Nel primo trimestre del 2025 sono state aperte 187.300 nuove partite Iva con un lieve incremento (+0,7%) rispetto al corrispondente periodo del 2024. La distribuzione per natura giuridica mostra che
Nel primo trimestre del 2025 sono state aperte 187.300 nuove partite Iva con un lieve incremento (+0,7%) rispetto al corrispondente periodo del 2024.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 73,2% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 20% circa da società di capitali, il 2,9% da società di persone; la quota dei “non residenti” (essenzialmente costituiti da società di commercio on-line) e quella delle “altre forme giuridiche”, rappresenta complessivamente il 3,9% del totale delle nuove aperture di partita Iva nel primo trimestre del 2025. Rispetto al primo trimestre del 2024, l’aumento di avviamenti non è generalizzato: si registra un calo delle nuove aperture per le persone fisiche (-1,1%) e per le società di persone (-6,1%), mentre aumentano le nuove aperture di partita Iva operate dalle società di capitali (+2,3%) e dai non residenti e le altre forme giuridiche, che fanno registrare complessivamente un notevole aumento degli avviamenti (+47,3%), riconducibile esclusivamente ai soggetti non residenti.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 49,2% delle nuove aperture di partita Iva nel primo trimestre del 2025 è localizzato al Nord, il 21,2% al Centro e il 29,3% al Sud e Isole1. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia che gli incrementi maggiori si sono registrati in Molise (+11,9%), in Lombardia (+5,6%) e in Calabria (+5,5%); tra i territori in cui si registra un calo delle nuove aperture rispetto al primo trimestre del 2024 emerge la Basilicata (-25,8%), seguita dalla Valle d’Aosta (-6,4%) e dalla Liguria (-5,8%).
In base alla classificazione per settore produttivo2, il maggior numero di nuove aperture di partite Iva è fatto registrare dal settore delle attività professionali con il 18,5% del totale, seguito dal settore del commercio con il 15,8% delle nuove aperture nel trimestre e dal settore della sanità e assistenza sociale (10,4%). Tra i primi 10 settori, che fanno registrare nel complesso l’83,9% dei nuovi avviamenti nel primo trimestre del 2025, le variazioni più significative rispetto al primo trimestre del 2024 riguardano il settore dell’agricoltura (-13,6%), il settore dell’istruzione (-9,6%), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-7,4%), il settore delle attività professionali (-7,3%) e il settore delle costruzioni (-7,1%).
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra la consueta prevalenza della quota maschile, pari al 59,3% dei nuovi avviamenti effettuati da persone fisiche nel primo trimestre del 2025. Il 51% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 29,5% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al primo trimestre del 2024, solo i giovani fino a 35 anni fanno registrare un trascurabile incremento delle nuove aperture nel trimestre (+0,2%). Tutte le altre classi di età registrano una diminuzione nel numero dei nuovi avviamenti: il calo maggiore si registra per la classe di individui di età superiore a 65 anni (-2,6%). Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 18,5% delle nuove aperture effettuate da persone fisiche nel trimestre è operato da un soggetto nato all’estero.
Nel primo trimestre del 2025, in Italia sono state avviate 145 nuove attività nel settore delle lotterie, scommesse e case da gioco. Si registra dunque un lieve calo rispetto allo stesso periodo del 2024, quando le nuove aperture erano state 156, con una flessione del 7%.
Analizzando i dati mese per mese, a gennaio 2025 si contano 56 nuove attività, con un incremento significativo del 60% rispetto a dicembre 2024. Tuttavia, il confronto con gennaio dell’anno precedente evidenzia una lieve diminuzione dell’1,75%.
Nel mese di febbraio 2025 le aperture sono state 35, in calo del 37,5% rispetto a gennaio dello stesso anno e del 23,91% rispetto a febbraio 2024, segnando il punto più basso del trimestre.
A marzo si è registrata una ripresa, con 54 nuove attività avviate. Questo dato rappresenta un aumento del 54,29% rispetto a febbraio 2025 e un lieve incremento dell’1,89% rispetto a marzo 2024.
Nel complesso, pur con fluttuazioni mensili evidenti, il settore mostra una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, anche se con segnali contrastanti tra i vari mesi del trimestre.
Nel periodo in esame 101.450 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 54,2% del totale delle nuove aperture, con un lieve incremento (+1,5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tornando alla Base Dati statistica di riferimento per l’Osservatorio partite Iva, si precisa che ogni trimestre vengono elaborati e pubblicati i dati relativi all’ultimo trimestre disponibile in Anagrafe Tributaria e contestualmente vengono aggiornati quelli relativi alle mensilità precedenti dello stesso anno. Alla pubblicazione delle informazioni relative al mese di dicembre, il quadro dei dati relativi all’anno è considerato completo e non viene aggiornato ulteriormente.