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Pascual (Codere): “La politica peggiora il mercato del gioco con ideologie che mostrano di non conoscere le dinamiche del settore”

“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un sistematico accanimento perpetuato attraverso l’aumento dell’imposizione fiscale e degli oneri concessori che hanno chiesto alle aziende eccezionali sforzi finanziari oltre a costanti modifiche dei

29 Novembre 2016

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“Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un sistematico accanimento perpetuato attraverso l’aumento dell’imposizione fiscale e degli oneri concessori che hanno chiesto alle aziende eccezionali sforzi finanziari oltre a costanti modifiche dei piani industriali, all’irrigidimento dei requisiti soggettivi e patrimoniali, alla presa di posizione ideologica di una parte della politica”.

 

 

Lo ha dichiarato Alejandro Pascual in una intervista rilasciata per il portale online spagnolo Infoplay nella quale approfondisce la situazione italiana del mercato del gioco pubblico e gli interventi politici che il Governo sta attuando.

 

“Siamo arrivati oggi – spiega Pascual – alla resa dei conti, chiedere ulteriori impegni alle aziende, attraverso la partecipazione ai prossimi bandi di gara per il Bingo e per le scommesse, senza che il Governo abbia dato risposte certe sulle politiche che intende proporre per il futuro, è impensabile. I piani governativi, almeno quelli diffusi a mezzo stampa, minacciano l’eliminazione totale delle slot da bar e tabacchi. Se questo fosse vero una grossa parte del Settore si troverebbe a dover affrontare problemi di chiusura e di disoccupazione, lo Stato dovrebbe fronteggiare una recrudescenza dell’illegalità e il Governo dovrebbe rinunciare a una grossa fetta di gettito erariale derivante dagli apparecchi.

 

 

L’approccio con il gioco è un tema ormai risalente e l’attuale situazione politica ha solo peggiorato la situazione. Si affermano sempre più ideologie radicali, frutto molto spesso della mancanza di conoscenza delle dinamiche di settore e dei meccanismi di sicurezza e tutela del cliente che vengono messe in campo dagli operatori legali. Siamo a una sorta di gara tra i Comuni a chi emana l’ordinanza più restrittiva in termini di orari o più creativa in termini di “luoghi sensibili”. Finalmente però i Tribunali cominciano a reagire positivamente alle istanze degli operatori e a riportare le situazioni in termini di ragionevolezza. Nessuna attività “legale” deve essere penalizzata dai preconcetti di alcuni che non sono neanche disposti ad ascoltare le istanze del terzo comparto industriale italiano.

 

In Italia si parla spesso della “potente lobby del gioco” come se gli operatori in questi anni avessero potuto controllare le normative o non avessero pagato lo scotto delle varie legislazioni susseguitesi nel tempo. Quello che si tenta di fare è rappresentare ai decisori alcuni aspetti fondamentali quali i livelli occupazionali messi a repentaglio dalle politiche attuate, la breccia aperta al ritorno dell’illegalità laddove le normative locali hanno fatto sì che il gioco legale venisse praticamente espulso, la invitabile riduzione del gettito erariale a favore di un “nero” nelle tasche della criminalità organizzata. E speriamo che la deriva demagogica non abbia la meglio sulla realtà.

 

 

Purtroppo in questo momento le azioni dei settori impattati è piuttosto scomposta. E scomposta è pure l’azione delle associazioni di riferimento per il Settore. Sarebbe auspicabile un fronte comune ed un’unica voce che desse conto di quali conseguenze negative una politica troppo preoccupata di avere il favore delle frange più integraliste degli elettori sta già generando. Ed invece assistiamo a frammentazioni e azioni che non aiutano a rappresentare efficacemente le istanze del Settore con tutte le conseguenze negative che questo comporta.

 

 

Le azioni messe in campo da Codere in Italia negli ultimi anni hanno spesso anticipato i disposti normativi. Abbiamo cercato di affrontare alcuni temi fondamentali come il Gioco responsabile, l’informazione dei clienti e dei dipendenti, la formazione degli operatori di gioco e la legalità con il pragmatismo necessario, mettendo in pista proposte e soluzioni che potessero centrare gli obiettivi e non essere solo contenitori vuoti di contenuto; siamo consapevoli di operare in un ambito nel quale le strumentalizzazioni sono dietro l’angolo e per questo abbiamo sempre ben presente quali sono gli ambiti che dobbiamo monitorare e gestire. Il divieto dei gioco ai minori, la tutela delle categorie a rischio di GAP e l’illegalità sono alla base dei nostri progetti passati, presenti e futuri e riteniamo che quanto fatto finora sia la prova provata della serietà e della responsabilità con cui abbiamo operato e continuiamo ad operare”.

 

PressGiochi