Lo scorso aprile l’eurodeputato maltese Peter Agius (PPE) ha presentato in Parlamento Europeo un’interrogazione a risposta scritta sul settore del gioco d’azzardo. Angius ha chiesto al Parlamento di esprimersi in
Lo scorso aprile l’eurodeputato maltese Peter Agius (PPE) ha presentato in Parlamento Europeo un’interrogazione a risposta scritta sul settore del gioco d’azzardo. Angius ha chiesto al Parlamento di esprimersi in merito alla frammentazione normativa nel settore europeo del gioco e sull’urgenza di garantire il rispetto del diritto europeo nel comparto garantendo la coerenza normativa, la protezione della libera circolazione e la tutela dei consumatori all’inteno del mercato unico.
Dopo alcune settimane di attesa, negli scorsi giorni il Presidente Séjourné ha risposto all’interrogazione a nome della Commissione Europea.
Di seguito la risposta all’interrogazione:
“Nel 2017, la Commissione ha declassato le attività relative all’applicazione degli articoli 49 e 56 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) in materia di gioco d’azzardo e ciò continua ad applicarsi.
Non esiste una legislazione o una politica europea specifica per il gioco d’azzardo. Gli Stati membri sono liberi di regolamentare le attività di gioco d’azzardo purché siano conformi alle norme stabilite dal TFUE e interpretate dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE).
Secondo la giurisprudenza della CGUE, gli Stati membri possono limitare i giochi d’azzardo e i servizi di gioco d’azzardo ove ciò sia necessario per conseguire obiettivi di interesse pubblico.
La regolamentazione e l’applicazione del gioco variano pertanto in modo significativo tra gli Stati membri. Inoltre, sebbene la presente normativa non sia specifica per il gioco d’azzardo, i fornitori di piattaforme online che consentono contenuti di gioco sulle loro interfacce sono vincolati dalle norme della legge sui servizi digitali volte a prevenire contenuti illegali e a fornire un ambiente online più sicuro.
La Commissione non ravvisa alcun legame tra la presunta mancanza di regolamentazione e di applicazione nel mercato del gioco d’azzardo e il finanziamento delle controversie da parte di terzi (TPLF).
In risposta alla risoluzione del Parlamento europeo, la Commissione ha condotto uno studio di mappatura sull’applicazione della TPLF negli Stati membri e deciderà sulle prossime fasi appropriate. Il TPLF è anche all’ordine del giorno del forum di alto livello sulla giustizia per la crescita.
Lo studio rileva che il TPLF è utilizzato in vari settori del diritto. La direttiva (UE) 2020/1828 prevede già norme che gli Stati membri devono seguire per consentire al TPLF di intentare azioni rappresentative su questioni relative ai consumatori disciplinate dalla direttiva. Il TPLF è talvolta l’unico modo per i consumatori danneggiati di disporre di risorse sufficienti per agire in giudizio”.
PressGiochi