Nel terzo trimestre del 2024 sono state aperte 95.994 nuove partite Iva con una flessione dell’1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2023. La distribuzione per natura giuridica mostra che il
Nel terzo trimestre del 2024 sono state aperte 95.994 nuove partite Iva con una flessione dell’1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2023.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 66,5% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 24,2% da società di capitali, il 2,7% da società di persone; la quota dei “non residenti” e quella delle “altre forme giuridiche”, rappresentano complessivamente il 6,6% del totale delle nuove aperture. Rispetto al terzo trimestre del 2023, si riscontra una diminuzione degli avviamenti per le persone fisiche (-6,7%) e per le società di persone (-0,3%), mentre si registra un aumento di avviamenti per le società di capitali (+8,4%) e per i non residenti e altre forme giuridiche (+22,2%).
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 47,7% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,8% al Centro e il 30,1% al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia una diminuzione degli avviamenti in quasi tutte le regioni: tra i territori in cui si registra un calo delle nuove aperture emerge la Valle d’Aosta (-16,3%), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (-13,6%) e dal Friuli-Venezia Giulia (-10,5%). Tra le regioni in cui invece si riscontra un lieve incremento delle nuove aperture, gli incrementi maggiori si sono registrati in Puglia (+5,0%), in Sicilia (+4,5%) e nel Lazio (+3,1%).
Per quanto riguarda il settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia nel terzo trimestre del 2024 possiamo vedere che sono state 132.
In totale, le Partite Iva aperte da inizio anno ammontano a 460.
A luglio sono state aperte 52 attività, il 10,3% in meno rispetto a luglio 2023; a agosto sono state 14 (+44%) e a settembre 66, (+65%) in più in questo caso rispetto ai corrispondenti mesi del 2023.
In base alla classificazione per settore produttivo, il maggior numero di nuove aperture di partite Iva si registra nel settore del commercio, 20,8% del totale, seguito dal settore delle attività professionali (15,9%) e dalle costruzioni (9,8%). Tra i primi dieci settori, che fanno registrare nel complesso l’86% dei nuovi avviamenti nel trimestre, le variazioni più significative rispetto al terzo trimestre del 2023 riguardano il settore del commercio (+6,5%), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+4,7%), il settore dell’agricoltura (+4,5%), il settore delle costruzioni (-4,3%) e il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-4,2%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra la consueta prevalenza della quota maschile, pari al 60,3% dei nuovi avviamenti effettuati da persone fisiche nel trimestre. Il 50,2% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 29,9% da soggetti appartenenti alla classe di età dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età fanno registrare una diminuzione delle nuove aperture di attività nel trimestre: il calo più evidente si registra per la classe di età dai 36 ai 50 anni (-10,0%). Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 23,5% delle nuove aperture è operato da un soggetto nato all’estero, con un lieve incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (22,2%).
Nel periodo in esame 43.750 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 45,6% del totale delle nuove aperture, con un decremento del 9,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda la Base Dati statistica di riferimento per l’Osservatorio partite Iva, si precisa che ogni trimestre vengono elaborati e pubblicati i dati relativi all’ultimo trimestre disponibile in Anagrafe Tributaria e contestualmentevengono aggiornati quelli relativi alle mensilità precedenti dello stesso anno. Alla pubblicazione delle informazioni relative al mese di dicembre, il quadro dei dati relativi all’anno è considerato completo e non viene aggiornato ulteriormente.
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