal suo blog, ma anche in molti articoli giornalistici, si evince chiaramente una carriera fulminante, dall’impiego in Olivetti (fornitore dei terminali a Lottomatica) ad amministratore nel cda di molte società di spicco tra cui, guarda caso, proprio Lottomatica.

E qui viene in ballo il mio amico Piero che mi rammenta questa serie di COINCIDENZE recenti.
1) 7 agosto emanazione del Decreto Dignità e contestuale uscita sul mercato di 4 nuove lotterie istantanee già con la dicitura “NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE”… un tempismo sospetto, che Lottomatica fosse già informata?
2) pochi giorni prima dell’approvazione del D.L. Dignità si ha un’alzata di scudi sul divieto di pubblicità che penalizzerebbe i posti di lavoro ed il gettito erariale. Guarda caso Lottomatica è uno dei più grandi distributori di piattaforme… il risultato? Si aumenta il preu sulle AWP di 0,25% prevedendo anche tutta una ulteriore serie di aumenti scaglionati per compensare le perdite di gettito minacciate dai fornitori dell’on line.
3) L’AD di Lottomatica Cairoli nel frattempo carica le proprie armi e compra una pagina intera di un noto quotidiano dove, ergendosi a paladino del contrasto al GAP, accusa le sole AWP, di cui Lottomatica ne è il maggior distributore, del problema e dichiara che andrebbero tolte da bar e circoli (per spostarle nelle sale?). Guarda caso non menziona le VLT di cui Lottomatica ne è il maggior detentore di diritti, né le Tabaccherie, dove la FIT ha interessenze proprio con la concessionaria menzionata.
4) L’on. Di Maio, vicepremier e ministro del lavoro, incurante delle conseguenze dei provvedimenti presi dell’attuale esecutivo, dichiara con enfasi che per sconfiggere la ludopatia occorre aumentare il preu. Peccato che infierisce sulle sole AWP e non sulle VLT, guarda caso…
5) (lo aggiungo io, caro Piero) con la stabilità per il 2019, per accontentare l’Europa, si attinge nuovamente nelle tasche dei gestori di AWP, aumentando di 1,35% (adesso siamo a + 2,00%) il prelievo erariale.
Il provvedimento è la folle conseguenza dalla immediata scomparsa (meno di una notte) della norma che riduceva gli aggi delle lotterie istantanee, guarda caso di Lottomatica.
6) Il movimento individua nell’utilizzo di SOGEI la strada per introdurre limiti orari e distanziometri uniformi per tutto il territorio italiano. Provvedimento che alla fine danneggerà solo le AWP e in maniera limitata le sale VLT. Dimenticavo… guarda caso SOGEI è uno dei soci fondatori di Lottomatica e guarda caso i provvedimenti di cui sopra non toccheranno né le lotterie istantanee né le piattaforme on line.

Ricordo la campagna elettorale enfatizzata, dove la guerra alle lobby era il cavallo di battaglia di tutti i candidati del movimento, soprattutto a quella del gioco d’azzardo.
Ma, nonostante le parole pregne di soddisfazione del vice premier “abbiamo tolto ricchezza a chi la ricchezza l’aveva tolta ai cittadini, ovvero banche assicurazioni e azzardo” concludendo la parola azzardo con un sorriso strafottente.
Ma niente di tutto questo si è concretizzato.

QUALE LOBBY HA COLPITO ????

Non certo quella delle concessionarie (c’è sempre Lottomatica come filo conduttore)
Ha colpito una non lobby: il segmento dei terzi incaricati proprietari di AWP e gli esercenti.
A leggerle, le informazioni sono pubbliche, il fondatore del Movimento, Gian Roberto Casaleggio,è stato uomo di punta di:
Olivetti che era fornitore di Lottomatica, socio fondatore con Finsiel SOGEI ed altri del concessionario stesso, socio della Finsiel che era a sua volta tra le fondatrici di SOGEI.
Un circolo vizioso, come le scatole cinesi.

Allora come può il vice premier insieme al portavoce Paragone dichiarare guerra alla lobby dell’azzardo quando lo stesso fondatore del movimento ne è stato parte per anni?
Come può essere credibile un movimento che aveva promesso (senza ottenerle) la chiusura dell’Ilva, il blocco della TAP, della TAV e via discorrendo quando erano provvedimenti impossibili da perseguire dati gli elevati costi sociali che ne derivavano?

Un movimento che ha prima criticato i metodi della vecchia politica salvo poi riproporli (voto di fiducia in parlamento e voto di scambio con promesse irrealizzabili (se non a scapito di altri cittadini).

Saremo di parte, avremo la sindrome da complotto, combatteremo una guerra persa, ma ogni penalizzazione al nostro settore mostra sempre di più che è tutto un piano architettato per favorire chi deterrà il mercato al 100% a scapito di chi dal 2004 ha creato occupazione, ha portato in emersione le ricchezze derivanti dal gioco illegale, ha generato entrate erariali per decine di miliardi.

Tutto questo nel nome del GAP, dipendenza nata, guarda caso, con l’avvento delle VLT (gestite dalle concessionarie) e delle migliaia di sale nel mercato italiano, la maggior parte delle quali fanno capo proprio ai concessionari.

A noi, che abbiamo la responsabilità del riversamento delle entrate erariali a nostro rischio e pericolo, che siamo responsabili delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti e collaboratori, non resta che dare evidenza di tutto questo, perché il cittadino deve sapere con chi si rapporta e chi orienterà il suo futuro in un mare di menzogne, e ricordare che durante la messa a punto del def e successiva approvazione, (tanto acclamata dal balcone, con brindisi ripetuti, a tal punto che sono tornate alla mente vecchie immagini non proprio piacevoli), si prometteva l’isola che non c’è, salvo poi risvegliarsi dal torpore e fare i conti con la realtà europea.

Allora giù tasse sui giochi come se piovesse e che, – conclude Pasquini – come ha detto il ministro Tria, è cosa buona e giusta perché cosi facendo si combattono le multinazionali ed il gap.
Peccato che l’unica cosa poi rimasta, sia il colpo di grazia dato alle awp, per di più già oggetto di esproprio ai privati (guarda caso Lottomatica in primis) e un misero aumento sulle vlt dei concessionari”.

 

 

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